CASA DI RIPOSO, PARTE L’ITER PER ACCERTARE LA GUARIGIONE

di Marco Antonini

Fabriano – Continua a preoccupare la situazione della casa di riposo Santa Caterina di Fabriano dove si sta cercando di combattere contro la positività al covid di quasi tutti gli utenti (52 su 55) e di gran parte del personale in servizio, oltre 30 unità su 40. I decessi sono saliti a 12. Intanto alcuni familiari valutano l’opportunità di rivolgersi alle forze dell’ordine per fare chiarezza con esposti che dovrebbero essere depositati nelle ultime ore. Oggi, 10 novembre, inizieranno i tamponi per accertare la guarigione degli utenti ed è previsto un incontro in Comune, alle 11,30. “In seguito alla situazione che si è venuta a creare a Santa Caterina, dove sono deceduti diversi pazienti, e in seguito alle dichiarazioni di alcuni familiari dove denunciavano disidratazione e malnutrizione dei loro parenti deceduti, abbiamo richiesto, come Cgil, Cisl e Uil, e ottenuto, un incontro urgente con il sindaco di Fabriano Santarelli, il direttore di Area Vasta 2, Guidi, il direttore della struttura, Ballelli ed il Coordinatore dell’Ambito 10, Pellegrini. Riteniamo importante questo incontro per la tutela ed il diritto alla salute degli ospiti della Residenza protetta”, riferisce Andrea Cocco, responsabile Ast Cisl di Fabriano, in una nota.

Spiega il direttore dell’Azienda Servizi alla Persona, Giampaolo Ballelli: “Attualmente gli utenti in struttura mangiano da soli, si alzano. Oggi inizieranno a fare il tampone ad ognuno per l’eventuale guarigione dal covid. Non siamo delle bestie come leggo sui social. Ho chiesto aiuto a tutti. Abbiamo fatto di tutto in scienza e coscienza. Nessuno ha abbandonato il suo posto in un momento difficile. Le decisioni sono state prese da equipe medica e specialisti. Le offese fanno male. Nessuno – conclude – è stato privato del cibo e dell’acqua”. Intanto dal gruppo consiliare Fabriano Progressista è partita la proposta, tramite un’interpellanza, di approfondire la questione della casa di riposo in consiglio comunale.

Sulla vicenda il primo cittadino spiega: “In questi giorni non ho mai mancato di aggiornare la situazione generale e soprattutto della Rsa parlando anche direttamente con le famiglie degli utenti. Parallelamente continuo con le relazioni con le istituzioni, Ministero, Regione e Asur per rappresentare le esigenze e avere informazioni su come si stanno muovendo”. Da più parti, infatti, è stato chiesto al ministero l’invio di personale medico militare. Sono settimane complicate per la residenza protetta visto l’alto numero di decessi di questi giorni e i trasferimenti degli ospiti all’ospedale Profili. I familiari sono intenzionati a rivolgersi alle forze dell’ordine. Vogliono capire se il grido d’allarme lanciato dal presidente, Ballelli, sulla necessità di far arrivare l’esercito o, comunque, personale sanitario in modo massiccio, è stato raccolto da Area Vasta 2. I decessi sono 12. Di questi almeno 4 con covid positivo accertato. Degli altri si stanno disponendo esami post-mortem per verificare se il loro quadro clinico, certamente con patologie pregresse, sia stato aggravato dal coronavirus o meno.