CARTIERE FEDRIGONI, VERTICE SINDACATI-PROPRIETA’

Un vertice a Bologna, tra sindacati e proprietà, per capire lo stato di salute delle Cartiere Fedrigoni di Fabriano. Le segreterie nazionali dei sindacati di categoria sono convocate per domani, lunedì 4 dicembre, alle ore 10 per studiare le strategie future a seguito della perdita di due grosse commesse che hanno fatto arrivare la preoccupazione alle stelle. Nello stabilimento fabrianese, infatti, oltre al fermo di due linee produttive ci sono anche 150 esuberi. Negli ultimi giorni, intanto, è arrivata una boccata d’ossigeno per l’azienda con due mini commesse per la stampa di carta monete. Tre i punti all’ordine del giorno del tavolo di lunedì prossimo tra sindacati e Fedrigoni: la riduzione del calo delle commesse, il piano industriale 2018 e gli sviluppi circa le trattative per la vendita del Gruppo. Al momento, comunque, resta il clima di incertezza: le due nuove commesse non hanno permesso la riattivazione delle linee produttive fermate recentemente e, a breve, potrebbe essere spenta anche la terza linea. Per quel che riguarda la vendita, si parla con insistenza di un Fondo americano, ma ci sarebbero anche altre cordate imprenditoriali interessate dall’acquisto. A dispetto delle voci che circolano da diversi anni, però, ancora non c’è nulla di definito. Quello che è certo è che sono 150 gli esuberi annunciati. Con la perdita della commessa per l’India il reparto non ha più la produzione di 5mila tonnellate di carta che corrispondono a sei mesi di lavoro per tre linee produttive. Per quanto riguarda l’Euro si è azzerata la produzione per gran parte del 2018: tutto ciò a seguito della decisione della Banca Centrale Europa di togliere il 50% delle commesse alle cartiere Fedrigoni affidandole, senza bando, a una cartiera francese. Sono già stati attivati diversi piani di emergenza: ferie scaglionate per chi ne ha accumulate durante l’anno; negli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta alcuni potranno usufruire dell’accompagno alla pensione e con l’avvio delle linee nello stabilimento di Pioraco si potranno recuperare 25 unità da dirottare nel sito Maceratese.

Marco Antonini