Viadotto Mariani SS 76 Genga – Emersi altri 4 fusti di cromo esavalente

di Marco Antonini

Genga – Altri 4 fusti di cromo esavalente sotto al viadotto Mariani. Dieci dal 2018 ad oggi. Quando si attendeva lo sprint finale per concludere il raddoppio della SS 76 tra Genga e Serra San Quirico è arrivata proprio dalla terra l’ultima bastonata che impone un altro stop. Al viadotto Mariani, a Valtreara, quello che si attende di costruire da anni, è sbucata una nuova discarica abusiva interrata. Nel corso dei lavori di bonifica, infatti, alcuni giorni fa, i tecnici di Quadrilatero hanno rinvenuto 4 nuovi fusti di cromo esavalente, una sostanza altamente tossica per l’uomo e per l’ambiente tanto che l’assessore regionale Baldelli mi è mosso subito convocando i tecnici. Dopo quasi tre e anni e mezzo dal ritrovamento dei primi cinque fusti a un metro di profondità (più un sesto, alcuni mesi dopo, adagiato in una vecchia vasca da bagno poi interrata per un metro e mezzo con alcuni sacchetti con la stessa sostanza) e un piano di caratterizzazione fatto e aggiornato più volte, bisogna ricominciare con la bonifica. L’area, di 1 chilometro, non è stata nuovamente sequestrata dall’Autorità giudiziaria. Ieri in Regione il primo tavolo convocato dall’assessore con delega alle Infrastrutture, Francesco Baldelli, con Comune, provincia di Ancona, Arpam e Quadrilatero per capire come adoperarsi per mettere in sicurezza la zona ed evitare un allungamento dei tempi del cantiere. “Una soluzione – riferisce l’assessore Baldelli – potrebbe essere rappresentata dall’impermeabilizzazione della roccia risultata contaminata in quanto fessurata, oltre alla rimozione dei bidoni e dei terreni in prossimità. Nel frattempo è necessario confinare gli elementi inquinati per evitare che possano contaminare ulteriori porzioni di terreno”.

Per mercoledì prossimo, intanto, il sindaco di Genga, Marco Filipponi, ha convocato nuovo vertice a Genga con tutti gli organi preposti. E’ amareggiato il primo cittadino quando sperava di poter annunciare la ripresa dei lavori al viadotto Mariani visto l’ultimo piano di caratterizzazione fatto recentemente. “Questi 4 fusti ritrovati – dichiara Filipponi – comportano nuova verifica approfondita. Servirà un altro piano di caratterizzazione da redigere e approvare per la bonifica dell’area e nuovo studio del sottosuolo in prossimità del ritrovamento, con raggio d’azione ancora più ampio e profondo”. L’area è ferma dal mese di aprile del 2018 quando furono rinvenuti i primi cinque fusti. Poi iniziò un lungo iter per individuare i siti per l‘installazione dei piezometri, gli strumenti che rilevano la presenza di questa sostanza altamente tossica e per accertare che le falde acquifere non fossero state contaminate.

“Abbiamo fatto frequenti analisi per monitorare la qualità dell’acqua – dichiara il sindaco di Genga, Marco Filipponi – e possiamo scongiurare il rischio inquinamento, ma adesso, dovremo fare nuovi studi anche se la situazione, da questo punto di vista, è sotto controllo». I lavori al viadotto Mariani – unico tratto bloccato nell’ambito del raddoppio della SS 76 con 1 chilometro di strada deviata sulle altre due corsie perché il viadotto proprio non c’è – non potranno ripartire fin quando non verranno completati gli accertamenti e non verrà redatto e attuato nuovo piano di caratterizzazione. «Mercoledì – conclude l’assessore Baldelli – si terrà un nuovo incontro, sul posto, con Regione, Provincia, Comune, Arpam e Quadrilatero per capire le modalità di messa in sicurezza permanente la strada al fine di riattivare quanto prima i lavori per il completamento dell’infrastruttura”.