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DIDIER MONACELLI RITIRA MOBILITA’, RESTA IN ORTOPEDIA AL PROFILI

di Marco Antonini

Fabriano – Un medico in più per il reparto di Ortopedia di Fabriano dopo l’arrivo del nuovo primario, Daniele Aucone. L’Unità Operativa complessa sita al piano terra dell’ospedale Profili, infatti, non saluta più il dottor Didier Monacelli (foto), specialista in Ortopedia e Traumatologia che, mesi fa, aveva chiesto il trasferimento presso l’azienda Usl Umbria 1 segno che il progetto che ha in mente il nuovo primario piace. Nei giorni scorsi, infatti, la direzione di Area Vasta 2 ha revocato il nulla osta alla mobilità volontaria che era stato concesso al dottor Monacelli lo scorso 15 novembre. In quell’occasione furono autorizzati due trasferimenti. Le cose, però, nell’arco di poco tempo, sono cambiate. Arrivato il nuovo direttore di reparto, il dottor Daniele Aucone, Monacelli ha presentato domanda per fare un passo indietro. E Area Vasta 2 ha detto prontamente sì. Di conseguenza in reparto aumenta di una unità il personale e si torna ad essere in pianta stabile quattro più uno specializzando e non è escluso, prossimamente, l’arrivo di un nuovo medico a potenziare l’organico. In Ortopedia al momento ci sono 22 posti letto. Il personale infermieristico è formato da 4 unità in sala gessi, 10 turnisti in reparto e 1 fuori turno. Tre gli Oss in servizio e uno in aspettativa. Nei giorni scorsi è stato lo stesso primario, Daniele Aucone, ad illustrarci le linee guida del suo mandato a Fabriano. Arrivato da meno di due mesi, dopo aver vinto il concorso, ha le idee chiare su come dare linfa nuova a un reparto strategico – come tutte le specialità chirurgiche – per la salvezza dell’ospedale.

“Ringrazio il dottor Monacelli che ha deciso di rinunciare alla mobilità per restare con noi – dice Aucone. – I nostri obiettivi sono ambizioni: ottenere uno o due specialisti in più, aumentare le visite ambulatoriali, attrarre pazienti da fuori comprensorio. Il tutto coordinando un grande lavoro d’equipe perché è la squadra che fa la differenza»”. Nonostante il clima di incertezza e di paura che si registra anche in città causa Coronavirus, l’attività del reparto, su riorganizzazione della Direzione, va avanti. Da una settimana sono stati ridotti gli interventi in sala operatoria perché, in questa fase di espansione del virus, si operano le urgenze e i pazienti oncologici. Il reparto è specializzato nella chirurgia traumatologica, in quella protesica, artroscopica e di mano e piede. “Vogliamo avviare – dichiara Aucone – anche un percorso di medicina rigenerativa mediante utilizzo di fattori di crescita piastrinici che al momento non ci sono”.

I primari

Daniele Aucone, 46 anni, è solo il primo dei nuovi primari del 2020. Nei prossimi mesi arriveranno per Anestesia e Rianimazione e di Odontostomatolgia. Già pubblicato il bando. A completare la squadra i primari che nominati negli ultimi anni. Andrea Pennacchi e Behrouz Azizi, rispettivamente direttori di Otorinolaringoiatria e Urologia, arrivati al Profili due anni fa, hanno fatto un ottimo lavoro con un notevole aumento di visite ambulatoriali e di interventi. L’anno scorso, invece, la nomina di Maicol Onesta, primario di Medicina, reparto assai fondamentale anche in riferimento all’emergenza Coronavirus. Non esiste ospedale, infatti, senza una Medicina Interna a fare da traino, insieme a tutti gli altri, al sistema salute dei pazienti acuti. Necessita, da tempo, di più posti letto (da agosto 2019 ne mancano almeno 10) e più personale.

Pediatria

Fabriano non può restare senza pediatri. Famiglie sull’orlo di una crisi di nervi: “In caso di emergenza bisogna augurarsi che vada tutto bene e correre all’ospedale di Jesi o Gubbio”. Da un anno, ormai, il pediatra è presente a Fabriano solo 6 ore al giorno. Una razionalizzazione del servizio che, secondo la Regione Marche, è da imputarsi essenzialmente a due motivi: una nuova riorganizzazione a seguito della chiusura del Punto nascita e la carenza di personale. Resta, però, il fatto che Pediatria dovrebbe rispondere alle esigenze di un’utenza tra gli 0 e i 17 anni di ben 7.823 bambini residenti a Fabriano e nel comprensorio che hanno il diritto di curarsi sotto casa. Quando un piccolino ha la febbre alta non si sa mai che tipo di complicazioni possono arrivare e stare con il terrore di dover arrivare a Branca o Jesi per essere visitati da un pediatra non fa dormire sonni tranquilli, soprattutto in un periodo particolare come questo.