A SCUOLA IN SICUREZZA RISPETTANDO L’AMBIENTE, IL PROGETTO NEL FABRIANESE

I comuni coinvolti sono nelle Marche: Acqualagna, Apecchio, Arcevia, Borgo Pace, Cagli, Cantiano, Fabriano, Fermignano, Frontone, Genga, Mercatello sul Metauro, Peglio, Piobbico, Sant’Angelo in Vado, Sassoferrato, Serra Sant’Abbondio, Urbania, Urbino. Quelli in Umbria: Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Montone, Pietralunga, Nocera Umbra, Scheggia, Sigillo, Valfabbrica.

Grande soddisfazione per l’Unione Montana Catria Nerone. Ente capofila di un progetto approvato dal Ministero dell’Ambiente venerdì 15 settembre, che pilota sull’entroterra montano tra le province di Ancona, Perugia e Pesaro-Urbino, un milione e 700 mila euro per favorire la mobilità casa-scuola per gli studenti e casa-lavoro per i docenti. Un progetto interregionale che interessa tre Unioni Montane, 28 Comuni e 11 Istituti di Scuola Superiore e abbraccia un comprensorio grande 3mila km quadrati ed oltre 173 mila residenti. Presentato lo scorso mese di gennaio, il progetto di “mobilità sostenibile” è risultato 18 esimo nella graduatoria relativa al “Programma Sperimentale Nazionale di Mobilità sostenibile Casa-Scuola e Casa-Lavoro” ed è ammesso ad essere finanziato per un importo di un milione di euro. Coordinato dal capo progetto Dr. Gianluca Cespuglio, dell’Unione Montana del Catria e Nerone, ente capofila con il supporto dell’Ing. Luigi Casagrande del Comune di Gubbio per i comuni umbri e dall’Arch. Tiziana Paciaroni dell’Unione Montana dell’Alta Valle del Metauro.

“Interregionale, interistituzionale, innovativo e dinamico – spiega il presidente dell’UM Catria Nerone, Francesco Passetti – il progetto obbedisce ad un approccio pluralistico e strategico nella gestione della mobilità partendo da due considerazioni generali: la consapevolezza che il 74,4 % delle 83 mila persone che giornalmente si spostano per motivo di lavoro/studio lo fanno sulle quattro ruote mentre la media italiana si assesta al 69,1%; quella di essere fanalino di coda nella capacità di far muovere gli studenti in un modo sostenibile. Un debole 24 % a confronto del 57,6% della media nazionale. Il progetto – specifica – si fonda sull’interazione di voucher, percorsi protetti e un percorso di formazione al fine di intervenire direttamente sugli effetti ambientali, sociali ed economici, sensibilizzare le nuove generazioni e creare nuove figure di mobility manager a servizio degli istituti scolastici e dei comuni.” I voucher sono dei “buoni mobilità” a disposizione degli studenti e dei docenti al fine di incentivare l’uso dei mezzi pubblici di trasporto che nel quadro della Strategia Nazionale delle Aree Interne (SNAI) avranno offerte di tratte ampliate. Il progetto si sviluppa nell’arco di due anni, riguarda 11 Istituti di Scuola Superiore.

I percorsi protetti riguarderanno 14 strutture scolastiche. Mirano a decongestionare l’area intorno alla scuola, favorire l’uso dei mezzi pubblici rendendo sicuro “l’ultimo miglio” tra la fermata e la scuola e abbattere le barriere architettoniche per i portatori di handicap. Un percorso ciclo pedonale è previsto ad Urbania; sei percorsi nelle Marche a Fabriano, Cagli, Frontone, Piobbico, Sassoferrato, Serra Sant’Abbondio, Urbino; sei in Umbria a Gubbio, Gualdo Tadino, Montone, Nocera Umbra e Valfabbrica. L’aspetto formativo è indirizzato a sensibilizzare gli studenti alla mobilità sostenibile e alla sicurezza stradale ma soprattutto a formare Mobility Manager con corsi in aula e sul campo con esempi concreti positivi nazionali ed internazionali e mira a creare una rete manageriale sul territorio focalizzata sulle scuole. Infine, la comunicazione è affidata ad un brand che renderà riconoscibile il progetto e opportunamente veicolato su tutti i social. Un portale “Navigare in Appennino” concentrerà tutte le informazioni di servizio, sarà predisposto per ospitare i nuovi servizi a chiamata e tutti i nuovi collegamenti incluse le ciclovie. Fondamentale per il raggiungimento di questo risultato è stata la Regione Marche che ha dato comunicazione del bando ed ha stimolato l’interesse dei comuni al fine di cogliere l’importante opportunità. Altrettanto importante è stato il ruolo dell’ISFORT, acronimo di Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti, che, in qualità di Partner Tecnico, ha fornito un supporto decisivo alla cordata degli enti nell’elaborazione del progetto.

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