800 CASI SOSPETTI, 119 ACCERTATI, 605 TAMPONI AUTO. COVID FABRIANO IN CIFRE

di Marco Antonini

Fabriano – 800 casi sospetti, 119 accertati, 605 tamponi in auto. E’ il bilancio del Covid nell’Ambito 10 di Fabriano. A tracciare un bilancio, dopo tre mesi di lavoro h24, sono le dottoresse Daniela Cimini e Selena Saracino del Dipartimento di Sorveglianza e Prevenzione delle malattie infettive e cronico degenerative di Area Vasta 2, Fabriano. Tutto è iniziato nel weekend del 7 marzo, con il primo caso di un sassoferrarese ricoverato in rianimazione. “Da qui un’escalation di casi, a Fabriano, a Cerreto d’Esi e, in ultimo, a Genga: giovani, anziani, quattro bambini, intere famiglie, colleghi di lavoro, operatori sanitari, badanti, forze dell’ordine” dicono le dottoresse. Ad oggi c’è un solo caso positivo: è a Fabriano. Si attende la sua guarigione per diventare, come le altre città dell’Ambito, senza covid. Non ci sono nuovi positivi da settimane. “La macchina della prevenzione si è messa subito al lavoro, affiancando le attività ospedaliere, ma rimanendo lontana dai riflettori e, in 3 mesi, il personale del Dipartimento di Prevenzione di Fabriano ha gestito oltre 800 casi sospetti e contatti stretti e 119 casi accertati di infezione: tutte queste persone – riferiscono le dottoresse Cimini e Saracino – sono state inserite in un database regionale e contattate telefonicamente ogni giorno per essere monitorate per tutto il tempo di isolamento o quarantena. Ciascuna riceveva via mail le informazioni ministeriali più aggiornate circa le norme di prevenzione da attuare in casa”.

In breve tempo è stato costruito un efficiente percorso diagnostico per gestire le sempre più numerose richieste di tampone provenienti dai medici di famiglia e dai pediatri: il Servizio Malattie Infettive di Area Vasta 2 ha pianificato ed effettuato, grazie agli infermieri dell’assistenza domiciliare, 605 tamponi in auto drive-through, 61 a domicilio per le persone che non potevano spostarsi, 339 tamponi in case di riposo e altre strutture residenziali. La modalità tamponi in auto al Palaguerrieri di Fabriano “è stata la prima nelle Marche. Un esperimento “pilota” ben riuscito, che ha aperto una nuova strada alla diagnostica rapida: i pazienti in lista per il tampone, fino a 84 veicoli in una singola seduta – raccontano – venivano convocati telefonicamente, ricevevano un’autorizzazione per circolare nonostante la quarantena e sottoposti al test all’interno dell’auto”. Il carico fisico ed emotivo per tutti gli operatori della sanità è stato notevole, ma il lavoro svolto e le misure messe in atto si sono dimostrate molto efficaci. “I concittadini hanno rispettato le regole, le persone in quarantena e in isolamento sono state scrupolose nel seguire le prescrizioni e i suggerimenti del Servizio Igiene e Sanità Pubblica. Ora – sottolineano Cimini e Saracino – dovremo proseguire nell’adozione di comportamenti corretti, senza mai prestare il fianco alle possibilità di nuove infezioni. Non sappiamo cosa ci attenderà in futuro ma, se ci sarà una seconda ondata, come molti temono, saremo certamente più preparati a fronteggiarla”.

Intanto “abbiamo un nuovo strumento di aiuto, l’App Immuni, che non potrà certo sostituire il lavoro delle indagini epidemiologiche, ma ci renderà più efficaci nel trovare tutti i contatti delle persone positive. Tra pochi mesi sarà avviata la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2020-2021, che vedrà l’ampliamento delle categorie che potranno essere vaccinate gratuitamente. Sembra, infatti, ormai dimostrato che questo vaccino comporti l’attivazione di una componente del sistema immunitario importante per contrastare i virus a RNA come il Sars-Cov-2: noi operatori sanitari e tutta la popolazione dovremmo approfittare di questa opportunità. Il drammatico scenario della fase 1, con i suoi 12 decessi e la grande paura che ha cambiato le abitudini della nostra vita, ha visto coinvolto il Dipartimento di Prevenzione nell’ “isolamento”di pazienti positivi e dei contatti stretti. Questo al fine di evitare la diffusione del contagio e rallentare la pressione sui reparti ospedalieri”. Le dottoresse ricordano che oltre al Numero Verde Regionale, già nelle prime fasi dell’emergenza è stato istituito un numero dedicato per il nostro Ambito, a disposizione dei cittadini tutti i giorni dalle 8 alle 20, numero tuttora attivo.