CHIESE DANNEGGIATE DAL SISMA, SI LAVORA SUI PROGETTI

Di Marco Antonini

Grazie ai primi appalti che verranno assegnati entro il prossimo anno, torneranno a splendere due luoghi a cui sono molto affezionati tutti i fedeli di Fabriano e di Sassoferrato e non solo. Il Santuario del Sacro Cuore, in via Gioberti, nella città della carta e il Santuario Madonna del Cerro a Rotondo, piccola località a pochi chilometri da Sassoferrato, infatti, sono ancora chiusi causa terremoto del 2016. Al Sacro Cuore, grazie al finanziamento previsto dall’ordinanza 84 andranno circa 300mila euro. Classico esempio di decorazione rococò, fu edificata nel 1710 dalla compagnia del Gesù come sede di un loro collegio, fu ricostruita totalmente dopo il terremoto del 1741. Di notevole interesse un quadro, su un altare laterale: San Luigi Gonzaga di Giovanni Loreti, nonno di Pietro, il fondatore delle Cartiere Miliani. Con la soppressione della Compagnia di Gesù, di cui la chiesa era sede, venne donata dal pontefice Clemente XIV al Seminario vescovile e venne riaperta al culto nel 1913. Subì inoltre un’opera di ristrutturazione in seguito ai gravi danni subiti a causa del sisma del 1997. Anni fa monsignor Libero Temperilli visse qui i suoi ultimi anni di ministero sacerdotale. Dalle forti scosse del 2016 è inagibile. L’auspicio è quello di vedere avviati i lavori entro il prossimo anno per riconsegnare ai fedeli un luogo a cui tutti sono legati.

Stesso discorso per il Santuario Madonna del Cerro (foto) a Rotondo di Sassoferrato, anello di congiunzione tra la diocesi di Fabriano e quella di Fano, situandosi al confine tra il Pesarese e l’Anconetano. Meta continua di pellegrini che qui si recano per devozione alla Madonna, è immerso nel verde. La chiesa, nominata in un documento dell’archivio dei monaci Camandolesi di Fonte Avellana del 1139, fu lasciata in abbandono per secoli. Nel 1835 il tetto era in massima parte caduto, rimaneva soltanto in un muro, dipinta a fresco, l’immagine della Madonna. Il quadro fu restaurato ad eccezione del viso che non fu mai toccato e conserva l’aspetto originale. Nel 1845 si iniziarono a celebrare le funzioni, mentre la voce dei prodigi della Madonna si diffondeva. Nel 1914, furono raccolte delle offerte e fu progettato l’ampliamento. I lavori terminarono nel 1922, le decorazioni interne furono opera dei fratelli Bedini di Ostra. Nel Santuario si conserva un affresco del XII secolo e un dipinto, l’Ultima cena, del XVII secolo. Per ripristinare l’agibilità di questa chiesa, molto frequentata tutto l’anno, andranno 255mila euro. I finanziamenti per questi due luoghi di culto rientrano nei 5 milioni di euro per la ricostruzione post sisma delle chiese danneggiate dal terremoto del 2016 nella diocesi di Fabriano-Matelica. Queste cifre dovranno essere messe in discussione una volta arrivati in Curia i progetti definitivi. Bisognerà vedere se le cifre stanziate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri tramite l’ordinanza 84 siano sufficienti per effettuare tutti gli interventi necessari. In caso affermativo verrà redatto il progetto definitivo e potranno poi partire i lavori. In caso contrario, se cioè la cifra assegnata risulti sottostimata, la diocesi deciderà di non prendersene carico e sarà poi il Commissario straordinario a scegliere il soggetto a cui assegnarle (Mibact o Comune).

Sono 14 le chiese della Diocesi che beneficeranno dei 5milioni di euro stanziati. Il finanziamento rientra nell’ordinanza 84. Le chiese di Fabriano interessate sono: Sant’Ilario di Belvedere a cui sono assegnati 200 mila euro; San Paterniano di Collamato 550 mila euro; a San Pietro di Moscano sono previsti lavori per un importo di circa 460 mila euro; a Santa Maria Assunta di Paterno per 210 mila euro e a San Michele Arcangelo a San Michele 180 mila euro; al Sacro Cuore di via Gioberti andranno circa 300 mila euro; Santa Margherita 100 mila euro per il monastero e non per la chiesa che segue un iter diverso; per San Filippo 330 mila euro. A Genga sono stati finanziati i lavori per la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a San Fortunato per 260 mila euro. A Sassoferrato intervento necessario al santuario Madonna del Cerro per 255 mila euro. Un milione e 600mila euro per San Francesco a Matelica e 400 mila euro per la chiesa del Suffragio. La somma messa a bilancio per la chiesa di Santa Maria della Porta di Cerreto D’Esi è 170 mila euro.