Gruppo Fedrigoni, ridurre l’impatto ambientale dei beni di consumo

La sostenibilità è uno sforzo di filiera: se si collabora per abbattere le emissioni di biossido di carbonio lungo tutta la catena di fornitura, dalle materie prime al prodotto finito, i benefici per l’ambiente riescono ad emergere in modo apprezzabile e misurabile. A questo principio crede moltissimo Fedrigoni, leader globale nella produzione di carte speciali ad alto valore aggiunto per packaging, editoria e grafica, e di etichette e materiali autoadesivi premium, da anni impegnata in un dialogo continuo con clienti e fornitori per abbattere il proprio impatto ambientale e trovare una soluzione al fine vita non solo dei suoi prodotti, ma anche dei manufatti intermedi e delle merci a scaffale.
Uno sforzo che ha portato l’azienda a realizzare soluzioni sempre più sostenibili e performanti e a diventare il partner ideale per l’industria dei beni di consumo, a cui fornisce risposte avanzate per qualunque tipo di etichettatura e packaging personalizzato, in particolare per i grandi brand della moda e del lusso. Di questo si è parlato all’evento internazionale Climate Capital Live, promosso dal Financial Times. Chiara Medioli Fedrigoni, Chief Sustainability & Communication Officer di Fedrigoni Group, ha partecipato a una tavola rotonda dal titolo “Reducing the carbon embedded in consumer goods” insieme a top manager di Mars e Consumer Goods Forum, per affrontare il tema di come ridurre l’impatto ambientale delle aziende del largo consumo.

“Fedrigoni fa carta da molto tempo – spiega Chiara Medioli Fedrigoni -: da quasi 800 anni le carte a marchio Fabriano, e da fine ‘800 soprattutto carta ad alto valore aggiunto che serve ad altri attori per produrre libri, packaging (spesso per brand di lusso) ed etichette, da quelle raffinate per vini champagne a quelle più comuni per detergenti ed alimentari. La prima linea di carta con contenuto di riciclo selezionato, per mantenerne comunque alta la qualità, la lanciammo 26 anni fa e oggi siamo arrivati ad avere su alcune linee il 100% di cellulosa riciclata o fibre alternative, come per le carte pregiate e ad alte prestazioni della collezione Materia Viva. Investiamo nella ricerca e nell’innovazione per trovare soluzioni sostenibili non solo per ciò che realizziamo direttamente, ma anche per i manufatti intermedi: uno dei nostri obiettivi al 2030 è eliminare i rifiuti non riutilizzabili da tutto il processo, anche a valle della nostra produzione”.

Ad esempio, realizzando materiali autoadesivi senza pellicola da staccare (linerless), che quindi non deve essere smaltita successivamente dallo stampatore. “Crediamo davvero che la sostenibilità sia un tema di filiera – spiega ancora Medioli Fedrigoni -: se io produco una carta antimacchia o antigraffio attraverso un procedimento meccanico come la goffratura, ma poi a valle viene plastificata, il mio sforzo risulta inutile”. Occorre dunque andare verso prodotti finiti monomateriali, totalmente in carta, con chiusure a incastro se si tratta di packaging.

L’azienda è in prima linea anche per le soluzioni plastic-to-paper, cioè per sostituire la plastica con carte performanti a livello di robustezza, idrorepellenza e igiene, ma realizzate con materia prima fibrosa, rinnovabile e riciclabile: fibre naturali vergini o di recupero. “Oggi siamo in grado di produrre carte di qualità ad alto valore aggiunto che resistono all’umidità, all’unto, agli strappi, alle pressioni e che trovano applicazione in tutti i settori merceologici, nel food&beverage come nella cosmesi, nella ristorazione, nella logistica”, conferma Chiara Medioli Fedrigoni.
Tra le soluzioni più avanzate c’è PaperSnap, una carta innovativa sviluppata in collaborazione con Easysnap e usata per confezioni monodose di liquidi anche ad uso alimentare, prima disponibili solo in plastica; oppure i vassoi che accolgono i prodotti di profumeria e cosmesi all’interno delle confezioni, che Fedrigoni produce totalmente in cellulosa termoformata grazie a una tecnologia proprietaria brevettata.