SCUOLE DELL’INFANZIA, GAZEBI IN LEGNO E AGEVOLAZIONI TARIFFARIE
Jesi – Gazebi in legno nelle aree verdi di asili nidi e centri per l’infanzia al fine di favorire il più possibile la presenza all’aperto dei bambini da 0 a 3 anni durante più mesi dell’anno scolastico. Ed ancora: agevolazioni tariffarie per incentivarne la frequenza anche per le famiglie con reddito più basso. Sono questi i due pilastri su cui poggia il progetto dell’Amministrazione comunale che punta all’inclusione e a dare un ruolo centrale al servizio educativo per l’infanzia nella nostra città. Le risorse – 65 mila euro complessive – sono quelle destinate a Jesi dal Fondo per l’istruzione che la Giunta, nella sua ultima seduta, ha deciso di destinare interamente alla fascia dei bambini più piccoli. “Vogliamo cogliere un duplice obiettivo; – ha spiegato l’assessore ai servizi educativi di Jesi, Marisa Campanelli – il primo è quello di mettere nelle condizioni più bambini di poter usufruire dei servizi per l’infanzia, perché riteniamo fondamentale il ruolo dell’attività educativa in questa fascia di età; il secondo obiettivo è invece quello di rendere maggiormente fruibili gli spazi esterni in conformità con le prescrizioni delle linee guida nazionali per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia”. Di qui la scelta innanzitutto di attrezzare quattro centri per l’infanzia di Jesi di gazebi in legno di pino nordico comprensivi di copertura con tegole e relativo basamento: saranno interessati l’asilo nido Oscar Romero di Via XX Luglio che può ospitare 60 bambini, il centro “44 Gatti” di Via Suor Maria Mannori (30 i posti), il “Girotondo” di Via Nino Bixio frequentato da 40 bambini e il centro “Piccola Oasi” di Via Gobetti dove hanno posto 56 bambini. L’investimento complessivo sarà pari a 40 mila euro e le installazioni saranno completate per renderle pienamente fruibili con la prossima estate. Gli altri 25 mila euro del Fondo saranno invece destinati ad agevolazioni tariffarie per le famiglie che hanno un reddito Isee fino a 25 mila euro, così da incentivarle a mandare i rispettivi figli nei centri e poter beneficiare dell’importante apporto che il sistema educativo è in grado di offrire per la loro crescita. (cs)