LA CITTÀ SMART, INTELLIGENTE: UNA PANORAMICA NEL MONDO E IN ITALIA

Argomento molto d’attualità, anche se certamente non è facile dare una definizione precisa di smart city. Il concetto di smart city individua l’insieme organico di fattori di sviluppo di una città metropolitana, mettendo in evidenza il capitale sociale di cui ciascun centro urbano è dotato. Parliamo di città intelligente, digitale, inclusiva, sicura, creativa. Per essere smart bisogna unire alcuni componenti essenziali: dal punto di vista economico e tecnologico se si sfrutta le opportunità del digitale e del settore high tech, dal punto di vista sociale, fondamentale è invece l’inclusività sociale dei residenti e lo sviluppo relazionale nel tessuto urbano, poi la rivalutazione dei centri storici e del loro patrimonio culturale e la rigenerazione delle aree periferiche dismesse, mentre dal punto di vista ambientale ha rilevanza la sostenibilità. Smart city è innovazione tecnologica, ricerca nel digitale, energia, saper gestire flussi migratori, sviluppare talenti, incentivare e favorire i cervelli, i luoghi di condivisione, di strumenti, conoscenze, attrarre finanziamenti, utilizzo degli spazi. Nel mondo ci sono vari esempi di città smart, intelligenti, Amsterdam e l’efficienza energetica e “green”, Helsinki ecologia, ambiente e i contenitori culturali tra biblioteche, musei e teatri, Seattle energia e tecnologia, Copenaghen sostenibilità, recupero aree urbane, Rotterdam urbanistica e ambiente, Liverpool, Bilbao e Pittsburgh in USA città che hanno compiuto il complicato passaggio da città industriali a città culturali e creative, ecc..
Toronto in Canada, city davvero multiculturale, si è distinta invece per la particolare attenzione ai consumi, attraverso sistemi per controllare i consumi in casa, produzione di energia per ricavare gas dai rifiuti, stampa 3D alla portata di tutti e una sostenibilità urbana da invidiare, nuovi grandi contenitori per mostre ed esposizioni, impianti sportivi all’avanguardia e un turismo in forte crescita grazie anche alle vicine Niagara Falls. Secondo lo Smart Cities Index 2017, classifica mondiale, in testa c’è Copenaghen, capitale Danimarca, la perla del Baltico, precedendo Singapore, Stoccolma, Boston, poi Zurigo, San Francisco, Tokyo ed Amsterdam tra le prime dieci, tra le italiane troviamo per prima Milano, 60°posizione, poi Torino.

In Italia dopo recenti analisi, da menzionare Sondrio in testa per la sostenibilità e per la qualità dell’aria e acqua. Tra le grandi città, Milano è al primo posto, a livello di digitalizzazione, ha la connessione più veloce delle altre città italiane e come trasporti pubblici in Italia risulta essere la meglio organizzata mentre Roma perde varie posizioni. Bologna è la città che da un punto di vista smart è governata al meglio, eccelle per partecipazione, open data, nuovi strumenti di programmazione e capacità gestionale, sale Firenze in particolare grazie a politiche per turismo sostenibile e cultura, crescita digitale, energia e ambiente.
Seguono poi Venezia, Trento, Bergamo, Torino, Ravenna, Parma e Modena a completare la “top ten” delle Smart City italiane, in cui si scorge un forte blocco di città emiliano-romagnole, esempi di successo per sostenibilità, inclusione e innovazione. Trento pulizia ed efficienza nei servizi, poi la forte accelerazione di Bergamo grazie ai buoni risultati in crescita economica e ricerca/innovazione. Genova punta molto a diventare città intelligente, sta investendo molto nel turismo e nel discorso energetico. Nello sviluppo della Smart City sono in evidente ritardo le città del Sud: la prima a comparire è Cagliari, solamente al 47esimo posto. Mentre la coda del ranking è interamente occupata dalle città meridionali: all’ultimo posto Trapani, preceduta da Vibo Valentia, Caltanissetta, Agrigento, Crotone, Catanzaro, Enna, Catania, Foggia, Benevento. Interessante la crescita vertiginosa di Matera soprattutto nel turismo e nella ricettività lanciata dal fatto di essere stata nominata Capitale Europea della Cultura 2019, puntando forte sul recupero della parte storica “i sassi” con tendenza al “green”, Palermo in crescita grazie anch’essa al discorso turistico, tra l’altro attualmente è capitale italiana della Cultura. A Palermo, varie sono le iniziative e rassegne anche internazionali come Manifesta 12, il cui concept della biennale d’arte contemporanea itinerante è “Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza” un’indagine sui fenomeni geopolitici, sociali ed ecologici di oggi. Di lenta crescita è il risultato di Roma, soprattutto grazie alla trasformazione digitale, diffusione banda larga ed ultra larga, open data, utilizzo dei social, servizi on line, etc, la Capitale si conferma indietro rispetto alle città di vertice in parametri cruciali per le grandi città come mobilità sostenibile, energia, occupazione, governance. Il 2018 è l’anno dell’urban cloud. Dai dati nasce la nuova mappa digitale della città. Le città più innovative porteranno tutto sulla nuvola. Nasce una nuova geografia urbana basata sui dati, quelli generati soprattutto dall’Internet delle cose.

Francesco Fantini