Fabriano – Il dirigente Vincenzo Capaldo rompe il silenzio

Sulla vicenda giudiziaria che è seguita alla rimozione dal suo incarico di dirigente settore Assetto del Territorio, da parte dell’ex sindaco di Fabriano, Santarelli, Vincenzo Capaldo rompe il silenzio. Ecco il documento scritto da Capaldo.

Il punto del dirigente

“Non è mai stata mia abitudine commentare sui giornali o sui social le vicende giudiziarie che hanno riguardato il mio rapporto di lavoro. Ciò per rispetto nei confronti del lavoro dei Magistrati, della mia famiglia (che ha subìto insieme a me attacchi inusitati) e dell’intero Comune di Fabriano di cui ho fatto parte, che non meritava di essere trascinato in sterili polemiche. La Giustizia doveva fare il suo corso e così è stato: la Corte d’Appello di Ancona ha confermato la sentenza di primo grado a me favorevole. Potevo dare notizia della mia vittoria giudiziaria all’indomani della pubblicazione della sentenza della Corte d’Appello, che ricordo essere avvenuta il 27 aprile 2022, qualche mese prima delle elezioni amministrative. Ma ciò poteva influire sul giudizio degli elettori e non è mai stata questa la mia intenzione. Oggi, a vicenda giudiziaria chiusa, mi corre l’obbligo di puntualizzare quanto segue dopo che fiumi di dichiarazioni menzognere sono state pronunciate a sproposito sul mio conto.

Il Giudice del lavoro di Ancona mi ha riconosciuto un risarcimento del danno di oltre € 86.000,00 oltre interessi ed un contributo spese legali, dichiarando illegittima la revoca dell’incarico di Dirigente del Settore Assetto e Tutela del Territorio disposta dall’ex Sindaco Santarelli. La Corte d’Appello di Ancona – e non il Consiglio di Stato, come erroneamente dichiarato di recente dall’ex Sindaco – ha confermato integralmente la sentenza di primo grado, ribadendo l’illegittimità della disposta revoca: tale illegittimità, a detta della Corte d’Appello, è foriera di una tutela risarcitoria per equivalente, il cui ammontare è stato confermato nella dimensione numerica accertata dal Primo Giudice. Gli stessi avvocati del Comune di Fabriano hanno ritenuto non vi siano i presupposti per ricorrere in Cassazione: la sentenza a me favorevole è ormai passata in giudicato.

E’ quindi indiscutibile e fuori dubbio l’illegittimità del comportamento e del provvedimento di revoca disposto dalla precedente Amministrazione, con buona pace dell’ex Primo Cittadino che tenta di sostenere il contrario. Il riconoscimento di un risarcimento del danno presuppone a monte un illecito: questo principio di diritto non può essere in alcun modo sovvertito dall’ex Sindaco. Tali aspetti saranno certamente approfonditi nelle opportune sedi. Circa la legittimità dei titoli da me posseduti si sono espressi favorevolmente dapprima il Pubblico Ministero e il GIP in sede penale, archiviando il procedimento a mio carico, poi Giudice del lavoro ed infine la Corte d’Appello di Ancona.

Ciò è sufficiente a mettere a tacere gli ennesimi attacchi alla mia persona e sul punto, mi affido integralmente al passaggio della sentenza della Corte d’Appello che si è espressa sull’argomento: “E’ indiscussa la piena valenza dei titoli effettivamente posseduti dall’originario ricorrente ai fini dell’ammissione e dell’utile partecipazione alla selezione indetta col bando del 13 maggio 2019. Quest’ultimo dato è decisivo, perché solo la sopravvenuta conoscenza circa il mancato possesso, in capo al designato, di un titolo indispensabile ai fini della partecipazione alla selezione in discorso avrebbe rappresentato una valida condizione risolutiva del rapporto, in quanto propriamente ostativo all’espletamento dell’incarico, ossia allo svolgimento delle essenziali attività ad esso inerenti.”

Non auguro a nessuno il calvario a me riservato in questi anni, ma ho affrontato questa vicenda con la serena consapevolezza di essere una persona onesta e di non aver commesso alcun illecito: ringrazio la mia famiglia di essermi stata vicino anche nei momenti più difficili e miei avvocati, Raffaella Rinaldi e Chiara Polenzani, per l’ineccepibile lavoro svolto. Posso finalmente voltare pagina e tornare al mio lavoro con serenità.”

a cura di Marco Antonini