LA BIBLIOTECA SASSI DA’ IL VIA A CATALOGAZIONE INFORMATIZZATA DEL FONDO MOLAJOLI
La Biblioteca Multimediale R. Sassi, nell’ambito del suo programma di catalogazione retrospettiva del patrimonio antico, storico e di pregio, ha recentemente intrapreso un nuovo progetto che mira alla valorizzazione della preziosa collezione di monografie, opuscoli e cataloghi ricevuta in dono da Bruno Molajoli, intellettuale, critico e storico dell’arte nato a Fabriano nel 1905 e scomparso nel 1985.Abbiamo incontato Melissa Riccardi, direttrice della biblioteca per capire come procederà questo importante progetto, tanto atteso da anni.
Melissa, innanzitutto chi era Bruno Molajoli?
Molajoli fu una figura di grande rilievo nel panorama dei beni culturali in Italia e anche all’estero, ricevendo importanti riconoscimenti per il suo lavoro, come la prestigiosa “Legion d’onore” francese.L’opera per cui è principalmente noto è la sistemazione del Museo Nazionale di Capodimonte, brillantemente portata a termine nel periodo in cui fu Soprintendente a Napoli, incarico che ricoprì durante la guerra e negli anni immediatamente successivi (1939-1957).Molajoli iniziò precocemente la sua carriera di studioso e storico dell’arte con una tesi su Gentile da Fabriano ed acquistò subito, grazie alla sua preparazione e alla profonda conoscenza della storia dell’arte, la stima di colleghi ben più maturi che gli valse la nomina di ispettore presso la Soprintendenza all’arte medievale e moderna di Ancona, dove lavorò, sotto la guida del Soprintendente Luigi Serra, dal 1930 al 1933.In seguito operò come funzionario e poi Soprintendente, tra i più attivi ed apprezzati, in diverse città italiane, da Bari a Trieste, fino ad essere nominato nel 1960 Direttore generale delle Antichità e Belle Arti.Molajoli continuò per tutta la vita a ricoprire incarichi di grande responsabilità in vari organismi, tra cui si cita a titolo di esempio il Consiglio Superiore dell’Unesco, senza interrompere mai l’attività di studioso e ricercatore, sua principale e viscerale passione.
Bruno Molajoli ha compiuto un importante lascito alla nostra biblioteca?
Si lasciò alla nostra biblioteca nel 1983 la sua personale collezione di libri e documenti, tra i quali le fotografie utilizzate per la sua “Guida artistica di Fabriano” (la cui prima edizione fu pubblicata nel 1936), ora disponibili e consultabili direttamente dal nostro catalogo grazie al lavoro di digitalizzazione realizzato dai bibliotecari.
Finalmente si provvederà a questa importante opera di classificazione retrospettiva?
Oggi la Biblioteca vuole rendergli il giusto tributo e intende mettere finalmente a disposizione di studiosi, ricercatori e semplici appassionati un patrimonio preziosissimo per gli amanti della storia dell’arte, costituito da pubblicazioni specialistiche, cataloghi d’arte relativi a mostre e gallerie da lui frequentate, volumi che in alcuni casi riportano le dediche di importanti esponenti del mondo dell’arte a lui vicini e che testimoniano la fitta rete di relazioni che egli coltivò con intellettuali artisti e critici d’arte a lui contemporanei. Una vera e propria “Biblioteca d’autore”, che rispecchia l’identità del Molajoli e restituisce un’immagine molto veritiera di quella che fu la sua attività umana, intellettuale e professionale attraverso la notevole presenza di saggi di critica d’arte e monografie di artisti di fama internazionale.
Da chi sarà curata questa attività di catalogazione?
Il lavoro sarà curato dal dott. Giuseppe De Angelis della Biblioteca Multimediale di Fabriano, che ne seguirà l’organizzazione, la logistica e la catalogazione informatica, con la collaborazione della stagista Eleonora Butera, che studierà e analizzerà il fondo nell’ambito della redazione della sua tesi di laurea, seguita dal prof. Mauro Guerrini docente di Bibliografia e Biblioteconomia presso l’Università degli Studi di Firenze, ex Presidente nazionale AIB (Associazione italiana Biblioteche), Presidente del Comitato per il congresso internazionale IFLA Milan 2009 – International Federation of Library Associations and Institutions e fondatore di JLIS (Journal of Library and Information Science).
Tecnicamente che procedura verrà adottata per la classificazione delle opere?
Il trattamento della collezione è partito con un’approfondita ricognizione sull’intero fondo in seguito alla quale si è proceduto a una prima suddivisione tra le diverse discipline individuando alcune categorie (arte, musica, filosofia, scienze sociali, letteratura, storia, storia locale di Fabriano). Le pubblicazione di arte sono state poi suddivise in base alla forma della pubblicazione tra monografie, cataloghi di gallerie private, mostre e festival di enti pubblici.Il progetto si basa sugli studi effettuati nell’ambito dell’organizzazione dei cosiddetti “archivi d’autore” o “biblioteche d’autore”, seguendo l’esempio di celebri istituzioni come il Gabinetto Viesseux di Firenze e la Biblioteca della Fondazione Carlo e Marise Bo di Urbino.
Sicuramente un metodo capillare vista la mole di materiale a disposizione?
Il metodo presuppone, in fase di catalogazione e trattamento del materiale, una precisa attenzione all’organicità del fondo e allo specifico esemplare che viene analizzato tenendo in considerazione a dando risalto anche ad elementi esterni alla pubblicazione, quali dediche, postille e note di possesso presenti all’interno dei volumi, che vengono descritti al pari degli altri, indicizzati e digitalizzati. I segni lasciati nei libri da possessori e dedicatari, elementi distintivi che rendono unico ogni volume e lo distinguono da qualsiasi altra copia in circolazione, entrano così a far parte della memoria collettiva e diventano tracce utili per ricostruire storie di vita, di collaborazioni, di passioni, nonché fondamentali strumenti di lavoro per i ricercatori.
Quando saranno disponibili per la consultazione questi documenti?
I documenti saranno resi disponibili per la ricerca o per la consultazione immediata delle immagini digitalizzate, all’interno dell’OPAC (catalogo informatico) della Biblioteca Sassi, acquisendo finalmente la giusta visibilità nei Meta-OPAC (insiemi di cataloghi condivisi) italiani e stranieri, dove potranno essere oggetto di ricerche a livello internazionale.Sito web e catalogo disponibile qui: info@bibliotecafabriano.it
Gigliola Marinelli