SE IL GOVERNATORE C’E’ SI FACCIA SENTIRE
di Marco Antonini
Fabriano – Difendere la sanità della montagna: tutti contro il governatore Luca Ceriscioli assente lunedì pomeriggio a Fabriano, in occasione del consiglio comunale indetto, alla presenza dei sindaci del comprensorio, per alzare la voce sul depotenziamento dell’ospedale Profili.
I protagonisti
Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli
Assenti i consiglieri regionali invitati a partecipare per avere indicazioni sulla prossima approvazione del Piano Socio Sanitario, assenti i vertici ASUR compreso il Direttore di Area Vasta 2 Guidi, Assente naturalmente il Presidente Cerisicoli che non ha nemmeno inviato nessuno della struttura per rappresentare la regione al suo posto. Presenti invece i Sindaci di Sassoferrato, Esanatoglia, Camerino, San Severino, Matelica e Genga.Finalmente il territorio inizia a unirsi sui problemi comuni che l’entroterra sconta sulla propria pelle in maniera trasversale nei territori del Pesarese, dell’Anconetano e del Maceratese. C’è piena consapevolezza della necessità di unirsi per fare massa critica e far sentire forte la voce di una parte di Regione che si sente inascoltata e che chiede attenzione. Lunedì 20 gennaio a Fabriano ho convocato la prima riunione dei sindaci in preparazione degli Stati Generali dell’Entroterra che dovrà avere come obiettivo la stesura di un documento programmatico da far sottoscrivere ai candidati alle prossime elezioni in Regione
Andrea Giombi, Fabriano Progressista
Reputo molto grave l’assenza della Regione Marche nell’ultimo Consiglio Comunale sulla sanità. Ad ogni modo, la grande presenza dei cittadini è il massimo segnale che a prevalere debba essere una proposta condivisa e non una protesta condivisa. Per tali ragioni ritengo urgentissimo che si riprenda l’atto approvato all’unanimità nel Consiglio Comunale di Fabriano nel settembre del 2018, nel quale abbiamo proposto di ridisegnare le Aree Vaste, anche pensando ad un’Area Vasta interregionale con la vicina Umbria. È necessario che nel nuovo piano sanitario sia espresso a chiare lettere che le Aree vaste debbano tenere in considerazione la differenza del territorio montano rispetto a quello costiero. La proposta delle Aree vaste montane ha avuto una grandissima condivisione tra le forze sindacali, nonché anche da numerosi Sindaci del territorio. Pertanto, invito il Sindaco Santarelli a farsi promotore, dovendo Fabriano essere a mio avviso il Comune capofila dell’entroterra, dell’inserimento nel nuovo piano sanitario delle Aree Vaste Montane, superando le resistenze che vi possono essere. Ne va del futuro di tutto il territorio! La politica deve risolvere i problemi, come accaduto in occasione del mantenimento del punto nascite di Fabriano grazie al cd. Accordo Afoi, poi incredibilmente non proseguito. Non credo che si debba seguire la provocazione di far dimettere i Sindaci del territorio, lanciata ieri da alcuni colleghi, ma invece penso che i Sindaci debbano fare una azione politica condivisa proprio per dare vita alle Aree Vaste Montane volte alla tutela della sanità nel territorio montano, come ripetuto anche ieri da diversi Sindaci del territorio appenninico. Sì ad una proposta condivisa e non ad una protesta condivisa.
L’ex sindaco, Roberto Sorci
Ancora una volta la politica regionale ha perso un occasione per dimostrare che gli eletti devono rappresentare tutta la popolazione regionale. Invece lunedì si è dimostrato che non è vero. Nè il presidente assessore, nè nessun consigliere regionale di qualsiasi partito si è presentato all’assemblea pubblica che riguardava la sanità nella zona Montana in senso esteso che interessa tre province (An, Ps, Mc). Veramente una mancanza di rispetto: è un esempio di cattiva Politica verso la popolazione e i Sindaci del territorio presenti al completo. Nessuna giustificazione per questo comportamento è scusabile. Questo vale per tutti i rappresentanti regionali, di qualsiasi partito sia di maggioranza che di minoranza. Forse i consiglieri regionali hanno paura di confrontarsi con i cittadini anche alla luce di una proposta di Piano regionale fatto esclusivamente di “aria fritta”, per permettere così in futuro di poter fare qualsiasi azione sulla sanità regionale, proseguendo sull’ indebolimento della sanità dei territori marginali rispetto a Pesaro-Ancona-Macerata- Ascoli. Questo è un disegno perverso che va fermato. La sanità è un diritto per tutti i cittadini di questa regione.
Patrizia Terzoni, deputata M5s
Nonostante l’invito, dalla Regione non si è presentato nessuno. Da Ceriscioli e dai consiglieri nessun segno di vita, e soprattutto di interesse per la situazione degli ospedali dell’entroterra marchigiano: Complimenti! Ci sono invece tutti i Sindaci dell’area montana: Sassoferrato, Matelica, Camerino, San Severino, Genga ed Esanatoglia, perché il graduale, ma inarrestabile smantellamento dei nostri ospedali sta interessando davvero tutto il nostro territorio, ormai spogliato di moltissimi reparti e servizi. Prendiamo nota di quanto sia l’attenzione della Regione verso la zona e la situatione sanitaria che ci troviamo ad affrontare: 0, esattamente come i presenti di oggi.
Csa Fabbri
Il Consiglio Comunale monotematico sulla sanità dell’entroterra ha registrato la totale assenza di ogni rappresentante del Consiglio e della Giunta della Regione Marche. Presenti solo i sindaci del territorio. Una vera e propria vergogna annunciata. Il Presidente Ceriscioli e tutti gli assessori e consiglieri della nostra Regione, sottraendosi al confronto pubblico, hanno dimostrato di essere fondamentalmente dei vigliacchi. Le questioni di cui parlare sarebbero state molte: in primo luogo, ovviamente, il depotenziamento dell’ospedale Profili di Fabriano, ma anche la più generale opera di smantellamento della sanità pubblica a livello regionale. Sarebbe stato quantomeno interessante ascoltare le ragioni che hanno spinto verso il declassamento di numerosi ospedali e reparti a livello regionale, così come quelle che hanno favorito l’istituzione degli ospedali unici provinciali a discapito della capillarità del servizio sanitario sui territori. Tuttavia, i conigli che sono in Regione non hanno avuto nemmeno il coraggio di difendere le loro assurde posizioni in un confronto con le nostre comunità dell’entroterra. Questa è la politica che allontana i cittadini dalla sfera pubblica. Questa è la politica che deprime i borghi e le città. Questa è la politica dei funzionari che riescono solo a tagliare le spese senza avere alcuna visione sul futuro dei nostri luoghi. Il comprensorio fabrianese in questi ultimi anni ha perso gran parte della sua ricchezza sia in termini di occupazione e lavoro sia per quanto riguarda servizi e popolazione. Il progressivo depotenziamento dell’ospedale è solo l’ultimo capitolo di una lunga storia che comincia con la chiusura del Tribunale, dell’Università e di molti altri servizi minori. Le responsabilità sono molteplici. Il Partito Democratico della Regione Marche ha completamente abbandonato il nostro territorio montano per avvantaggiare le più grandi città della costa. I partiti che governano a livello nazionale, con i loro rappresentanti territoriali, dovrebbero spingere molto di più nelle sedi istituzionali opportune invece di reinventarsi novelli Masaniello. Il Comune di Fabriano deve essere in prima linea su questa battaglia per la sanità ed invece troppo spesso sembra che la nostra comunità politica stia “lucidando le maniglie sul Titanic” mentre la città e il comprensorio affondano. Siamo convinti che la riscossa dei nostri territori, vessati da una mancanza di attenzione istituzionale che amplifica i disagi dovuti all’isolamento, al sisma e alla congiuntura economica, sia possibile solo se le nostre comunità si mettono in gioco in modo determinato, attraverso la lotta per il proprio diritto a una sanità e a condizioni di vita adeguate. Non siamo cittadine e cittadini di serie B, non possiamo continuare a farci umiliare da una politica regionale che ci deprime costantemente. Serve una riscossa civica e popolare. Serve smettere di dire che dobbiamo contrattare il nostro diritto alla salute perché non si possono avere tutti i reparti ovunque. Ceriscioli ricorda che non puoi fuggire per sempre, ti verremo a cercare e ti troveremo, riconsegnandoti buona parte di quel disagio che hai procurato ai nostri territori. Preparati, stiamo arrivando. Per sostenere la campagna in corso invitiamo la cittadinanza al prossimo banchetto che si terrà in piazza del comune a Fabriano sabato 18 gennaio dalle 9.30 alle 13.00.
Marco Zamparini, consigliere comunale Partito Comunista dei Lavoratori, Cerreto d’Esi
Al consiglio comunale di Fabriano incentrato sul tema della sanità del nostro territorio, le assenze di diversi esponenti politici sono state molteplici e a dir poco vergognose. I consiglieri regionali ed il presidente della regione Ceriscoli hanno disertato un incontro così importante per tutto il nostro territorio, come a dire: ce ne sbattiamo di voi e della vostra salute. Ma cosa dovevamo aspettarci da una giunta regionale che con le sue azioni politiche sta smantellando la nostra sanità pubblica a favore di quella privata? Presenti tutti i Sindaci del territorio, sia della provincia di Ancona che di quella del Maceratese, tutti tranne il Sindaco di Cerreto, Giovanni Porcarelli o chi per lui. Ancora una volta il nostro piccolo paese non viene rappresentato in un confronto pubblico dove si dibatteva la sanità territoriale come diritto inalienabile di ogni singolo cittadino, vergogna vergogna! Quanto ancora altro deve fare questo Sindaco per farvi capire che a lui in ogni contesto non interessa affatto rappresentare la nostra comunità? Vuoi scommettere che se fosse stato un vertice per discutere delle sue aziende sarebbe stato presente? Questa pseudo maggioranza guidata dal Sindaco imprenditore di fatto rappresenta solo se stessa, con la loro politica ad personam ci hanno portato ad essere emarginati e isolati, come se Cerreto non facesse parte del territorio montano e questa cosa a me personalmente mi indigna di brutto, anzi mi fa incazzare proprio. Da anni sostengo che bisogna ragionare politicamente come un territorio unico e non più come singolo comune. Solo così possiamo rilanciare la nostra area interna, solo uniti possiamo rivendicare e pretendere anche con azioni dure diritti primari come la sanità pubblica, la scuola pubblica con strutture sicure e via dicendo. Iniziamo a prepare il conto a questi politicanti che poi presenteremo alle prossime elezioni comunali e regionali.