Casa di Riposo e ospedale Profili, consiglio regionale e conferenza dei sindaci di Av2

di Marco Antonini

Fabriano – Mantenere “pulito” l’ospedale Profili di Fabriano e fare chiarezza su ciò che sta succedendo all’interno tra carenza di personale e pazienti positivi ricoverati. Sulla vicenda interviene il primo cittadino, Gabriele Santarelli. “Alla conferenza dei sindaci di Area Vasta che ho sollecitato con urgenza chiederò, ancora una volta, chiarezza. Dalla regione Marche arrivano notizie che non corrispondono a quelle che mi arrivano dall’interno della struttura”. Il sindaco monitora la situazione che si è venuta a creare, nelle ultime settimane, a Fabriano, con l’aumento di casi Covid. Dopo la segnalazione di un paziente che è stato operato al Profili, nonostante fosse positivo e poi ricoverato in Rianimazione (covid free), Santarelli lamenta scarsa comunicazione e organizzazione. “Il presidente Acquaroli dice che è tutto sotto controllo – incalza– per criticare il passaggio in zona arancione. L’assessore alla Sanità, Saltamartini, parla, invece, di pazienti costretti a fare lunghe attese negli ospedali tanto che bisogna aprire un quarto padiglione al Covid center di Civitanova”. L’obiettivo è difendere la struttura fabrianese che garantisce interventi chirurgici in classe A anche per i pazienti provenienti da fuori zona. “Sappiamo – prosegue il sindaco – che l’area “buffer”, quella che era stata addirittura smantellata dopo la prima ondata di coronavirus, è stata riattivata con ricovero di pazienti e non come semplice area di passaggio con il personale di altri reparti messo a lavorare li. Per questo chiedo chiarezza”.

Santa Caterina

La Casa di Riposo di Santa Caterina di Fabriano arriva in consiglio regionale. Da settimane, infatti, quasi tutti gli utenti sono risultati positivi (52 su 55) e gran parte del personale in servizio, circa 30 unità su 40. Purtroppo sono deceduti 14 nonnini (almeno 5 covid+ accertato): diversi familiari hanno sporto denuncia presso i carabinieri. In un caso è stata già autorizzata l’autopsia. Adesso la situazione sembra in lieve miglioramento. Diversi utenti sono guariti da circa una settimana. La consigliera regionale Simona Lupini, M5s, Vice Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, ha presentato un’interrogazione a risposta immediata. “La Residenza Protetta Santa Caterina – ha dichiarato – è diventata un focolaio Covid. Per i casi più gravi i medici dell’Usca chiamati a intervenire hanno scritto una lettera formale chiedendo l’immediato ricovero, poi non avvenuto. Ho chiesto alla Regione chiarezza sia sui motivi dei mancati ricoveri, sia sulla gestione delle criticità sanitarie, per le quali sono state presentate alcune denunce anche dai familiari dei deceduti”. La risposta, in aula, è stata fornita dall’assessore Filippo Saltamartini.

“La struttura – ha detto – ha 71 posti letto autorizzati. La direzione Asur ha fatto intervenire i medici di famiglia dell’Usca. Sono stati impegnati gli specialisti del Distretto, geriatri, nutrizionisti e 118. E’ stato garantito, a ciascun ospite, un setting assistenziale particolarmente appropriato. Un paziente negativo – prosegue l’assessore alla Sanità – è stato trasferito nella Rsa, altri sono stati ricoverati all’ospedale di Fabriano. Per i restanti adeguata assistenza nella Residenza Protetta. Al momento ci sono 36 ospiti presenti di cui 33 positivi, nessuno con febbre, 12 casi con dissenteria sono stati risolti, due ospiti trattati con antibiotici per infezione urinaria. Domani (oggi per chi legge) saranno eseguiti tamponi di controllo a tutti gli ospiti”. Di pensiero diverso la consigliera Lupini. “La risposta dell’Assessore non è stata soddisfacente in merito ai motivi che hanno portato al mancato ricovero degli anziani in condizioni più gravi, così come richiesto dall’Usca. Tutta la vicenda – ha dichiarato – merita la massima trasparenza. Il Presidente Acquaroli faccia chiarezza sull’accaduto, anche per smentire le ipotesi che danno la mancanza di posti nelle strutture ospedaliere Covid come causa del mancato ricovero. E’ necessario che vengano emanate delle linee guida per la gestione di focolai nelle strutture residenziali, con un protocollo chiaro e puntuale”.

Test sierologici

Verso il via libera dei test sierologici rapidi ‘pungidito’ nelle farmacie marchigiane. Lo ha annunciato ieri, 17 novembre, l’assessore regionale alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini in Consiglio regionale, rispondendo a un’interrogazione dei consiglieri d’opposizione del Pd Micaela Vitri e Andrea Biancani che ne avevano chiesto l’introduzione nelle Marche. L’assessore ha ricordato l’incontro del 27 ottobre scorso con le associazioni dei farmacisti Federfarma e Confservizi Assofarm che aveva avuto esito positivo. “Ho intenzione – ha detto Saltamartini – di proporre alla giunta una deliberazione per far partire questi test sierologici nelle farmacie”.  “Dopo Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Abruzzo, Provincia autonoma di Trento e da ieri pomeriggio anche una nuova sperimentazione in Veneto, – commenta soddisfatta Vitri – le farmacie diventeranno parte attiva dello screening anche nella nostra regione. Vitri sottolinea come l’interrogazione sia “stata accolta favorevolmente dall’assessore Saltamartini, che ha annunciato di volere impegnare subito la giunta per siglare l’accordo con Federfarma e Assofarm. Nei territori in cui sono già impegnate le farmacie aderenti, – osserva Vitri – c’è pieno consenso dei cittadini poiché gli stessi test sierologici rapidi, possono essere effettuati autonomamente con la consulenza del farmacista, in modo semplice e veloce, offrendo una risposta nell’arco di 15 minuti, con un tasso di attendibilità superiore al 90%”. (Ansa)