“NULLA OSTA AI MEDICI DEL PROFILI, DESTINAZIONE UMBRIA”
di Marco Antonini
Fabriano – Fuga dei medici dal l’ospedale Profili, in quattro vanno in Umbria. Area Vasta 2 concede nulla osta a due ortopedici e un dirigente di Pronto Soccorso che, nei prossimi mesi, prenderanno servizio… a pochi chilometri da Fabriano, negli ospedali di Branca-Gubbio e Perugia. A lanciare l’allarme, l’ennesimo, è il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. “Le ultime determine in Area vasta 2 – denuncia – danno a due ortopedici del nostro ospedale il nulla osta per la mobilità all’ospedale di Branca, così come ad un dirigente del Pronto Soccorso per si sposta a Perugia e che si aggiunge ad un altro che lascerà l’incarico a dicembre”. Sono quattro, quindi, i medici che andranno via a breve. Cinque se consideriamo anche la specialista in forza al reparto di Medicina che effettuava anche l’ambulatorio di Endocrinologia, da poco stabilizzata a tempo indeterminato da Area Vasta 3. “Ho chiesto alla Presidente del Consiglio – anticipa il primo cittadino di Fabriano – di convocare, in occasione del prossimo Consiglio comunale, il Direttore di Area Vasta 2, Guidi, per riferire su quanto sta accadendo”. Una situazione difficile soprattutto per il reparto di Ortopedia. Qui da mesi manca anche il primario dopo il pensionamento dello storico responsabile, il dottor Salari. L’auspicio è in un ripensamento dei due medici che tra dicembre e febbraio, (dopo una propoga di alcuni mesi su richiesta di Ara Vasta 2 vista la carenza di medici), andranno a lavorare in Umbria dopo aver ottenuto il trasferimento con domanda di mobilità. Ad Area Vasta 2 il compito di dover, quando prima, rinforzare l’organico del reparto di Ortopedia che è già in sofferenza e che al momento regge grazie al contributo dei sanitari dell’ospedale Urbani di Jesi che prestano servizio extra a Fabriano, primario compreso per gli interventi chirurgici. A breve, intanto, scadranno i termini per partecipare al concorso indetto dall’Asur per il posto da primario di Ortopedia del Profili. Dal primo dicembre, poi, arriva un nuovo medico al Pronto Soccorso che affiancherà il personale che attende, da tempo, un potenziamento dell’organico. Prosegue poi la discussione sul nuovo Piano Sanitario regionale: da Fabriano anche il sindaco chiede di puntare su un’Area Vasta montana per l’entroterra che non può non essere considerata un’area interna disagiata.
Qui Jesi – i sindacati intervengono
“Le Organizzazioni Sindacali della Fp Cisl eUil Fpl con grande preoccupazione rilevano che la situazione del personale in AV2 e di conseguenza del personale del Presidio Ospedaliero Carlo Urbani di Jesi è ancora critica: pochi giorni fa è stato presentato, dalla Azienda Sanitaria Unica Regionale , il Piano di fabbisogno del personale per il triennio 2019/2021, e dall’analisi dei dati raccolti in questi mesi, la situazione non è molto confortante e tantomeno chiara alle scriventi. Entrando nello specifico, nell’Ospedale di Jesi c’è stata una riduzione di 35 infermieri, 9 OSS e 3 operatori CUP a fronte dell’assunzione di 10 infermieri, 3 OSS e 1 operatore Cup. Sono i frutti avvelenati del taglio al tetto di spesa del personale dell’ area vasta 2, che, con Determina della Direzione Generale Asur n.78 del 20 febbraio 2019, era stato abbattuto di 4.415.420,00 euro. Ad oggi tuttavia risulta essere in discussione la possibilità di ripartire a livello Asur circa 2 milioni 600 mila euro; riteniamo che tale cifra dovrebbe dare un po’ di respiro alle Aree Vaste maggiormente colpite dal taglio proprio come l’A.V.2. Come ormai chiaro, nell’ Area Vasta 2 il Turno Over del personale nel 2019 è stato coperto solo parzialmente, garantendo per il primo semestre del 2019 solo i rinnovi dei contratti a tempo determinato, che se non prorogati avrebbero comportato la riduzione di ulteriori servizi rispetto alla situazione che si è poi verificata durante il periodo estivo, che già di per sé è stata molto difficile. Elemento questo collegato anche ad un notevole tasso di precarietà del personale soprattutto tra infermieri ed OSS. Tutto ciò a conferma di quanto più volte dichiarato e cioè che il piano ferie estive, ha soltanto messo in evidenza la diminuzione di personale operata nell’ AV2; una carenza di organico tale da non consentire la reale programmazione delle ferie estive e rispetto alla quale va chiarito che, stando a quanto scritto nel piano occupazionale 2019/2021, il numero di operatori cessati a vario titolo nel primo semestre non verrà recuperato.”