Ciao Giampaolo, hai dato tanto a questa città

di Marco Antonini

E’ morto Giampaolo Ballelli, presidente dell’Asp Azienda Servizi alla persona, (gestendo in prima persona tutta l’emergenza covid-19, l’anno scorso), anima di Fabriano Storica. Ha dato tutta la sua vita per la città della carta che, in queste ore, gli sta dando il giusto omaggio. Se ne è andato questa notte, a 65 anni per colpa di un male incurabile che, purtroppo, non gli ha lasciato scampo. Ha ricoperto anche ruoli politici. Martedì alle ore 11 le esequie in Cattedrale, poi la sepoltura nel cimitero delle Cortine. La famiglia: non fiori in segno di suffragio, ma offerte alla Casa di Riposo Vittorio Emanuele II.

Giampaolo Ballelli, nato a Fabriano nel 1956. Architetto. Esperto di architettura medievale, Ha pubblicato vari studi relativi al territorio in: “Abbazie e Castelli nell’Alta valle dell’Esino” a cura di Giancarlo Castagnari (1990) e “Castelli Rocche Torri Cinte Fortificate delle Marche” a cura di Maurizio Mauro, Istituto Italiano dei Castelli (1997). Di recente ha trattato di: Ponte Medievale dell’Aèra, Gualchiere Medievali fabrianesi, Cinta muraria della Città di Fabriano. Responsabile storico dell’Ente Palio di San Giovanni Battista; membro delle associazioni culturali: Fabriano Storica; Talìa; LabStoria; Archeoclub. Negli anni si è impegnato in varie iniziative per il recupero e la valorizzazione del centro storico e di molti luoghi del territorio, come non ricordare di recente il grande impegno profuso tra gli attivisti del “Comitato alla scoperta del Giano” o l’energia profusa nel riscoprire e riproporre le tradizioni francescane fabrianesi nell’ambito del “San Francesco Festival” o ancora il suo recentissimo contributo alla nascita dell’associazione “Marchese Onofrio del Grillo Fabriano”. Grande comunicatore, apprezzato per la sua arte oratoria, è stato ideatore insieme a Fabrizio Moscè del format di social-documentari “Fabriano Insolita e Segreta” molto seguiti online con il grande merito di diffondere ad un vasto pubblico pillole e curiosità della storia locale. Documentari da cui è nata l’omonima guida della città pubblicata lo scorso giugno, edita da Ciabochi Editore.

Tanti i ricordi. “Non riesco a credere che Giampaolo Ballelli ci abbia lasciato. Nel saperlo ho provato un senso di vertigine e mi sono dovuto sedere. Giampaolo negli ultimi anni con i suoi lavori di ricerca e divulgazione ha accresciuto la consapevolezza dei fabrianesi nei confronti della propria storia come solo pochi altri nomi importanti della nostra città avevano fatto in passato. Come Presidente dell’ASP ha saputo guidare la struttura per anziani nel periodo peggiore del Covid mantenendo la barra dritta nonostante intorno nei livelli più alti chi doveva supportarlo si dimostrava assente. Lascia un vuoto probabilmente incolmabile e ci mancherà tanto. Esprimo a nome di tutta l’amministrazione le più sentite e sincere condoglianze alla sua famiglia e a tutte le persone più vicine” il cordoglio del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. “La comunità di Fabriano perde una persona di vasta cultura che ha sempre vissuto, con atteggiamento mite, una forte passione per l’impegno civico e sociale. Grande è stato il suo contributo alla vita politica e repubblicana di questa città”, il ricordo del presidente di Elica, Francesco Casoli.

“Oggi è un giorno triste per me e per tutta Fabriano. Se ne va un amico, una mente storica, un uomo e una persona per bene. Appena saputo della tua scomparsa la mia mente è tornata subito a tutti i progetti ragionati insieme per il Palio di Fabriano e soprattutto quando hai accettato con entusiasmo di aiutarmi nella realizzazione della mostra Fabriano Industry Elements. La storia era la tua passione e tu sei stato parte e sei divenuto una parte importante della storia cittadina. Ciao Giampaolo che la terra ti sia lieve” l’omaggio di Federica Capriotti, presidente del Comitato territoriale di Confindustria. “Fabriano sentirà la sua mancanza” ha detto Olindo Stroppa, Forza Italia. “Dicevi sempre “Per approfondire la storia di un luogo bisogna salire sulle spalle degli studiosi che ci hanno preceduto e cercare di guardare oltre”. E questo cercheremo di fare anche senza di te… magari senza prenderci troppo sul serio” il commosso ricordo di Fabriano Storica.

Racconta Giampietro Simonetti: “Ho conosciuto Giampaolo Ballelli nel 1990 quando entrambi fummo eletti in consiglio comunale. Era un socialista mite come suo padre, capace di ironie sorridenti e di quel disincanto positivo che diventa saggezza in chi sa che l’umanita è un ramo storto e che la bellezza non è progetto ma una somma casuale di piccole cose. La sua passione per la storia è stata un modo per allontanarsi dalla politica e dalle sue illusioni senza perdere una dimensione pubblica e credo che l’amore per il passato e per la sua divulgazione fossero, per Giampaolo, anche un approdo ricercato e desiderato, un modo originale di pensare lo spazio e il tempo e di essere fino in fondo architetto. Gli auguro di essersene andato sorridendo, ancora una volta, della sua città e della sua gente. Con un bel cappello a falde larghe appoggiato sul capo appena ciondolante”.

Scrive l’imprenditore Urbano Urbani: “La scomparsa dell’amico Giampaolo Ballelli è stato un colpo al cuore. Una persona straordinaria , un architetto professionale, un politico estremamente preparato , un uomo con la U maiuscola. Sei stato il coordinatore politico durate la mia candidatura e tutto quello che mi hai insegnato è stato prezioso non solo per la politica ma anche come insegnamento di vita democratica. Ci eravamo visti poche settimane fa per i progetti in azienda e leggere oggi che non ci sei più mi stordisce. Ti abbraccio forte carissimo. Non ti dimenticherò. Non ti dimenticheremo. Riposa in pace”.

L’ex assessore Cristiano Pascucci: “Quando si dice che i migliori se ne vanno troppo presto è proprio vero. Da non credere la notizia di stamattina, di quelle che non vorresti leggere mai. In questi anni ci siamo sentiti spesso nei nostri rispettivi ruoli istituzionali, il più delle volte perché c’era di cercare di risolvere qualche grande o piccolo problema e tutte le volte non mancava mai il tuo contributo da insolito uomo di cultura dotato anche di un senso pratico fuori dal comune (tanto che il più delle volte i problemi li risolvevamo). La città perde un patrimonio di conoscenza inestimabile. Era un piacere condividere del tempo con te, seguire i tuoi ragionamenti, ridere alle tue battute. Ci mancherai, mi mancherai; condoglianze alla tua famiglia e ai tuoi cari”.