EMERGENZA COVID, L’ARCIVESCOVO MASSARA: “TANTE FRAGILITA'”

di Marco Antonini

Fabriano – Non basta la crisi economica e l’isolamento che si respira da troppi anni – la SS 76 non ancora finita lo conferma – perché adesso a complicare la situazione ci si è messo anche il Covid-19. Se da una parte c’è chi tira un sospiro di sollievo perché i casi non sono stati tanti (a Fabriano complessivamente sono 91 quelli accertati, incluse 56 persone ufficialmente guarite e 7 decedute), dall’altra si inizia a fare i conti con il peggioramento delle condizioni di vita di tanti, a partire dal mondo del commercio e non solo. A dire, senza mezzi termini, che bisogna lavorare senza campanilismi perché “a rischio c’è il tessuto sociale del territorio” è l’amministratore apostolico di Fabriano-Matelica, monsignor Francesco Massara, arcivescovo di Camerino-San Severino. L’occasione, ieri mattina, una conferenza stampa a distanza, tramite pc, organizzata dal Comune di Fabriano, per fare il punto sulle attività svolte.

“La situazione, dal punto di vista sociale, è critica – dice Massara – perché Fabriano già risentiva di disagio causa una crisi economica che va avanti da molti da anni. Con il Covid altre famiglie hanno perso lavoro”. Il presule lancia un appello: “La mia grande paura è che possano aumentare i suicidi. C’è il disagio determinato dall’incertezza sul futuro, sulla sicurezza del lavoro, sui figli. Va dato – spiega – un grosso supporto psicologico alla gente. Nelle telefonate che ricevo sento tutta la sofferenza che vive la mia gente. ‘Ora capisco perché la gente si ammazza’ mi sento spesso dire al telefono da chi mi chiama per avere due parole di conforto. Il disagio sociale – prosegue – può portare anche al disagio mentale. Chiedo, pertanto, la collaborazione di tutti”. Per questo oltre alle attività della Caritas già in programma si è deciso, il 31 maggio, di inaugurare la nuova sede diocesana che sarà a disposizione della città.

“In nessuna famiglia deve mancare il cibo. Non si possono avere problemi nel pagare le bollette. Noi – conclude – siamo a servizio dei poveri. La gente ha bisogno di noi e di tanta speranza”. Parole accolte dal sindaco, Gabriele Santarelli. “Fabriano ha dato il meglio in questa occasione grazie all’apporto di tutti. Nella prima fase abbiamo attutito il colpo che è arrivato improvvisamente. E’ stato importante il servizio del Social Market che ha dato sostegno ancor prima che arrivassero aiuti dal Governo. I 65mila euro martedì che abbiamo messo a bilancio per il secondo bando dei buoni spesi conferma che ci sono tante persone che hanno bisogno di aiuto”. Sono 400, infatti, le domande arrivate per chiedere i voucher alimentari; 680 famiglie, per 148mila euro, hanno partecipato, ad aprile, al primo bando. Da mesi è al lavoro quasi h24 anche Lamberto Pellegrini, coordinatore Ambito 10. Il sindaco ha elogiato il dirigente in quanto ha supportato il suo ufficio anche durante il suo ricovero a Jesi causa Covid-19. “Questi mesi, all’Ambito 10, sono serviti per rafforzare la rete tra le varie realtà” dice Pellegrini nel sottolineare il lavoro svolto dalle assistenti sociali che monitorano il tessuto della città. Il prossimo obiettivo è quello di riattivare i servizi per i disabili. “I Servizi Sociali – dice l’assessore Simona Lupini – non hanno erogato contributi, ma dato aiuti a trecentosessanta gradi, con personale formato. Stiamo studiando questa nuova emergenza sociale che si aggiunge a quella già nota con nuove famiglie che chiedono aiuto”.