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L’indagine di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica

“La scuola è al centro della transizione ecologica nella doppia e interconnessa veste di principale leva educativa e culturale del Paese che deve interpretare le sfide di cambiamento alle quali educare le nuove generazioni e nello stesso tempo beneficiaria di risorse e opportunità, per essere messa nelle condizioni di essere capace di assolvere a questo ruolo.” Questo è l’invito che Legambiente ha presentato nel XXI Rapporto Ecosistema Scuola, l’indagine annuale, sulla qualità dell’edilizia scolastica, presentato recentemente sul canale youtube di Legambiente. Il rapporto annuale è realizzato sui dati relativi all’anno 2020, presentati dai capoluoghi di provincia, per la regione Marche hanno partecipato tutti e 5 i capoluoghi.

I dati più rilevanti emersi dall’indagine

Ben il 96% degli edifici scolastici regionali si trova in zona simica 2, ma solamente il 25% delle amministrazioni ha realizzato la verifica della vulnerabilità sismica in tutti gli edifici, tra questi spicca il comune di Macerata che ha effettuato la verifica in tutti i plessi scolastici. Solamente il 28,63% degli edifici ha un certificato di collaudi statico e il 38,1% possiede un certificato di agibilità. Superiori alla media nazionali sono gli edifici che presentano le certificazioni anti-incendio e gli edifici dotati di accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche. La nostra regione emerge a livello nazionale anche per il numero di amministrazioni che hanno edificato nuovi scuole 75%, contro la media del 28,2% nazionale, tra queste la scuola secondaria di primo grado A. Brancati di Pesaro che ha ottenuto nel 2020 il prestigioso riconoscimento Leed (The Leaderschip in Energy and Environmental Design) come uno degli edifici più sostenibili al mondo.

Nel 2020 causa emergenza sanitaria Covid-19, è stato necessario ridefinire le modalità di fruizione dei servizi scolastici, in primis la mobilità, che ha visto nel 100% delle scuole una riorganizzazione del trasporto scolastico con un incremento del 50% del trasporto pubblico (41,4% scuolabus e 30,5% linea scolastica). Tuttavia, sono ancora poche le scuole in cui è attivo il pedibus, solo il 9,3%, totalmente assente i bicibus, servizi che permetterebbero ai giovani di sperimentare maggiore autonomia, di riappropriarsi dei propri territori e ridurre l’inquinamento dell’aria. Inoltre, con l’emergenza Covid-19, la necessità di aree dedicate alla didattica all’aperto si è imposta tanto che l’86% delle scuole della nostra regione, possono usufruire di spazi verdi.

Resta stabile l’attenzione rivolta al servizio mensa, presente solo nella metà degli edifici, dato condizionato anche dalla bassa percentuale di scuole a tempo pieno 18%. , opportunità mancata per le famiglie in cui entrambi i genitori hanno esigenze lavorative. Molto buona la qualità dei pasti serviti in cui vengono privilegiati prodotti IGP DOP nel 97,9% e a km 0 bel 75%, i generi alimentari sono scelti sulla base di criteri ecologici e della stagionalità, i menù vengono realizzati tenendo conto delle esigenze religiose e culturali; è da incentivare, invece, l’utilizzo dei prodotti biologici, scelti solo nel 59,8% dei casi, contro la media nazionale dell’ 85,1%. Una scuola su sue destina il cibo non consumato ad associazioni non-profit.

Ottimo anche il risultato delle scuole marchigiane rispetto al dato nazionale per la presenza di biblioteche nel 90% degli edifici, contro il 47,1% di quelli nazionali. Molto al disotto della media nazionale i dati sulla raccolta differenziata, vengono correttamente separati circa il 30% dei materiali, con un attenzione privilegiata alla raccolta dei toner e delle materie plastiche. Anche i dati sull’efficientamento energetico sono molto bassi, solo 8,8% degli edifici utilizza fonti rinnovabili privilegiati il solare termico e fotovoltaico, inoltre quasi la metà degli edifici è in classe G e solo 11% in classe A.

“Le Marche rappresentano perfettamente il contesto nazionale, in cui emerge un forte divario tra le varie aree del territorio, in cui si collocano punte di eccellenza ma altrettante aree su cui sono necessari interventi immediati”- commentano Marcella Cuomo, responsabile Legambiente Scuola Formazione Marche- “Sicurezza e sostenibilità sono traguardi ancora molto lontani. Le risorse del PNRR possono diventare uno strumento per sanare tale divario, riconoscendo le scuole, nel loro ruolo centrale di agenzie educative primarie, fondamentali motori per lo sviluppo e per la rigenerazione sociale e ambientale del territorio marchigiano”.