2,6 MILIARDI PER LE IMPRESE DELLE MARCHE, ACCORDO INTESA E CONFINDUSTRIA

Fabriano – È stato presentato ieri pomeriggio presso Elica di Fabriano l’Addendum all’Accordo 2016-2019 tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo “Progettare il futuro”, dedicato alla competitività e alla trasformazione delle imprese per cogliere le opportunità offerte dalla ‘quarta rivoluzione industriale’. L’Addendum “Promuovere una nuova cultura di impresa per una crescita sostenibile” valorizza gli aspetti già previsti dall’Accordo in vigore e, dando ulteriore impulso alla collaborazione, promuove una nuova cultura di impresa intesa come capacità degli imprenditori di attivarsi per utilizzare le soluzioni e gli strumenti disponibili per il rafforzamento aziendale.

La partnership, che mette a disposizione un plafond nazionale di 90 miliardi di euro nell’arco dei tre anni, dei quali 2,6 miliardi destinati alle imprese marchigiane, viene presentata all’interno dei luoghi deputati ad accogliere e far proprie le finalità dell’accordo: le imprese.

A fare gli onori di casa Francesco Casoli, presidente del Gruppo Elica, che ha portato l’esperienza della multinazionale fabrianese e guidato i propri ospiti alla scoperta dell’Elica Propulsion Laboratory. Giovanni Foresti, della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, ha invece illustrato lo scenario economico, mentre la presentazione dell’accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria Piccola Industria è stata affidata a Tito Nocentini, direttore regionale Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo. Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria, ha poi parlato, in videocollegamento, della “Cultura di impresa per la crescita delle PMI”.

La successiva tavola rotonda, sul tema “Filiere innovative per valorizzare imprese e territorio” ha visto gli interventi di Diego Mingarelli, CEO Diasen e Presidente Confindustria Piccola Industria Marche, Simone Saracini, Group Treasurer Ariston Thermo e Stefania Bergamaschi, Direttore Commerciale Imprese Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo. A moderare i lavori Michele Romano, giornalista de IlSole24Ore.

Per l’industria italiana – composta soprattutto da PMI – diventa sempre più strategico rafforzarsi e adottare nuovi modelli di business. Per questo è determinante puntare con decisione sulla sostenibilità – economica, sociale ed ambientale – favorendo l’adozione di processi di sviluppo qualitativo che rendano le imprese capaci di adattarsi ai cambiamenti e di saperli governare.

Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria: “L’Addendum firmato lo scorso aprile con Intesa Sanpaolo rappresenta uno dei pilastri del mio primo anno di mandato alla guida della Piccola Industria e si basa soprattutto sul riconoscimento comune dell’importanza e della centralità della persona. Questo è uno dei driver fondamentali della mia presidenza insieme alla cultura d’impresa, alla crescita e all’imprenditore responsabile come attore fondamentale dello sviluppo non solo dell’impresa ma anche del territorio. Con l’accordo che abbiamo presentato oggi abbiamo dato la possibilità alle aziende di fare molta cultura d’impresa attraverso la valorizzazione delle filiere e l’attenzione alla formazione: con la piattaforma Skill4Capital lanceremo, infatti, a breve un grande piano di formazione per i nostri imprenditori. Ci sono poi i focus sulla sostenibilità, sulla resilienza e sul welfare. Insieme aiuteremo le imprese a raggiungere sempre maggiori successi e a crescere in modo sostenibile”.

Diego Mingarelli, presidente Piccola Industria Confindustria Marche: “La giornata di oggi è molto importante per le piccole imprese del nostro territorio. Essere ospiti di Elica, una delle eccellenze produttive della nostra regione, significa misurarsi concretamente con un’idea di innovazione che può ispirare anche le piccole imprese, creando condizioni di scambio e di confronto capaci di andare oltre le differenze dimensionali. Allo stesso tempo questa iniziativa si avvale della presenza strategica di uno dei più importanti Istituti di credito nazionali, Intesa Sanpaolo, che, oltre all’accordo presentato oggi, metterà a disposizione attraverso il Programma Sviluppo Filiere realizzato con Ariston Thermo ingenti risorse per le piccole imprese inserite all’interno di filiere produttive di eccellenza. Ciò consentirà alle piccole aziende del territorio di ottenere benefici nell’accesso al credito, condizioni più vantaggiose per salvaguardare la capacità di investimento e di produzione ma innanzitutto di acquisire la consapevolezza di quanto sia lungimirante e decisivo fare impresa abbinando qualità, innovazione ed eccellenza. Il rapporto tra piccole e grandi imprese non può essere schematizzato in una logica di interessi e visioni contrastanti. C’è qualcosa di unico e profondo che ne allinea i destini, un legame virtuoso fatto di sinergie e collaborazioni che sono la vera garanzia di futuro per il nostro sistema produttivo”.

Tito Nocentini, direttore regionale Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise Intesa Sanpaolo: “Quella tra Intesa Sanpaolo e Confindustria è una partnership ormai consolidata, fondamentale per il sistema Paese e le economie locali. L’Addendum all’accordo che presentiamo oggi si pone l’obiettivo di aiutare le aziende a migliorare la loro capitalizzazione ed a proseguire il cammino verso la quarta rivoluzione industriale. Il nostro Gruppo ha scelto di agevolare le imprese che investono semplificandone l’accesso al credito: nella determinazione del rating valorizziamo gli aspetti qualitativi come l’investimento in capitale umano e l’innovazione, l’appartenenza alle filiere e la sostenibilità. Nelle Marche hanno aderito al Programma Filiere di Intesa Sanpaolo, che consente appunto alle piccole imprese di ottenere un migliore e più conveniente accesso al credito, 15 aziende capofila con circa 1.800 dipendenti, 350 imprese fornitrici e un giro d’affari complessivo di 1,7 miliardi di euro. Il nostro impegno è volto a presidiare il territorio con la forza di una grande banca attenta ai bisogni e alle peculiarità delle realtà produttive locali”.

L’impegno di Intesa Sanpaolo per lo sviluppo delle PMI italiane è testimoniata anche dalla recente creazione della Direzione Sales & Marketing dedicata unicamente alle imprese. La nuova struttura contribuisce ad arricchire le iniziative previste dall’addendum tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo, focalizzato alla valorizzazione del capitale delle imprese attraverso:

Ecosistemi di imprese e integrazione di business
Mettere a disposizione un insieme di soluzioni che permettano alle imprese di migliorare i processi produttivi ricorrendo a nuove tecnologie e a nuove metodologie, tra cui i percorsi “Lean 4.0” che abilitano le imprese alle tecnologie digitali. Le filiere possono rappresentare a tal fine un veicolo strategico per facilitare la trasmissione di informazioni, tecnologie, competenze e propensione al cambiamento tra le imprese che ne fanno parte.

Finanza per la crescita e nuova imprenditorialità
Finanziare la crescita del business valorizzando il patrimonio intangibile delle imprese. Vengono quindi identificati fattori qualitativi legati al credito, come capacità innovativa, formazione e strategicità della catena fornitore-champion.

Formazione
Gli imprenditori e i loro collaboratori potranno accedere ad un insieme di iniziative informative e formative tra cui “Skills4Capital”, una linea dedicata a far comprendere le strategie e le soluzioni più adatte per l’apertura del capitale al mercato, il miglioramento della governance, della comunicazione e la valorizzazione dei talenti e delle competenze aziendali.

Passaggio generazionale
Previste iniziative ad hoc per accompagnare le imprese in questo cambiamento diffondendo best practice, nuove tecniche di gestione aziendale e soluzioni idonee a cogliere le opportunità legate al cambiamento.

Sostenibilità
Garantire una crescita sostenibile e duratura valorizzando strategie e investimenti in innovazione, digitalizzazione, progetti di integrazione, in aggiunta alle opportunità del Piano nazionale Impresa 4.0.

La sostenibilità ambientale sarà promossa attraverso attività nell’ambito dell’economia circolare e della cultura della resilienza, intesa come strategia di prevenzione dei rischi ambientali e di messa in sicurezza delle strutture industriali anche attraverso soluzioni finanziarie e assicurative ad hoc. Incentivati inoltre i benefici del welfare aziendale per le imprese, con effetti in termini di produttività, di benessere e qualità della vita dei collaboratori. Intesa Sanpaolo ha creato la piattaforma Welfare Hub e intende “dare valore” creditizio ad un nuovo modo di fare impresa responsabile e sostenibile.

L’ECONOMIA DELLE MARCHE

Nelle Marche il ruolo dell’industria manifatturiera è fondamentale, con una incidenza sul PIL pari al 23%, ben oltre il 16% dell’Italia e in linea con i dati del Nord-Est e dell’economia tedesca. L’industria locale mantiene una buona proiezione internazionale. L’incidenza delle esportazioni sul PIL locale è pari al 30,6%, poco sopra la media italiana, ma più di dieci punti percentuali superiore rispetto ai livelli raggiunti nell’Italia centrale (18,2%). Il ricorso alle importazioni è inoltre limitato, tanto che il saldo commerciale ha raggiunto i 4,8 miliardi di euro, il 10% del totale nazionale. Per una regione che pesa come popolazione e occupazione il 2,5% del totale nazionale, è un risultato di rilievo.

L’industria marchigiana sta attraversando una fase di profonda trasformazione, evidente dalle difficoltà attraversate da alcuni settori di storica specializzazione e dall’affermazione internazionale di alcuni settori altamente dinamici. Spicca, in particolare, la meccanica, che nel 2017 è divenuto il primo settore regionale per export, sfiorando i due miliardi di euro, 385 milioni di euro in più rispetto ai livelli del 2007 (+24%). Particolarmente brillanti anche le vendite estere della filiera dei metalli (+320 milioni tra il 2007 e il 2017 pari al +33,5%), della chimica (+104 milioni; +50%), della filiera agro-alimentare (+122 milioni; +60%) e dei prodotti in carta (+95 milioni; +43%). Si sono poi rafforzate le esportazioni dei settori ad alta tecnologia come l’elettronica, salite a 265 milioni di euro nel 2017 dai 222 milioni del 2007. Si sono anche sviluppati nuovi settori, come ad esempio, la cosmetica, che in poco tempo ha sfiorato i 90 milioni di euro di valori esportati (dai 36 milioni del 2007).

Il contesto internazionale, nonostante un leggero rallentamento, resta buono e offre nuovi spazi di crescita per le imprese marchigiani sui mercati esteri. Vi sono comunque alcuni rischi: una escalation di ritorsioni in tema di dazi è sempre possibile, anche se il livello attuale dei dazi rimane storicamente molto basso; vi è poi la possibilità che le difficoltà di alcuni paesi come l’Argentina e la Turchia si estendano ad altri paesi, anche se per il momento appare remota; vi è infine un calendario istituzionale molto impegnativo per l’Europa, principale mercato di sbocco dei prodotti marchigiani (il 70% delle export sono dirette nel continente), con le elezioni per il Parlamento a maggio e la successione di Draghi a novembre.

Sarà comunque necessario continuare ad investire, non soltanto in macchinari ma anche in investimenti immateriali, come la R&S, il software, i marchi e in una categoria particolare di investimento che è il capitale umano, spingendo sulla formazione e sul ricambio generazionale. Le imprese che hanno saputo aprire l’amministrazione aziendale ai giovani hanno avuto ritorni significativi in termini di crescita e redditività. Per accelerare sul fronte dell’innovazione è importante inoltre l’interazione con le start-up innovative, che hanno una buona presenza sul territorio marchigiano: sono 350 circa, quasi 15 ogni 1.000 società di capitale, più della media nazionale ferma a 11,2.