“LA MESSA IN SICUREZZA NON BASTA”, DELUSIONE E RABBIA (e gli alunni sono a casa)
Stop al trasferimento nella città della carta, come anticipato da Radio Gold (visita https://www.radiogold.tv) da venerdì. I pullman per Fabriano non partiranno più dal prossimo 2 ottobre. I circa 300 alunni di primaria e secondaria resteranno a Cerreto d’Esi. L’ennesimo colpo di scena è avvenuto quando già sembrava tutto ok per il nuovo anno che sarebbe comunque partito in ritardo e 15 genitori, per protesta, avevano scelto di iscrivere i propri figli ad Albacina o Matelica. Ora che è emerso a seguito di nuovo sopralluogo che bastano lavori di messa in sicurezza per rendere la primaria e la secondaria agibile, quanti si fideranno e manderanno i figli in quelle strutture diventare purtroppo famose? Un interrogativo che spaventa l’opposizione e non solo.
I lavori di messa in sicurezza
“Giovedì 14 settembre – dichiara il consigliere del Partito Comunista dei Lavoratori, Marco Zamparini – il sindaco Porcarelli ha indetto l’ennesima riunione al teatro Casanova con i rappresentati di classe, la dirigente ed il consiglio d’istituto, ma questa volta siamo stati ammessi anche noi dell’opposizioni. In quell’occasione sua maestà ha annunciato che le scuole saranno riaperte e che il prossimo anno scolastico si terrà a Cerreto. Infatti, lo strano sopralluogo ‘comandato’ dalla Protezione civile regionale avvenuto venerdì 8 settembre, ha stabilito che la scuola primaria da inagibilità E passa ad inagibilità B con provvedimenti, mentre per le medie è stata confermata l’inagibilità B. Ciò significa che con queste categorie non ci spetta più nessun tipo di finanziamento, sia per il fantomatico spostamento a Fabriano, ne tanto meno arriveranno i moduli provvisori, i quali avrebbero invece realmente garantito la sicurezza dei nostri figli, in attesa di un nuovo polo scolastico. Sembrerebbe che nel prossimo piano scuole ci rientreremo anche noi, ma su questo punto non c’è nulla di ufficiale. Proviamo rabbia al solo pensiero che i nostri figli rientreranno in quelle scuole, che secondo noi sono tutt’altro che sicure, come comprovato dalle prove di vulnerabilità sismica le quali in entrambi gli edifici evidenziano chiaramente gravi problematiche sia di natura strutturale che non”.
La battaglia è solo all’inizio. “Ci teniamo a ribadire – rincara la dose Zamparini – che con le schede Aedes (controllo visivo) potete andarci tutti al bagno, quando gli indici di rischio sono 0,15 e 0,23! Secondo il sindaco ed i tecnici la rimozione o la messa in sicurezza delle parti sconnesse dell’apparato decorativo, dal balcone, dal manto del tetto e dalle pareti libere del sottotetto delle medie renderebbero di nuovo le scuole accessibili. Alla primaria, invece viene richiesta la rimozione dei copri ferri distaccati e di tutte le parti non stabili e la protezione dell’ armatura esposta. Noi alziamo le mani, veramente! Questi sono degli interventi che non possono garantire la sicurezza degli alunni, quando il problema riguarda alla primaria proprio la struttura portante, non si può solo coprire il ferro arrugginito! Alle medie si tolgono, oltretutto ad un edificio storico, le decorazioni e credono di risolvere in questo modo i problemi di ribaltamento in caso di sisma? E’ evidente che qualcuno ha commesso un errore di valutazione, poiché non si può passare in un mese da agibile A, a inagibile E, a inagibile B. I tecnici dovrebbero sempre utilizzare lo stesso criterio di valutazione, l’ingegneria non può essere soggettiva. A noi sembra che su tutta questa vicenda i giochi politici e di potere hanno avuto la meglio, tralasciando che quelle scuole hanno degli indici di rischio che mettono seriamente a repentaglio le vite umane. Noi su queste valutazioni tecniche approfondiremo la vicenda, sta di fatto che il tutto supporta sempre più il nostro esposto alla Procura della Repubblica. Nella riunione il sindaco ha ripetuto costantemente che lui ha fatto del tutto per garantire la sicurezza delle scuole, a noi viene da dire che sì, ha fatto del tutto affinché si creasse un marasma inverosimile!”
I fatti politici
Il 31 luglio la maggioranza votava contraria la chiusura della scuola, il 1 agosto scriveva al Prefetto il possibile trasferimento a Fabriano e il 2 agosto chiedeva nuovi sopralluoghi e tra agibilità e inagibilità alla fine della fiera, si torna a Cerreto nelle stesse strutture. “Nella stessa serata dell’incontro al teatro, noi e la lista civica Cambiamenti – conclude – abbiamo indetto una riunione con i genitori per informarli di quanto sopra esposto e molti hanno partecipato. I genitori sono rimasti sbalorditi e sono pronti ad azioni forti pur di salvaguardare l’incolumità dei propri figli. Sta di fatto che il 15 settembre in tutta la Regione Marche le scuole sono iniziate, e Cerreto invece ancora deve avviare i famosi lavoretti! Il primo cittadino pur di salvarsi la faccia scarica la responsabilità sui tecnici dimenticando che fino a poco tempo fa lui stesso dichiarava che le scuole erano sicure. Un essere umano con un minimo di dignità e di senso di responsabilità si sarebbe dimesso, qui a noi pare che lei si creda onnipotente, non è in grado nemmeno di ammettere che ha sbagliato tutto. Questa Amministrazione ha distrutto il tessuto sociale di Cerreto, e i fatti a due anni dal mandato parlano chiaro, prima che sia troppo tardi dimettetevi tutti. Il primo giorno di scuola, forse il 2 ottobre, proponiamo a tutti i genitori, nonni e cittadini un’azione forte di fronte gli edifici scolastici. L’amministrazione vuole ancora continuare a giocare alla roulette russa con i nostri figli, noi non ci stiamo.”
Marco Antonini