GIUSEPPINA TOBALDI, IL PRESIDENTE RICHIAMA LE REGOLE
di Marco Antonini
Fabriano – Ospedale Profili, la politica si interroga sul futuro e non solo. Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppina Tobaldi, rompe il silenzio. Sulla richiesta del consiglio aperto per affrontare il tema del punto nascita ormai chiuso replica all’opposizione e in particolare al consigliere Andrea Giombi, Fabriano Progressista. “Anche se va molto di moda dire che c’è sottovalutazione ed indifferenza su questo e su altri temi da parte delle istituzioni locali – dichiara – rivendico le iniziative organizzate rispondendo alle sollecitazioni dei gruppi di minoranza. Sull’ospedale nessuno si è detto contrario a un consiglio aperto, né in consiglio, né in capigruppo. La mozione non è stata bocciata per sminuire l’importanza dell’argomento come poi sostenuto”. Il presidente richiama le regole. “La richiesta di un consiglio comunale aperto prevede delle procedure da rispettare. Tra queste non è prevista la modalità della mozione che impegna sindaco e giunta (non la presidenza) a realizzare ciò che il consiglio delibera”. Spetta alla riunione dei capigruppo decidere sulle necessità di un consiglio comunale aperto sulla sanità. “La mozione è una proposta che se approvata impegna l’Amministrazione a renderla esecutiva. La presidenza del consiglio – ribadisce Tobaldi – non è parte amministrativa e le richieste all’organo istituzionale vanno fatte nelle sedi opportune e con le modalità giuste. Non sono cavilli, ma procedure nel rispetto dei ruoli”. Per chiedere la convocazione di una Capigruppo é sufficiente che i capigruppo che rappresentano almeno un terzo del consiglio ne chiedano la convocazione al presidente. “Mi domando perché chiedere con una mozione e relativa discussione ciò che può essere ottenuto in modo più semplice e veloce con una richiesta protocollata, ovvero con un atto istituzionale” si chiede Giuseppina Tobaldi che respinge anche le accuse di convocare troppo poco il consiglio. “Settimanalmente – precisa – controllo i documenti protocollati per valutarne l’ammissibilità e lo convoco quando c’è un congruo numero di argomenti e mozioni da deliberare». Secondo il presidente «servire le istituzioni e lavorare per le istituzioni è un onore e una responsabilità. Non ci si può improvvisare e se si è principianti o inesperti è un dovere studiare e prepararsi, senza vergognarsi di chiedere consigli a chi è più preparato. Cosa che ho fatto fin dal momento dell’insediamento”.