“PORTARE IL MUSEO DELLA VAPORIERA NEL DEPOSITO LOCOMOTIVE DI FABRIANO”

di Marco Antonini

Fabriano – Giancarlo Bonafoni, ferroviere, ex consigliere comunale, anima del Dopolavoro Ferroviario, ha creato, lungo viale Serafini di Fabriano, il “Museo della Vaporiera”. Si trova nella vecchia stazione cittadina, quella del 1878.

Ma speriamo di spostarci a breve. Far decollare il turismo qui è facile, ma nessuno investe. Dall’abbandono potrebbe partire la rivincita.

Dove volete andare? Ci spieghi meglio.

Nell’ex Deposito locomotive (FOTO), quello che tutti chiamano “Officina manutenzione”, via Delle Fornaci, nella stazione vera e propria. Da anni è chiuso, purtroppo. Dentro non c’è più nulla, nemmeno le due locomotive del passato, quelle a vapore, che tanto attira i bambini. Sono a Foligno.

Un museo in Stazione per allestire una sezione dedicata alla storia locale dei trasporti e poi?

Un progetto turistico ambizioso, che porterebbe turismo e tanto.

Quale?

Attivare (leggi di più) la Fabriano-Pergola, mettere sui binari i treni a vapore, con i visitatori, che fanno avanti e dietro lungo la tratta. La linea funziona, è in buono stato anche se abbandonata e chiusa dal 2014. Esteticamente è meravigliosa, immersa nella natura. Lungo il percorso si passa in prossimità del sito archeologico “Sentinum” di Sassoferrato, poi presso la miniera di zolfo di Cabernardi, nella zona del monastero millenario di Fonte Avellana e per finire a Pergola, città dei bronzi dorati. Per non parlare di Fabriano e di Frasassi. Tante, quindi, le fermate da fare per visitare l’entroterra.

Poi?

Lungo il percorso non sono previste solo visite culturali, ma anche la degustazione di prodotti tipici del territorio. Una due giorni, con almeno un pernottamento, per un turismo che non sia solo mordi e fuggi, di poche ore.

E’ una tratta importante secondo lei?

Si. E’ vitale anche per Urbino. Collegherebbe, via Fabriano, con Roma. Questi percorsi, che sembrano tortuosi, sono fondamentali.

Chi dovrebbe muoversi?

In primis la Regione Marche, ma anche le Ferrovie, il Comune, i privati. Consideri, oltretutto, che Fabriano è una delle poche stazioni con marciapiedi ancora bassi e non ha l’ascensore. I disabili dai binari 2,3,4, 5 fanno molta difficoltà.

(Nellafoto: interno dell’edificio ex officina del deposito locomotive dove dovrebbe andare il museo dellaVaporiera)