CHE FINE HA FATTO LA PEDEMONTANA? SANTARELLI SCRIVE A ROMA
La Pedemontana, l’incompiuta che avrebbe dovuto collegare Fabriano, Sassoferrato e Arcevia, sta per celebrare il 50esimo compleanno da quando è stata ideata tanto che è stata soprannominata l’incompiuta più longeva l’Italia. Ora, per cercare di dare una speranza all’entroterra ed avere un’arteria importante per lo sviluppo di tante località lontane dalla costa, il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli ha inviato una richiesta al Ministro delle Infrastrutture, all’Anas, al Commissario straordinario per il sisma, Paola De Micheli e al vicecommissario per il Sisma, il governatore Luca Ceriscioli per inserire questa opera all’interno del “Piano di potenziamento della viabilità di accesso al cratere del sisma 2016” per finanziarla proprio con i soldi del terremoto. La lettera è stata sottoscritta anche dal sindaco di Sassoferrato, Ugo Pesciarelli e dal sindaco di Frontone, Francesco Passetti, Presidente dell’Unione Montana Catria e Nerone. “Una strada fondamentale – spiega Santarelli – per togliere traffico dalle vie cittadine e per dare maggiore sicurezza a chi quotidianamente copre il tragitto Fabriano-Sassoferrato e viceversa. Uno scandalo – denuncia – con il quale ci siamo abituati a convivere, che sta li a segnare una ferita nel territorio e che è diventata ormai meta di chi deve disfarsi di qualsiasi tipo di materiale”. Sulla Pedemontana, infatti, regna il degrado.
La piccola porzione di strada che era stata realizzata molti anni fa, infatti, è diventata simbolo dell’inciviltà del comprensorio vista la presenza di rifiuti di ogni genere, come tv, armadi, porte e lavatrici che, soprattutto di notte, vengono gettati da chi non rispetta le regole della convivenza civile. Dopo l’abbandono, quindi, anche l’incuria con l’amaro in bocca da parte di tanti automobilisti che, da decenni, attendono una strada come si deve per collegare Fabriano a Sassoferrato. Nel 2008, in occasione del 40° anno dell’incompiuta, anche Striscia la notizia, la popolare trasmissione di Canale 5 arrivò a Fabriano per segnalare, con tono polemico, come la Pedemontana era finita nel dimenticatoio. Ora che di anni ne sono passati altri 9, non è cambiato nulla. Con il terremoto potrebbe aprirsi uno spiraglio. E pensare che la Pedemontana sarebbe dovuta arrivare fino a Cagli e avrebbe così collegato la zona con Gubbio o con Fano. Ma questo è un sogno che chi vive sulle montagne, lontano dalle quattro corsie e con difficoltà di tipo, rimarrà sono un desiderio che mai diventerà realtà. Il sindaco di Fabriano, intanto, ha inviato una missiva per inserirla nel piano di potenziamento della viabilità legata alle zone del sisma 2016. Poi c’è un altro problema da risolvere: l’uscita SS76 a Fabriano Centro, mai fatta, ma che alleggerirebbe molto il traffico senza appesantire le due uscite nella periferia della città.
Merloni
“Per riattivare le funzioni vitali delle aree terremotate e, quindi, dell’Appennino è necessario sostenere La strada dell’Appenino: Salaria-Pedemontana, ripercorrendo la via de “Il Quadrilatero del Terremoto”, inserito nella programmazione del Governo Nazionale nel 1999, poi concretamente realizzato” lo ha detto Francesco Merloni presidente della Fondazione Aristide Merloni aprendo la conferenza programmatica “Salvare l’Appennino” pensata dalla stessa Fondazione e dal Censis per avviare un articolato progetto di sviluppo che, rivitalizzando la Macroregione “Appennino Centro Orientale”, permetta una ripresa economica che vada di pari passo con la ricostruzione delle aree colpite dal sisma. Per rilanciare l’economia delle zone colpite dai terremoti del 2016 occorre stimolare tutta l’economia della Macroregione Appennino: 340 comuni a cavallo di 4 Regioni, il cuore dell’Italia che viene da decenni difficili, ma che ha ancora molto da offrire.