SS 76, “SALVA OPERE” – LE IMPRESE SOLLECITANO I FONDI PROMESSI DA MESI
di Marco Antonini
Fabriano – Le aziende che hanno lavorato, negli ultimi anni, al raddoppio della SS 76 attendono, da mesi, i soldi promessi dallo Stato con il “Salva Opere”. Ora chiedono di risolvere eventuali problemi burocratici e di organizzazione in fase covid e di liquidare il denaro atteso (qui quanto annunciato a settembre sull’avvo dei pagamenti). Si tratta di fondi stanziati e finanziati, con tanto di nome e cognome per cui poco si comprende la lentezza nell’effettuazione dei bonifici. Coinvolti circa 1500 lavoratori, 40 imprese di Marche e Umbria. Parlano, in conferenza stampa, i protagonisti.
Spiega il Comitato delle Imprese Creditrici: “Il fondo restituisce il 70% di quello che non abbiamo riscosso. A marzo 2019 abbiamo fatto manifestazione a Fabriano. Il mese dopo l’incontro con il premier Conte. Nell’arco di pochi mesi, giugno 2019, è nato il fondo per dare ossigeno alle imprese. Stanziati 85 milioni di euro. E’ passato un anno e non sono stati distribuiti. E’ stato fatto un decreto per la ripartizione dei soldi, poi nulla. L’ultima promessa era settembre 2020. Capiamo tutto, l’emergenza covid, ma la pazienza è finita. Dobbiamo mettere fine a questa cosa. Servono i soldi. Tre mesi per trovare una soluzione per un problema complicato e di difficile soluzione, e in un anno non sono stati distribuiti. Qualcosa non torna. Questi tempi non sono più sostenibili. Abbiamo chiesto in incontro al Ministero.
Emanuele Pepa rincara la dose: “Abbiamo rabbia. E’ stato fatto tanto lavoro per raggiungere un obiettivo, la legge, ma alle parole non sono seguiti i fatti. Non sappiamo quando arriveranno i soldi. Non si riesce a fare un bonifico nei nostri confronti. Lo trovo scandaloso. Vedo tanta rapidità nell’ambito dell’emergenza covid, ma nei nostri confronti, con tutta la pressione delle banche che abbiamo, nulla. Siamo orgogliosi di aver contribuito di mettere lo Stato nelle condizioni di ultimare le opere e noi di lavorare nonostante abbiamo messo del nostro, circa un 30% di quanto dovevamo che abbiamo perso, ma ora serve una degna conclusione di questo percorso”.
Gilberto Gasparoni, Confartigianato Trasporti: “Abbiamo fatto una bella battaglia. Una storia iniziata nel 2006 che deve concludersi a breve. Le imprese vanno pagate. Oggi i cantieri vanno avanti, ma lentamente. Lavorano poche imprese, rispetto alle potenzialità, con molte aziende che arrivano da altre zone d’Italia perché le nostre aziende hanno paura nei cantieri a lavorare senza garanzie. Le imprese locali sono disponibili se arrivano i pagamenti. Il cantiere doveva concludersi quest’anno, invece, scivola ancora al 2021”.
L’avvocato Pierluigi Metelli: “Abbiamo difficoltà ad interloquire con i Ministeri. A breve dovremmo riuscire ad avere un incontro. Siamo in attesa da 5 mesi di un primo parziale pagamento. Il decreto è arrivato a giugno”.