EDILI IN LOTTA PER IL CONTRATTO, SARA’ SCIOPERO – L’ANNUNCIO A BORGO TUFICO

Edili in lotta per il contratto nazionale. Il 18 dicembre, in assenza di risposte, sarà sciopero generale del settore delle costruzioni. L’annuncio, questa mattina, 21 novembre, all’interno del cantiere Quadrilatero di Borgo Tufico (Fabriano), da parte dei sindacati Fenealuil, Filca Cisl e Cgil Fillea. “Il contratto – spiegano le segreterie regionali – è scaduto da più di un anno e ci offre l’occasione per ragionare sulle condizioni di un settore che, al netto di alcuni rimbalzi nel 2016, ha perso nel 2017 il 5,5% degli occupati confermando la crisi pesantissima che lo colpisce da 9 anni e che ha comportato la perdita di 800mila posti di lavoro in Italia.”

Nelle Marche la situazione non è delle migliori. “Persi il 50% dei posti di lavoro. Dal 2009 al 2016 – denunciano – si sono persi 14mila posti di lavoro e chiuse 3.200 aziende. Se poi guardiamo le ore lavorate registrate dalle casse edili, le stesse sono passate da 22,7 milioni nel 2009 a 11,5 milioni nel 2016, mentre la massa salari denunciata è passata da 225 milioni nel 2009 a 125 milioni nel 2016. Un settore ridimensionato e trasformato radicalmente. Sebbene sia calato il ricorso agli ammortizzatori sociali, si registra un continuo calo delle ore denunciate nelle casse edili. La media si attesta intorno a 110 ore mensili lavorate nelle Marche con la riemersione del lavoro nero e grigio. Il tasso di irregolarità nelle costruzioni è pari al 16,9% mentre il dato nazionale, come rapporto Istat, è al 15,9%.”

Nelle Marche, inoltre, ci sono 70 milioni di euro di opere incompiute e investimenti pubblici in opere infrastrutturali per circa 5 miliardi di euro stanziati negli ultimi anni che non si sono mai tramutati in cantieri per problemi amministrativi o burocratici o per problemi delle aziende vincitrici di appalti.

“In tutto questo clima – concludono i sindacati – i lavoratori rimasti nel settore non hanno rinnovato il contratto nazionale, il lavoro è diventato insicuro, si è deteriorato e si è abbassata la qualità del costruire. Serve il rilancio del settore, del salario  di almeno 106 euro mensili e dei diritti ai lavoratori, tutela e maggiore funzionalità del sistema bilaterale”. Una parentesi sul sisma. “Le scosse dell’anno scorso hanno devastato le Marche, ma le hanno trasformate nel più grande cantiere d’Europa. Sulla qualità e celerità della ricostruzione e su quello che succederà nella nuova regione misureremo il paese e il futuro del settore”.

Marco Antonini