FABRIANO – CIMITERO SANTA MARIA, REPARTI INAGIBILI. ASPETTANDO L’AVVIO DEI LAVORI

Fabriano – Commemorazione dei defunti amara, a Fabriano, non solo per l’emergenza covid che sta rendendo tutto più cupo. Molti, infatti, non hanno potuto raggiungere il cimitero per fare una preghiera davanti alla tomba dei propri cari a Santa Maria, il camposanto principale della città. Ci sono, infatti, ancora diversi settori inagibili. I familiari protestano e chiedono un intervento immediato. La situazione è così da mesi. Una serie di piccoli crolli, purtroppo, ha fatto sì che il sindaco, Gabriele Santarelli, firmasse ordinanza con chiusura di alcuni reparti. Gli ultimi, a fine settembre, hanno interessato il reparto 9, nelle immediate vicinanze della zona transennata dal giugno scorso per altri crolli. I familiari dei defunti seppelliti nel reparto 8 (circa un migliaio), dichiarato inagibile, hanno anche indetto, alcune settimane fa, una riunione con l’obiettivo di organizzare un fronte comune nei confronti dell’Amministrazione comunale di Fabriano per chiedere l’immediato inizio dei lavori. Si tratta del terzo crollo da giugno a settembre di quest’anno. Inagibile anche il reparto 4. A causa del maltempo ci sono stati alcuni distacchi di intonaco nel reparto 9, la zona più vicina al reparto 8. “Essere a pochi metri dai tuoi cari e non poter portare a loro un saluto o mettergli un fiore è qualcosa di veramente brutto e triste. Dover restare dietro al cancello chiuso con un lucchetto e non sapere quando poterli salutare è dura, soprattutto se dietro quelle sbarre c’è gran parte della famiglia a cui sono particolarmente legato” dichiara Stefano Balestra, un fabrianese che auspica di poter tornare a far visita ai propri cari come si deve. Dal Comune di Fabriano, infanto, fanno sapere che l’obiettivo è quello di far partire i lavori nei primi mesi del prossimo anno. Situazione critica anche al cimitero di Serradica dove da anni i residenti chiedono un intervento urgente per colpa delle infiltrazioni che stanno danneggiando la struttura.

Marco Antonini