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AMMINISTRAZIONE “NON PERVENUTA”: PARLA LEONARDO ZANNELLI

Spazio ai commercianti con questa intervista a Leonardo Zannelli, titolare della storica attività di abbigliamento nel centro di Fabriano. Una rappresentazione reale e preoccupante della condizione in cui versano gli esercizi di vicinato, tra chiusure e difficili riprese post pandemiche, sicuramente da non sottovalutare. Ma anche un invito a vagliare con attenzione futuri programmi elettorali per le elezioni amministrative del 2022, in cui il commercio possa essere sinergicamente coinvolto nel progetto organizzativo del prossimo governo della Città.

Leonardo, si parla ripetutamente di ripresa, dopo il drammatico stop forzato causato dall’emergenza pandemica. Come sta affrontando questa ripresa il commercio cittadino?
Una ripresa luci ed ombre. Da fine aprile, complice la ripartenza delle cerimonie, alcuni comparti legati a questo segmento hanno visto un incremento considerevole dei volumi. Diverso per tutti quei settori, come lo sportwear, che non hanno seguito lo stesso trend.

Concentrandoci sulle attività del centro città, alcuni esercizi storici stanno chiudendo o sono in procinto di chiudere. E’ un problema solo di mancato ricambio generazionale o il clima di incertezza che stiamo vivendo scoraggia il nascere di una giovane generazione di commercianti?
In primis il mancato ricambio generazionale genera un ciclo involutivo di marcata evidenza. Diciamo pure che se un giovane, magari alla prima esperienza, volesse intraprendere un business nel settore abbigliamento /calzaturiero beh, in coscienza, io mi sentirei di consigliargli di andare a fare impresa in un’altra nazione, sicuramente a fiscalità e ad adempimenti burocratici ridotti, rispetto agli attuali vigenti in Italia.

Fabriano sta registrando una preoccupante diminuzione di abitanti. Che ripercussioni può portare, anche a livello di interesse da parte dei principali brand, questo calo demografico così importante? Fabriano è ancora commercialmente appetibile?
Fabriano, nonostante tutto, è ancora commercialmente appetibile. Non dimentichiamoci che è il comune più grande nel raggio di 40 km circa anche se un campanello d’allarme, quale questa discesa repentina della popolazione, ce lo deve far suonare. Bisogna gettare ora le basi per un processo a ritroso, andando a coltivare e ad incentivare le nicchie di mercato che possano stimolare il ritorno dei giovani a Fabriano. In diversi settori. Altrimenti, questa è una impietosa fotografia, che vede tra quindici anni a Fabriano solo novantenni e badanti e una popolazione sulla soglia delle ventimila anime.

La cronaca cittadina sta mettendo in luce problematiche quotidiane di aumento della micro criminalità, in una zona ritenuta un tempo un’isola felice. Vi sentite tutelati come categoria?
Plauso alle forze dell’ordine che quotidianamente vigilano sulla sicurezza della città in maniera esemplare.
Ma qua, purtroppo, siamo di fronte ad un’equazione direttamente proporzionale: all’aumentare delle povertà, aumentano gli episodi di microcriminalità. Quindi è compito di tutti, ognuno nei suoi ruoli e nelle proprie vesti, invertire questo processo, andando a generare il più possibile ricchezza diffusa.

Nel 2022 i cittadini fabrianesi saranno chiamati alle urne per eleggere una nuova amministrazione. Tracciando un bilancio, senza peli sulla lingua, al commercio cittadino è stato dato il giusto rilievo dall’attuale amministrazione, come promesso durante la campagna elettorale o qualche ingranaggio non ha funzionato?
Non mi piace aprire un dibattito in assenza dei destinatari delle mie rimostranze e delle mie lamentele. Ma siamo di fronte ad una gestione di questa amministrazione che ricorda il nostro concittadino Colonnello Andrea Baroni quando la sera, al TG delle venti, leggeva le temperature delle maggiori città del mondo. Bene: quando arrivava a leggere la temperatura di Mosca esordiva con un laconico “NON PERVENUTA”. Ecco, questa amministrazione in cinque anni è esattamente come la temperatura di Mosca: NON PERVENUTA! Purtroppo il mio pensiero, le mie rimostranze e le mie lamentele sono il pensiero, le rimostranze e le lamentele della quasi totalità dei cittadini.

In chiusura, su quali elementi imprescindibili per la vostra categoria dovrà puntare il nuovo progetto politico per la Città per il 2022?
Il nuovo progetto politico per la Città per il 2022 dovrà sicuramente puntare sull’attrattività del nostro territorio in toto, dal turismo all’enogastronomia, passando per i meravigliosi percorsi cicloturistici a livello internazionale, all’inestimabile bagaglio artistico- monumentale inespresso e presente copiosamente in città. Senza tralasciare la vocazione e, soprattutto, senza disperdere il know-how industriale di tante piccole e medie realtà che, in maniera vivace, stanno facendo impresa sul nostro territorio. Tenuto conto di ciò si potrà guardare al futuro, con un repentino cambio di rotta volto ad efficientare le peculiarità sopradescritte.

Gigliola Marinelli