SCRITTE IN CENTRO A FABRIANO CONTRO IL QUESTORE, INDAGINE LAMPO
Indagine lampo degli agenti della polizia locale di Fabriano che hanno identificato grazie alle registrazioni delle telecamere di sicurezza e ad alcune conversazioni sui social network, l’uomo che ha scritto parole offensive nel cuore della città della carta. Denunciato per diffamazione, minacce e vilipendio, il presunto autore di offese riferite al Questore di Macerata, Antonio Pignataro e al vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini. E’ un 30enne, italiano, residente nel Maceratese, già noto alle forze dell’ordine. Tutto è iniziato nei giorni subito dopo Natale quando sono state scoperte scritte diffamatorie (fatte poi cancellare dalle forze dell’ordine) su alcuni muri del centro storico di Fabriano, in via Verdi, in prossimità del Teatro Gentile, e sulle transenne di delimitazione della pista di pattinaggio, in piazza del Comune. Grazie alle registrazioni delle telecamere di sicurezza installate in zona, l’ascolto di alcuni testimonianze e accertamenti mirati sui social, gli uomini della polizia locale agli ordini del dirigente, Cataldo Strippoli, sono riusciti, in meno di due settimane, ad individuare il responsabile. E’ un trentenne, italiano, residente nel Maceratese che è stato denunciato. L’interessato, da quanto è emerso, avrebbe compiuto il tutto da solo. L’esito delle indagini è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria presso la Procura di Ancona. C’è rabbia anche a Fabriano per quanto successo. Con un pennarello nero è stato scritto “Pignataro assassino” e “Pigna fascio infame” e “Pigna m…”. In un caso il writer ha riprodotto accanto ad un insulto il disegno del gioco dell’impiccato, mettendo però l’omino stilizzato appeso per un piede alla corda del patibolo.
Le frasi, rivolte al funzionario molto impegnato contro lo spaccio della droga e contro la criminalità in genere, si è insediato a Macerata poco dopo l’omicidio di Pamela Mastropietro, circa un anno fa. Un impegno che evidentemente infastidisce chi sta dietro agli spacciatori e alla malavita organizzata. Già in precedenza e a più riprese erano apparse scritte offensivi con bombolette spray su muri e serrande di esercizi pubblici – le ultime nel dicembre scorso – anche in vari punti di Macerata. Antonio Pignataro è una figura diventata simbolo della lotta contro la droga. È stato lui, infatti, a volere e disporre serrati servizi antidroga per consegnare alla giustizia i numerosi pusher che fino a qualche mese fa imperversavano ai Giardini Diaz e nelle vicinanze. Droga che a volte riesce ad arrivare anche sul mercato fabrianese. Le forze dell’ordine, in più occasioni, hanno denunciato o arrestato pusher sorpresi mentre scendevano nella città della carta dal treno regionale proveniente proprio da Macerata. Anche per questo motivo sono stati potenziati i controlli nella stazione di Fabriano. Sempre Pignataro è stato il primo in Italia, a chiudere temporaneamente i negozi di Cannabis light sul territorio di competenza e a sequestrare numeroso materiale messo in vendita. Quest’ultima battaglia, in particolar modo, è stata avviata e combattuta nella convinzione che tutti i prodotti che contengono un Thc, principio attivo della cannabis, seppur venduti in questi negozi, sono da considerarsi a tutti gli effetti droghe. Così contro il questore sono apparse scritte ingiuriose sui muri di Macerata e di Civitanova. Su tutti gli episodi sono in corso le indagini da parte degli agenti della Digos per risalire all’identità degli autori.
m.a.