“Volevamo conquistare il cielo”, la presentazione del libro

Ancona – Venerdì 3 dicembre, alle ore 18:00, presso l’Auditorium Centro Congressi Accademia di Ancona avrà luogo la presentazione-evento del libro “Volevamo conquistare il cielo”.

Ci sono persone e argomenti che sanno catalizzare con naturalezza l’attenzione di anime e menti belle. È ciò che accade a Donatella Di Paolo, Laurenzo Ticca e al loro “Volevamo conquistare il cielo”, edito dalla casa editrice indipendente “Incipit23”, che ovunque sia portato, a dispetto delle difficoltà del momento e dell’epoca, attrae a sé quasi magneticamente l’adesione partecipata di personaggi di grande spessore culturale. Così è, ancora una volta, nella città di Ancona nella quale, attorno a questo romanzo scritto a quattro mani dai due giornalisti volti noti della televisione, sta prendendo forma quasi spontaneamente una grande presentazione-evento. Donatella Di Paolo e Laurenzo Ticca, caporedattori Mediaset di lunga esperienza, si ritroveranno sul palco dell’Auditorium Ex Fiera della Pesca, il prestigioso Centro Congressi Accademia, ospiti dell’Accademia di Babele e del presidente Paolo Marcelli. Dialogheranno con la giornalista, fotografa, poetessa e scrittrice italo-siriana (nonché anconetana) Asmae Dachan, che con la Di Paolo condivide l’impegno in favore delle donne e la grande sensibilità per la sofferenza femminile, in particolare. Donatella, Laurenzo e Asmae affronteranno davanti al pubblico dell’Auditorium i molti temi toccati con empatia e forza dal libro: la contestazione giovanile degli anni Sessanta, l’amore e i contrasti, il dolore e la violenza, la forza che viene dalla disperazione e il pantano delle debolezze umane. L’interpretazione di alcuni toccanti passaggi di Volevamo conquistare il cielo sarà affidata alle voci degli artisti Andrea Toppi e Tany d’Ancona.

Tra romanzo e cronaca

“Volevamo conquistare il cielo” è un romanzo, una storia di finzione con personaggi di fantasia. Ma gli autori, entrambi giornalisti televisivi di grande esperienza, hanno voluto raccontare fatti veri, fornire al lettore in tutta la loro cruda realtà quelli che possono e devono essere considerati materiali di cronaca. In particolare la storia della protagonista femminile si pone come rappresentazione e denuncia di una situazione tristemente comune: Lea è una donna molto bella, una brava professionista che nella sua vita privata e lavorativa si trova a doversi scontrare non solo con la prova feroce della malattia, ma anche con rapporti con uomini di potere che cercano di portarla a compromessi inaccettabili. Il romanzo, lungi dal rappresentare uno scontro di genere, mostra attraverso la scrittura a quattro mani e l’originale impianto narrativo a due voci, le diverse sensibilità del maschile e del femminile, mondi distinti, ma altrettanto capaci di interpretare, raccontare e affrontare la vita con profondità e rispetto.