LA CARICA DEI TEMPI DETERMINATI ALL’OSPEDALE, L’ALLARME DEI SINDACATI

di Marco Antonini

All’ospedale Profili scompare il posto fisso. Quello che una volta era il posto sicuro e una delle poche certezze della vita, ora diventa sempre più precario, come in quasi tutte le professioni. Arriva la carica dei tempi determinati. Queste le percentuali che si riferiscono all’entroterra fabrianese: 23% di medici, 20% di infermieri e 57% Operatori socio-sanitari, tutti in aumento. I sindacati: “E mancata la programmazione del personale necessario e i reparti si svuotano”. Le parti sociali chiedono l’inversione di rotta e una più attenta pianificazione perché “la riorganizzazione del sistema salute da parte di Area Vasta 2 si è basata anche sul depauperamento di risorse umane ed economiche tali da impoverire sempre di più i servizi. A rimetterci in maniera massiccia è stato il territorio di Fabriano sicuramente particolare e complesso per la sua natura geografica, di posizione e di conformazione”. Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl denunciano la carenza di personale, ad esempio, nel reparto di Ostetricia e Pediatria. “I professionisti ci sono – attaccano – basta assumerli, stabilizzarli e dar loro la possibilità di lavorare in un contesto lavorativo/organizzativo allettante, di sviluppo professionale e di crescita. Stupisce, ad esempio, come a gennaio sia stato indetto un concorso a tempo indeterminato per Dirigente medico pediatra per Area Vasta 1, mentre per l’Area Vasta 2, con sede a Fabriano, ci si sia limitari ad un avviso a tempo determinato la cui graduatoria è stata approvata un giorno prima della pubblicazione della graduatoria del concorso a tempo indeterminato”. Due pesi e due misure per i sindacati. Anche la dotazione organica del presidio di Fabriano e del comprensorio fa riflettere. Su 694 posti complessivi, 160 sono a tempo determinato, precari, quindi, o con prospettiva di cessazione. Rappresenta il 23,05% della dotazione totale, un valore sopra al limite contrattuale. Su 310 infermieri a termine sono 65, il 20,96%. Su 107 operatori socio-sanitari, 61 sono precari, il 57%. “Questi numeri – concludono i sindacati – danno il senso di una non programmazione. Ad agosto sono stati prorogati i contratti di 43 infermieri e 10 Oss. Tutto ciò conferma che si sta navigando a vista negli ospedali”.