LITIGATA PADRE-FIGLIO A FABRIANO, INTERVIENE POLIZIA. SEQUESTRATO UN FUCILE
Il figlio 20enne sta troppo davanti alla “Playstation” e non esce di casa: il padre perde la pazienza e, dopo continui richiami e qualche bicchiere alcolico di troppo, alza la voce in maniera eccessiva. Ne nasce una lite verbale accesa e prolungata, tanto che sono dovuti intervenire i poliziotti del Commissariato di Fabriano per tranquillizzare l’uomo e riportare, dopo un’estenuante opera di convincimento su quest’ultimo, l’armonia in famiglia. E’ accaduto, nei giorni scorsi, dopo cena, in un’abitazione situata nel centro della città. Il padre, un 45enne del posto, già noto per essere stato segnalato per guida in stato di ebbrezza, è stato denunciato perché, in seguito all’intervento per calmarlo e farlo riappacificare con la propria famiglia, i poliziotti hanno rinvenuto in cantina un fucile privo di marca e matricola.
Non è stato facile per gli agenti agli ordini del Commissario Capo, Sandro Tommasi, riportare l’ordine in questa famiglia. Del resto, che la situazione non fosse facile da gestire lo faceva chiaramente intuire anche la madre del giovane, che sottolineava l’esagitazione del marito, non nuovo a scenate sopra le righe di quel tipo, tanto da affermare, certificazione medica alla mano, che il proprio coniuge era affetto da problematiche di natura psichiatrica.
Nel corso di quasi tutto l’intervento il 45enne ha tenuto un atteggiamento irruento ed aggressivo anche nei confronti dei poliziotti della volante del commissariato, che lo hanno ripetutamente fatto desistere dal suo intento di prendere la propria autovettura ed andarsene inopinatamente, evenienza sicuramente da evitare sia per guadagnare tempo e convincerlo a stemperare i toni della discussione con i propri cari, che per fargli passare lo stato di verosimile alterazione fisica, che lo avrebbe indubbiamente messo nei guai se si fosse messo alla guida.
Visto l’atteggiamento anomalo del soggetto, che peraltro stentava a placarsi, i poliziotti hanno ritenuto doveroso procedere ad un controllo più approfondito, all’esito del quale, in cantina, è stato rinvenuta un’arma clandestina, perché priva di marca e matricola, che quindi è stata immediatamente sequestrata. Ancorché l’uomo si sia giustificato dicendo di averla trovata casualmente in seguito a lavori di ristrutturazione che aveva fatto fare, la sua posizione si è aggravata da subito perché non è risultato nemmeno in possesso del porto d’armi. (cs)