LIANO ANTONELLI, L’ACCOMPAGNATORE CICLOTURISTICO

Amante fin da piccolo delle camminate ed escursioni in montagna e della vita all’aria aperta, grazie all’insegnamento scout, fino a quando la passione per le esplorazioni ipogee non ha preso il sopravvento. Questa settimana raccontiamo la storia del fabrianese Liano Antonelli, classe 1977, sposato e papà di una bambina di nove anni. Dopo aver praticato per venti anni speleologia e torrentismo con il CAI di Fabriano e membro per più di quindici anni del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, ha acquistato una bici per caso alla “tarda” età di trentatrè anni per unirsi ad un gruppo di amici che praticavano questo sport. In poco tempo la bicicletta è diventata il suo sport principale ed ha iniziato ad organizzare escursioni e gare di mountain bike. Da poco approdato nel mondo delle e-bike, Liano ha partecipato al corso di formazione per Accompagnatore Cicloturistico promosso dalla Regione Marche con Form.Art CNA Marche, in collaborazione con il Coni e la Federazione Ciclistica Italiana, ottenendo la qualifica appunto di Accompagnatore Cicloturistico.

Liano, come nasce la tua passione per la bicicletta, in particolare per la mountainbike?

La passione per la bicicletta nasce principalmente dall’amore per la montagna, è stato uno strumento di locomozione fino all’età di quattordici anni, abbandonato in favore del motorino e riscoperto per caso dopo i trenta come un modo diverso per fare attività fisica ed escursioni in montagna e logicamente la mia scelta è andata verso la bici da montagna, la mountainbike.

Quale motivazione ti ha spinto a partecipare al corso di formazione per Accompagnatore Cicloturistico?

Mi piace organizzare attività ciclistiche ed avevo la necessità di maturare le giuste competenze per farlo in maniera ottimale e professionale quindi, appena mi è arrivato l’invito al corso, ho subito aderito. Per perseguire lo scopo prefissato ho poi creato un’associazione sportiva che si occuperà di promuovere attività outdoor da svolgere sulle nostre montagne, come escursioni e corsi di formazione.

Come si è svolto il corso e su quali aspetti tecnici si è focalizzata la formazione?

Il corso è stato organizzato per conto della Regione Marche dalla società Form.Art.Marche, in collaborazione con la Federazione Ciclistica Italiana, collaborazione che ha consentito a tutti i partecipanti di ottenere anche le qualifiche sportive federali di Maestro e Guida. Il corso è stato molto lungo e sono stati trattati moltissimi temi, dall’insegnamento delle corrette tecniche di guida della bicicletta alla conduzione del gruppo in escursione. Abbiamo approfondito aspetti di primo intervento, di legislatura e marketing turistico, non sono mancate poi qualche ora di lezione in lingua inglese. Abbiamo anche eseguito un periodo di tirocinio all’interno di strutture che svolgono attività di accompagnamento cicloturistico per mettere in pratica quanto appreso in teoria.

Credi ci sia spazio, passato questo terribile periodo dovuto alla pandemia, per sviluppare dei progetti per un nuovo modo di fare turismo su due ruote?

Se da un lato questa pandemia ha penalizzato tantissimo il comparto turistico, dall’altro ha cambiato sensibilmente le abitudini turistiche di molte persone. Questa estate le montagne sono state prese d’assalto, cercando di fuggire dai soliti luoghi affollati; mi auguro che questo porti alla consapevolezza che esiste anche un altro modo di fare turismo fatto di piccole strutture, luoghi nascosti, attività sportive, piatti tipici, monumenti da visitare. Queste sono sicuramente cose di cui il nostro entroterra è ricchissimo, sono certo che il turismo su due ruote abbia un margine di crescita elevatissimo e che sarà un settore trainante per la ripartenza del comparto turistico.

In base alla tua esperienza, quali percorsi cicloturistici nel nostro territorio sarebbero adatti da proporre in un format per potenziali turisti, anche stranieri?

Viviamo in un posto invidiabile per gli amanti delle attività outdoor e del ciclismo. La nostra città è contornata da colline, montagne e strade deserte che offrono spunti di itinerari infiniti; la realizzazione di un itinerario cicloturistico è un lavoro abbastanza complesso perché va costruito su misura delle capacità tecnico/fisiche dei partecipanti e delle loro esigenze. Il nostro territorio è così vasto e variegato che potremmo creare itinerari a misura di tutti e, chiaramente, sono ben accetti i turisti stranieri.

Ritieni che ci siano margini per poter costruire una rete con gli operatori turistici, albergatori e ristoratori, sia a livello locale che regionale, affinchè il turismo su due ruote, con il supporto degli Accompagnatori Cicloturistici, diventi un’importante realtà in un settore turistico e dell’accoglienza che sta soffrendo molto in questo periodo?

Questo è l’obbiettivo della Regione Marche che sta investendo nella formazione di figure professionali, nella realizzazione di ciclovie e nella promozione del territorio con un testimonial d’eccezione come Vincenzo Nibali; mi auguro che tutta la filiera degli operatori turistici sappia cogliere questa opportunità, offrendo nelle proprie strutture servizi per ciclisti, una categoria in netta espansione, se guardiamo le statistiche di vendita delle biciclette nell’ultimo periodo. A tutte queste persone va garantita un’accoglienza ed un’attività fatta su misura per loro, con proposte di escursioni affidate ad una figura professionale come l’Accompagnatore Cicloturistico.

Gigliola Marinelli