Elica – Intervista alla Vice Ministra allo Sviluppo Economico Alessandra Todde
A pochi giorni dalle celebrazioni del Primo Maggio, un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per accendere i riflettori sul caso Elica. A rischio centinaia di posti di lavoro ed una delocalizzazione che porterà ad un significativo aumento dell’indice di disoccupazione nel nostro territorio montano, già da anni martoriato e svilito nella sua storica operosità, in un susseguirsi senza fine di crisi industriali. Ne parliamo con la ViceMinistra allo Sviluppo Economico Alessandra Todde per tracciare un bilancio sull’incontro al MISE con i vertici di Elica S.p.a.
Lo scorso 3 maggio è stato convocato un incontro al MISE per seguire la vertenza Elica. Quali sono le sue considerazioni sul piano industriale proposto dai vertici dell’azienda?
Come ho ribadito a margine del tavolo istituzionale, non considero un approccio corretto presentarsi all’incontro dicendo che il piano dell’azienda è immutabile. L’Italia è un mercato importante per Elica, soprattutto grazie al valore riconosciuto del “Made in Italy”, e proprio per questo il Governo non è disponibile a supportare la scelta dell’azienda di abbandonare il Paese per spostare la produzione in altri Paesi.
Quali strumenti metterà a disposizione il MISE per evitare la delocalizzazione?
Il Mise, in sinergia con il Ministero del Lavoro e con la Regione, è pronto a mettere a disposizione tutti gli strumenti disponibili per capire come rendere più competitiva l’azienda in Italia cercando di evitare la delocalizzazione. Non possiamo permettere che l’Italia e le Marche escano svantaggiate da questa partita, dobbiamo lavorare sinergicamente con tutti gli attori coinvolti per raggiungere una soluzione che renda il territorio e il Paese maggiormente competitivi. Proprio per questo riconvocheremo il tavolo, così valutare nella sede opportuna in che modo intervenire.
Negli ultimi anni, il territorio fabrianese ha purtroppo registrato un drammatico susseguirsi di crisi industriali a partire dall’ ex Antonio Merloni, per poi proseguire con la crisi Tecnowind, JP Industries e oggi il caso Elica. Secondo lei, in cosa la politica ha sbagliato nella gestione delle precedenti crisi che hanno generato un imbarazzante numero di disoccupati nel nostro comprensorio?
Durante il Governo Conte 2, in cui ricoprivo il ruolo di Sottosegretaria, non ho mai seguito le vertenze marchigiane perché per deleghe ministeriali non ero io a gestirle direttamente. Il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico ha firmato le deleghe a metà del mese scorso e immediatamente ho deciso di convocare il tavolo Elica. Il territorio di Fabriano ha già vissuto gravi crisi industriali e i problemi dell’area sono chiaramente legati all’impoverimento del territorio e al terremoto subito. Proprio per questo dobbiamo intervenire in maniera strutturale, cercando di capire come risolvere delle situazioni che pesano sulla vita di migliaia di persone.
L’uso o, a volte, l’abuso dei mezzi social da parte degli amministratori nella gestione di queste crisi industriali, possono secondo lei danneggiare e far venir meno un dialogo propositivo tra la politica ed i vertici aziendali?
Credo sia una riflessione giusta e pertinente. Noi abbiamo scelto come metodo quello che consideriamo più corretto e funzionale: informare sulle vertenze quando abbiamo dei dettagli importanti da comunicare. Seguo dossier molto sensibili, che riguardano migliaia di famiglie, e per questo sono sempre attenta a ciò che dico o che scrivo. Inoltre, e l’ho ribadito più volte, sono solita parlare della gestione delle vertenze direttamente ai tavoli istituzionali, senza anticipare mai nulla a mezzo stampa. E questa scelta, che legittimamente potrebbe non essere così comprensibile per chi lavora nel mondo dell’informazione, mi permette di interfacciarmi con tutte le parti al tavolo discutendo direttamente con gli attori coinvolti, senza rischiare che ci possano essere fraintendimenti. Ad ogni incontro che convoco invito tutte le parti: azienda, sindacati, amministrazioni locali, Regioni, Governo. Le varie questioni si affrontano e si discutono ai tavoli istituzionali, non sui social.
Quali rassicurazioni si sente di esprimere nei confronti delle centinaia di famiglie dei lavoratori Elica che stanno vivendo questo passaggio così delicato e difficile?
Il mio impegno sarà costante e non nascondo che mi farebbe davvero piacere venire a conoscere i lavoratori e le lavoratrici Elica. Come anticipato al tavolo, ascolterò l’azienda privatamente nei prossimi giorni per discutere concretamente dei prossimi passi. Lo scorso 3 maggio è stato il primo di molti incontri e sono più che disponibile a riconvocare in tempi brevi tutte le parti. Ciò che è emerso durante il primo confronto è un punto di partenza, non un punto di arrivo.
Gigliola Marinelli