LA FAMIGLIA CINCIARINI HA SCELTO IL PUNTO NASCITA DI FABRIANO
di Marco Antonini
Fabriano – Una coppia in difesa del punto nascita dell’ospedale Profili. Lui è Daniele Cinciarini, 35 anni, cestista famoso in tutta Italia, 1 metro e 95 per 87 chilogrammi che attualmente veste la maglia della Consultinvest Bologna, in serie A, con un passato nel vivaio della Scavolini Pesaro e a Fabriano. Lei è Mara Bellerba, sua moglie, 35 anni, una grande promessa del tennis tanto che a livello giovanile era nel gruppo della Schiavone e della Pennetta, poi, dopo un incidente stradale, si è messa sui libri, si è laureata e attualmente lavora come mental coach. Una figura professionale, questa, molto richiesta perchè il suo obiettivo è quello di aiutare le persone a superare ostacoli mentali che incidono negativamente sulla loro vita. Insieme aspettano una bambina. La gravidanza è un po’ complicata e i coniugi Cinciarini hanno scelto di affidarsi all’ospedale Profili di Fabriano. “Non abbiamo esitato un attimo: quando i medici ci hanno confermato che la gestazione non sarebbe stata facile – racconta lei – mi sono trasferita a Fabriano. Qui ho avuto tutta l’assistenza del caso e sono stata trattata con professionalità. I medici sono eccellenti. Appena ho saputo di questa possibile chiusura del punto nascita ho voluto evidenziare l’eccellenza del reparto di Ostetricia coordinato dalla dottoressa Marta Mazzarini”. Una scelta condivisa dal marito, Daniele, giocatore di pallacanestro. Il suo esordio in Serie A1 è avvenuto nel 2006 con il Montegranaro, poi il passaggio all’Angelico Biella e con l’Ari Avellino dove ha partecipato anche all’Eurolega. Il debutto in nazionale è avvenuto nel 2008 nell’amichevole contro l’Iran. Vanta 26 gare in Nazionale. Poi sono arrivate le società di Pistoia, Caserta e ora Bologna. Mara è maestra federale di tennis e mental coach. Dal 2009 segue molti giocatori della serie A di calcio, di basket e di golf, sempre nella massima serie nazionale e a livello olimpionico, tra questi anche alcuni sportivi che hanno vinto le olimpiadi di Pechino e personaggi del mondo dello spettacolo. Ha collaborato nel programma Juventus University. Entrambi pensano alla famiglia che si allarga, alla bambina che sta per nascere. “Sono orgoglioso di come mia moglie sta affrontando alcune complicazioni che sono emerse durante la gravidanza – dichiara Daniele – ma grazie ai professionisti dell’ospedale Profili tutto sta andando bene. Non vediamo l’ora di abbracciare la piccolina che nascerà”. Anche due professionisti come Daniele e Mara mettono la faccia ed esprimono tutta la contrarietà alla chiusura del punto nascita di Fabriano. Dal primo gennaio qui sono nati 200 bambini. “Lavoriamo in sicurezza – commenta Marta Mazzarini, responsabile del reparto. – Dobbiamo invertire la rotta e fermare questo terrorismo inutile che allontana le gestanti che non hanno bisogno di instabilità, ma di serenità per godersi il momento più bello della loro vita”.
Rete regionale per la sanità pubblica
Tra conferenze stampa e dichiarazioni varie in cui decanta i mirabolanti successi della sanità marchigiana, il Presidente della giunta Ceriscioli ha annunciato di aver appreso dal ministero della Salute il parere negativo rispetto alla richiesta di deroga del punto nascita di Fabriano. In una nota ha spiegato che “in questi due anni il sistema sanitario regionale ha assunto l’onere di tenere aperto il punto nascite poiché questo costituisce un importante presidio per l’entroterra marchigiano”. La consigliera regionale pentastellata, Romina Pergolesi, ha replicato dichiarando che il parere non è stato espresso dal governo, ma dal Comitato Percorso Nascita Nazionale. Il sindaco di Fabriano ha preso posizione accusando Ceriscioli di “mascherare le sue responsabilità scaricandole sul governo”. Staremo a vedere nei prossimi giorni come stanno le cose. Intanto crediamo che tenere aperto un punto nascite non sia “un onere” ma un dovere di chi dovrebbe tutelare la sanità pubblica. Inoltre pensiamo che la Regione, fino a prova contraria, avrebbe tutto il potere, volendo, di mantenere il reparto in questione. Da parte nostra non possiamo accettare che dopo mesi di mobilitazione nel territorio, dopo che migliaia di cittadini fabrianesi si sono attivati in difesa del punto nascite, stiamo assistendo all’ennesimo capitolo riguardante la dismissione di un tassello rilevante della sanità pubblica locale. Dismissione che si va ad aggiungere alle tante messe in atto in questi anni dal governo regionale nella direzione di una drastica e brutale pseudo-razionalizzazione sulla pelle delle persone. Una politica che vuole una sanità di mercato, accentrata e verticistica. Come Rete regionale per la sanità pubblica esprimiamo la nostra piena solidarietà e il nostro incondizionato appoggio al Coordinamento cittadino punto nascita di Fabriano, dando sin da ora la nostra piena adesione alle iniziative che riterrà opportuno intraprendere. Ribadiamo la necessità di una netta inversione di marcia per quanto riguarda la politica sanitaria regionale, puntando su una sanità policentrica, diffusa nel territorio, come lo era alcuni anni fa, certamente razionale e fuori da qualunque ottica localistica e clientelare, ma al servizio del cittadino e fuori dalle logiche mercatiste dalla Regione Marche.
Coordinamento cittadino per la salvaguardia dell’Ospedale Profili
In merito alle recenti vicende riguardanti il punto nascita dell’Ospedale Profili ci appelliamo a tutte le parti politiche che in questi giorni stanno dibattendo sulla questione affinché concretamente e urgentemente si agisca per arginare questa manovra, interrompendo il teatrino a cui da almeno 2 anni ormai assistiamo, che vede messo in scena lo stesso copione. Un copione che parla del nostro ospedale solo in termini di baluardo per una lotta politica stancante sulla pelle dei cittadini. Ricordiamo che le parti politiche, tutte, hanno il preciso dovere di battersi affinché il nostro ospedale, ad iniziare dal punto nascita, non venga fatto a brandelli. Ricordiamo le promesse elettorali, così come ricordiamo la mobilitazione della cittadinanza. Ecco perché auspichiamo che nell’immediato queste recriminazioni tra parti politiche lascino il posto ad un atteggiamento costruttivo, solidale, al fine del raggiungimento di quanto è meglio per i cittadini. Il punto nascita, e l’Ospedale tutto, non può essere chiuso per una questione numerica, ma deve rimanere come centro di un territorio montano depauperato di ogni ricchezza. Chiudere il punto nascita, togliere pezzi alla struttura ospedaliera, significa aumentare le criticità del territorio. Ricordiamo infatti che il punto nascita dell’Ospedale “Profili” è ormai il punto di riferimento per l’entroterra, dopo la chiusura di altri punti nascita marchigiani, e che una sua sospensione implicherebbe un sovraccarico di lavoro per altre strutture, con il conseguente peggioramento della qualità del servizio. Senza considerare le problematiche che da sempre il Coordinamento ha evidenziato relative ai tempi di percorrenza delle strade per raggiungere i 2 punti nascita più vicini. Ecco perché è urgente che le parti politiche si adoperino per risolvere definitivamente la questione e che la cittadinanza partecipi alle iniziative per ricordare a chi ha in mano la nostra salute quali sono i principi a cui dovrebbe ispirare il suo operato.