ELICA, CASSA INTEGRAZIONE PER 100 DIPENDENTI

A cura della Segreteria Fiom Cgil Ancona 

La Segreteria della Fiom di Ancona ribadisce il proprio apprezzamento per le parole e gli impegni
presi dal Presidente Casoli, confermate dall’A.D. Mauro Sacchetto e ribadite dal Management
aziendale durante l’ultimo incontro di gruppo con le OOSS presso la Confindustria di Ancona.
La disponibilità delle persone, valore primario di Elica, ha permesso all’azienda di chiudere
positivamente il quarto trimestre del 2020, con grande crescita di vendita su tutta la gamma, in
maniera particolare sui propri prodotti di punta, come ad esempio il Tesla: continuare con il
percorso degli ultimi anni, con operazioni di reshoring, puntando sui prodotti a marchio proprio per
costruire una prospettiva di medio/lungo periodo agli stabilimenti italiani, supportati da tutte le altre
tipologie per creare economie di scala e realizzare quanto promesso a tutte le persone di Elica.

La Fiom di Ancona chiede con forza all’azienda di dare seguito a quanto dichiarato nella sede di
Confindustria, in quanto nei reparti da cui sono uscite lavorazioni, contravvenendo agli impregni
presi dalla direzione di Mergo, e non ancora sostituite, è stata riaperta la cassa integrazione per un
numero di circa 100 persone che subiscono una significativa riduzione di orario di lavoro.
La cosa riguarda tutti i reparti a monte, dove vengono realizzati i semilavorati che poi dovranno
alimentare la fabbrica, e tutte le operazioni di spostamento delle produzioni non sempre vengono
condivise con le RSU né sono oggetto di confronto.

Questo sicuramente non è il modo migliore per ringraziare chi ha permesso di attraversare un anno
difficilissimo come il 2020 con risultati molto positivi per tutto il Gruppo, così come da
dichiarazioni del Presidente, dell’AD e di tutto il Management, che hanno ribadito non esistere
piani o progetti rivolti alla delocalizzazione o all’uscita di produzioni e lavorazioni dagli
stabilimenti italiani

Pretendiamo chiarezza da parte dell’Azienda e ci auspichiamo che le prossime scelte perseguano
quanto fin qui promesso, riportando la piena occupazione in tutti i plants senza dover allargare
l’utilizzo degli ammortizzatori sociali anche ad altri reparti.

Continuiamo a sperare in un 2021 migliore del 2020, con un primo semestre in linea con l’anno
precedente ed un secondo semestre da gestire insieme, chiediamo la conferma di quanto dichiarato e
l’assunzione di responsabilità nei confronti delle persone che tanto si sono sacrificate in questo
decennio di riorganizzazioni, soprattutto nell’ultimo anno, significa ricollocare le persone della
Corporate attualmente in cassa a zero ore e ripristinare la piena occupazione negli stabilimenti,
stabilizzando chi lavora in somministrazione.

Prendersi cura della propria gente significa in primis garantire lavoroa tutte/i, significa lavorare
insieme in trasparenza, così come fatto durante l’emergenza sanitaria che ancora non è finita, a
cominciare da un confronto chiaro su questo nuovo e improvviso utilizzo dell’ammortizzatore
sociale. Agire unilateralmente, solo con logiche finanziarie e di bilancio, corrisponde a disattendere ai valori
della stessa azienda e a quanto fin qui dichiarato, cosa che non sarebbe all’altezza della storia di
Elica.