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“ABBIAMO SCRITTO DUE VOLTE ALLA SOPRINTENDENZA”

di Marco Antonini

Fabriano – Salvare la chiesa del Crocifisso di via Fontanelle dal crollo. E’ l’obiettivo di Paolo Panfili e di tanti fabrianesi che hanno condiviso il nostro appello. Sulla vicenda interviene l’assessore alla Cultura, Ilaria Venanzoni. “La chiesa è di proprietà privata (non è del Comune e non è della Diocesi) e – dice – ad oggi non è vincolata. Questo vuol dire che, anche se è del Settecento, è pregevole, è affrescata, per la legge non è un bene culturale. Il Comune di Fabriano ha segnalato alla Soprintendenza con due diverse Pec lo stato di degrado dell’immobile, per cui dobbiamo aspettare che ci rispondano e poi concordare, eventualmente, una strategia comune. Oppure sperare che il proprietario la sistemi”.  Il primo passo per salvare la chiesa, quindi, dovrebbe essere la dichiarazione di interesse culturale del bene emessa dalla Soprintendenza o quello di fare “pressione mediatica” sui proprietari affinchè facciano qualcosa.

L’edificio

La chiesa del Crocifisso di Fabriano, in via delle Fontanelle è ormai abbandonata da tanti anni. Paolo Panfili, presidente Associazione per la Tutela e Valorizzazione del Centro Storico, riaccende i riflettori su questo luogo storico, a due passi dalle vecchie cartiere e chiede al Comune di attivarsi presso la Soprintendenza. Da tempo si sollecita l’intervento delle autorità competenti per avviare un serio progetto di recupero di un luogo tanto caro ai fabrianesi. “E’ un miracolo che non sia ancora crollata”. Conserva un affresco di Giovanni Loreti, nonno del fondatore delle Cartiere, Pietro Miliani. Situata vicino al ponte della Canizza e alla gualchiera dei Chiavelli, la chiesetta intitolata al Crocifisso è in pessime condizioni. Sull’altare l’affresco del Loreti è in stato di abbandono. E’ famoso per la scritta latina “custodisco questa città”. Nel nostro articolo pubblicato alcuni giorni fa avevam rilanciato l’appello di Paolo Panfili: “L’assessorato alla Cultura del Comune di Fabriano – dichiara – si attivi affinchè la Soprintendenza emani formalmente una “Dichiarazione di interesse artistico” per gli affreschi contenuti nell’abside della chiesa del Crocifisso, come previsto dall’articolo 13 del Codice del Beni Culturali e del Paesaggio. Così godrà delle disposizioni sancite dal Decreto 42/2004 con la possibilità di applicare sanzioni penali e amministrative e perfino l’espropriazione per causa di pubblica utilità”. Si attende la presa di posizione della Soprintendenza.