FRATELLI D’ITALIA, “CASOLI HA IL DOVERE MORALE DI INTERVENIRE E SPIEGARE”

Di Ennio Mezzopera e Giancarlo Pellacchia, Fratelli d’Italia, Fabriano

Come tutti a Fabriano abbiamo appreso di quanto sta accadendo all’interno di Elica ed il primo pensiero va a tutte le famiglie che riescono a tirare avanti grazie a quello stipendio. Esprimiamo tutta la solidarietà a tutti coloro coinvolti in questa ennesima tragedia economica che si sta abbattendo sul nostro già martoriato territorio. Ma non vorremmo perderci in sterili proclami, non è nelle nostre corde. Quanto leggiamo non ci sorprende, anzi ormai da qualche settimana era purtroppo ipotizzabile. Ma veramente pensiamo che Elica poteva rimanere a produrre prodotti di fascia bassa in Italia? Veramente pensiamo che la scelta fatta e comunicata in questi giorni è un fulmine a ciel sereno? No, così non è e non poteva essere diversamente, le responsabilità in ogni caso non possono essere addossate all’imprenditore di turno. Certo quando un imprenditore ci mette la faccia entrando in Politica per poi essere eletto Senatore, non può in nessun caso tirare il sasso e nascondere la mano.

Francesco Casoli ha il dovere morale di intervenire e spiegare, non demandare ma metterci la faccia anche nei momenti difficili. Allora oggi tutti delusi: dipendenti, popolazione, sindacati e politica locale; ma quello che viviamo è un processo che non si ferma, questo non sarà l’ultimo caso, altri purtroppo ne arriveranno. Come intervenire? Quali sono le cause? Su questi punti la politica nazionale, fino ad arrivare alla politica locale, dovrebbe riflettere. Smettiamola con le prese in giro, non parlateci di internazionalizzazione, perché andare in Polonia non è internazionalizzazione ma chiara e certa delocalizzazione. Domandiamo: perché all’interno dell’Europa ci sono paesi che non adottano l’Euro? Perché in Europa ci sono paesi dove la manodopera costa un quinto che in Italia? La Politica è l’unica vera responsabile di questo disastro. Fratelli D’Italia con Giorgia Meloni da sempre denuncia questo stato di fatto, noi vorremmo una confederazione di stati con regole uguali per tutti e non un Europa che permette e consente di creare concorrenza sleale tra stati membri. Tornando al tema, oggi dobbiamo risolvere l’ennesimo stato di allerta che provocherà licenziamenti diretti ma non solo, tutti sanno quanto l’indotto del settore del bianco sia fortemente legato all’azienda committente. Quante piccole aziende vedremo chiudere, quante partite IVA rimarranno inoccupate?. La Politica deve entrare a piedi pari in questa situazione, dobbiamo fare arrivare forte e chiaro il messaggio all’Europa burocrate che i paesi dell’unione non possono più essere abbandonati nelle politiche industriali, nuove regole all’interno della comunità Europea, ma anche nuove regole nei paesi extra UE che importano in Europa. Il territorio Fabrianese di certo è il più colpito, nel giro di pochi anni abbiamo visto passaggi di importanti gruppi del territorio a gruppi stranieri. Premiare la resilienza con politiche di sostegno è doveroso.

Unica grande azienda a rimanere ancorata al nostro territorio è l’Ariston Thermo che grazie alla capacità
imprenditoriale di Francesco Merloni, non solo non abbandona il territorio, ma anzi lo stà rafforzando,
questi sono gli esempi da seguire. Auspichiamo che il prima possibile la nostra Nazione e il nostro Territorio ritornino appetibili per chi voglia fare imprenditoria e che si possa tornare nuovamente a guardare al futuro con serenità, perché lo dobbiamo a chi ci ha preceduto e che tanto si è prodigato per lasciarci un’eredità tangibile e tanto lo dobbiamo ai nostri Figli.