CORONAVIRUS, DIMESSI 186 PAZIENTI, 21 GUARITI
Di Marco Antonini
Ancona – Dagli ultimi 745 campioni analizzati il 30 marzo sono emersi 141 nuovi casi di positività al coronavirus nelle Marche (18,9%). Lo comunica il Gruppo regionale per le emergenze sanitarie: le persone contagiate dal Covid-19 nella regione arrivano a quota 3.825 su 11.724 campioni esaminati (32,64%). Questi dati mostrano un andamento di contagi ancora in aumento ma, probabilmente in virtù delle limitazioni agli spostamenti delle persone, apparentemente in lieve decelerazione negli ultimi giorni nei quali la percentuale dei positivi rispetto ai test era stata rispettivamente del 33,8% (185 positivi; 28 marzo) e del 22,9% (126; 29 marzo). Anche visivamente la curva dei casi di contagio riprodotta nei grafici diffusi dal Gores sembra meno ‘ripida’ e indicare dunque una progressione meno veloce della propagazione del coronavirus.
Sono in calo i ricoveri per coronavirus nelle Marche (da 1.165 a 1.115): i pazienti dimessi salgono a 186 mentre altri 21 sono guariti. Lo fa sapere il Gores (Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie). Tra le persone ricoverate ce ne sono 169 in terapia intensiva, 299 in semi-intensiva, 492 in reparti non intensivi e 155 in area post-crtitica. Finora le morti correlate al coronavirus sono state 452 mentre le persone contagiate dall’inizio dell’epidemia sono 3.825 (11.724 tamponi, 7.899 negativi): in 2.237 sono in isolamento domiciliare. Sempre isolate in casa, per semplice contatto con persona positiva, ci sono 6.798 persone (1.939 con sintomi, 4.859 asintomatici) tra cui 768 operatori sanitari (in sensibile crescita). Complessivamente a registrare il maggior numero di contagi è la provincia di Pesaro Urbino (1.664), seguita da Ancona (1.116), Macerata (493), Fermo (259) e Ascoli Piceno (222). I positivi presenti ma provenienti da fuori regione sono 71.
I sindacati Cgil, Cisl e Uil
Emergenza Coronavirus: le Segreterie regionali di Cgil Cisl e Uil, hanno scritto al Presidente Ceriscioli per chiedere dati e informazioni indispensabili per fare chiarezza sulla progressiva e costante evoluzione dell’epidemia da Covit-19 con il suo drammatico prezzo in termini di decessi in costante crescita e l’enorme carico di lavoro imposto a tutto il sistema sanitario della Regione Marche, ma in particolare a quello delle province più colpite. Ad oggi non esiste o non è reso disponibile, al netto del cosiddetto Progetto 100, sul cui impianto esprimiamo molte riserve, lo schema coordinato degli interventi disposti, nè un dettagliato censimento del personale sanitario e non sanitario colpito dall’infezione da Covit-19, cosi come manca un quadro chiaro delle misure di riorganizzazione dei reparti ospedalieri, di potenziamento delle terapie intensive e d’istituzione di Covid-Unit, adottate in Regione. “Abbiamo chiesto al Presidente Ceriscioli di fornirci i dati relativi ai numeri del personale sanitario sottoposto a tampone, quello risultato positivo, quello posto in isolamento domiciliare e quello ricoverato, oltre ad avegli posto il delicatissimo tema delle carenze nella dotazioni dei DPI” – dichiarano Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Graziano Fioretti, rispettivamente Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil Marche. “Abbiamo anche chiesto i dati sulla reale distribuzione dei pazienti nelle diverse aree di ricovero delle strutture ospedaliere e in particolare il numero dei pazienti ricoverati nelle singole Covid-Unit, i dati sulle dimissioni, i decessi e a trasferimenti da questi reparti”. Le informazioni ad oggi disponibili, anche in considerazione dei lunghi tempi di degenza dei pazienti in terapia intensiva, lasciano dedurre che la maggior parte dei pazienti trovi attualmente posto per il ricovero presso le aree sub-intensive e le medicine d’urgenza riclassificate come Covid-Unit. “Dunque” – proseguono Barbaresi, Rossi e Fioretti – “si ritiene che il maggior carico della gestione dei pazienti colpiti da Covit-19 ricada proprio su queste “aree dedicate” non intensive. Per questa ragione, sarebbe importante conoscere la dotazione in termini di organico, rapportato al numero di posti letto, di dotazioni tecnologiche (dispositivi per ventilazione e per il monitoraggio) e la reale disponibilità di percorsi di diagnosi e terapia condivisi e uniformi”.
Ammortizzatori sociali
“Da oggi pomeriggio, 31 marzo, è possibile caricare sulla piattaforma CoMarche le domande per la cassa integrazione in deroga per i datori di lavoro e i lavoratori dipendenti che non godono di strumenti di tutela ordinari”. Lo annuncia l’assessore al Lavoro Loretta Bravi che aggiunge: “In questo momento di grande difficoltà è essenziale che le risorse a disposizione, per le Marche parliamo di 33,1 milioni di euro, vengano distribuite sul territorio nel minor tempo possibile in modo da poter fornire un sostegno economico certo alle famiglie che non arrivano a fine mese. Grazie ad un accordo tra Governo e banche (ABI) i fondi disponibili per i lavoratori marchigiani saranno anticipati dagli istituti di credito. In pratica zero burocrazia per chi fa domanda: sarà l’Inps a indicare alla banca il numero di conto su cui erogare il sussidio. In questo modo la CIGD potrà iniziare ad essere erogata entro la prima metà di aprile”. Beneficiari sono i lavoratori dipendenti sia a tempo determinato che indeterminato (operai, impiegati, quadri, apprendisti con contratto professionalizzante, soci lavoratori delle cooperative con rapporto di lavoro subordinato, lavoranti a domicilio in regime di mono commessa, pescatori anche delle acque interne, imbarcati a qualunque titolo e /o iscritti a ruolino di equipaggio e tutti gli altri lavoratori dipendenti con qualsiasi forma contrattuale di lavoro subordinato). La causale per il ricorso alla CIGD è unica : “sospensione effettuata per l’emergenza epidemiologica da Coronavirus -COVID 19”. La domanda deve essere presentata dal datore di lavoro interessato (nel caso dei lavoratori a domicilio monocommessa, dal datore di lavoro committente e nel caso dei lavoratori somministrati dall’agenzia per il lavoro) in forma telematica al sistema COMarche entro il 31 luglio 2020. La Regione Marche istruirà le domande secondo l’ordine cronologico di presentazione e invierà all’Inps regionale oltre al provvedimento di concessione, anche la lista dei beneficiari. L’Inps provvederà all’erogazione delle prestazioni, previa verifica del rispetto, anche in via prospettica, dei limiti di spesa delle risorse che verranno assegnate alla Regione Marche. I datori di lavoro e i professionisti incaricati, al fine di procedere con esattezza nella predisposizione delle istanze, potranno avvalersi – preventivamente alla presentazione delle domande – della consulenza tecnica di un operatore regionale a disposizione dal lunedì al giovedì dalle ore 09.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 e il venerdì dalle 09.00 alle 13.00, raggiungibile attraverso posta elettronica all’indirizzo dedicato infoCIGDcovid19@regione.marche.it.