CNA: “CHE FINE FARA’ IL PATRIMONIO DELLE CARTIERE?”

di Andrea Riccardi, segretario Cna di Fabriano area vasta

Un altro asset industriale fabrianese passa in mano straniere, un’attività industriale quella delle Cartiere Miliani poi Fedrigoni che in tutto il mondo è sinonimo della nostra città. “Le Miliani non rappresentano soltanto un’azienda che produce carta – spiegano il Segretario Andrea Riccardi e il presidente Maurizio Romagnoli della Cna locale – quella che viene venduta alla “Bain Capital”, un fondo statunitense di private equity, è la quasi millenaria storia della laboriosità e della capacità imprenditoriale dei fabrianesi, che dal Duecento fino ad oggi sono stati in grado di tenere viva una tradizione ed una qualità che poche città nel mondo possono vantare e che la stessa Unesco ha riconosciuto erigendola a città creativa per l’artigianato e le tradizioni popolari”.

La Cna di Fabriano esprime una forte preoccupazione per quanto potrà accadere alle maestranze ed alle imprese dell’indotto, che speriamo non aggravi ulteriormente la già precaria situazione occupazionale del nostro territorio maciullato dalla globalizzazione. “Visto che la vendita verrà fatta ad un fondo d’investimento specializzato in acquisizioni e investimenti alternativi – precisa Maurizio Romagnoli della Cna – (la Bain Capital investe in diversi settori industriali come catene di ristorazione: Burger King, Domino’s Pizza, Dunkin’ Donuts; catene di vendita di giocattoli; Warner Music Group e The Weather Channel, legate al mondo discografico), è avvilente vedere il nostro brand più antico associato alle ciambelle ed agli hamburger, ma speriamo che questa acquisizione non sia soltanto una mera speculazione finanziaria e porti nuova linfa vitale alla nostra industria più antica”.

La Cna monitorerà con grande attenzione gli sviluppi futuri chiedendosi fin d’ora che fine farà il patrimonio archivistico, librario e strumentale delle Cartiere Miliani conservato da Istocarta nei locali delle cartiere, come gli strumenti e macchinari settecenteschi e ottocenteschi, le 793 tele cilindriche per la produzione della carta a macchina in tondo, oltre i 6.000 punzoni in legno, bronzo e rame e le 2.295 forme per la produzione della carta a mano, datate dalla prima metà del 1800, tutte filigranate, commissionate da Banche Nazionali ed Internazionali ed aziende storiche del Made in Italy (Fiat, Liquore Strega, Fernet Branca, Stabilimento Ricordi, ecc.), che in parte oggi sono conservate presso i Musei della Carta e della Filigrana di Fabriano e di Pioraco.