CARTIERE FEDRIGONI, UN’INTERROGAZIONE IN REGIONE

A una settimana dall’annuncio che le cartiere Fedrigoni non produrranno più banconote c’è stata una lunga assemblea tra le parti sociali e la proprietà. Il Gruppo, infatti, è intenzionato a cedere il security business di Bollate (Milano) all’inglese Portals e, con un altro accordo, la stessa Portals ha un’opzione per l’acquisto potenziale di alcuni asset e macchinari riguardanti la carta per banconote e per passaporti dalla divisione sicurezza di Fabriano. Tutto ciò potrebbe avvenire entro l’anno. Dal punto di vista occupazionale per il Fabrianese, non dovrebbe cambiare nulla, assicurano dal Gruppo Fedrigoni. Le parti sociali dicono no. “Ci tolgono, così, 750 anni di storia” commentano i sindacati che temono conseguenze nel medio e lungo periodo perché “avviare la produzione di un prodotto solo, come già successo nella cartiera di Ascoli, è altamente rischioso”. Secondo Paolo Pierantoni, Uilm, “ci sono margini per continuare affinchè le Cartiere proseguano a produrre anche banconote”. Per le parti sociali alcune responsabilità vanno date al Poligrafico dello Stato “che ha deciso di spostare la produzione di euro per l’Italia nello stabilimento di Foggia”. C’è preoccupazione: l’organico, negli ultimi anni, è diminuito di 70 unità e le rassicurazioni espresse dalla proprietà non bastano a tranquillizzare i sindacati che annunciano battaglie e manifestazioni.

La proprietà

Dopo l’annuncio della cessione del settore banconote delle Cartiere di Fabriano all’inglese Portals, il Gruppo Fedrigoni ribadisce che a Fabriano “non ci saranno ricadute sull’occupazione, ma si faranno ulteriori investimenti”. Previsto “il rafforzamento dell’organico per dare maggiore impulso alla produzione delle carte artistiche e pregiate, già ora in crescita, anche internalizzando una parte della lavorazione oggi gestita da fornitori esterni”.

Interrogazione in Regione

L’accordo tra Fedrigoni, proprietaria delle cartiere di Fabriano, e l’inglese Portals, leader nella produzione di banconote e carte di sicurezza, agita la politica. Interviene Simona Lupini, consigliera regionale Movimento 5 Stelle. “L’accordo commerciale Portals-Fedrigoni permette all’azienda inglese di esercitare un’opzione per l’acquisto dei macchinari destinati alla carta di sicurezza, che si trovano presso la sede produttiva di Fabriano. – spiega – Il Gruppo Fedrigoni ha diffuso dichiarazioni rassicuranti, ma non sarebbe la prima volta che una situazione viene sottovalutata, fino all’esplodere della crisi industriale”. La consigliera Lupini ha quindi presentato un’interrogazione alla Regione, insieme alla collega Marta Ruggeri: “Chiediamo alla Regione di attivarsi tempestivamente, convocare Fedrigoni e verificare la situazione con la proprietà. Vogliamo rassicurazioni sul mantenimento a Fabriano di produzioni qualificate e sulla situazione occupazionale”. Secondo Lupini “Serve un’azione di politica industriale, che metta assieme Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro, Regione e parti sociali, e che sfrutti tutti gli strumenti possibili, dall’accordo di programma ex Ardo agli incentivi di Invitalia, per capire come diversificare e rilanciare le attuali produzioni e come attirare nuovi investimenti. Ripensiamo il distretto, creando le condizioni per valorizzare un un territorio che non offre solo capannoni e linee produttive, ma anche una forza lavoro qualificata”.

Marco Antonini