A TU PER TU CON STEFANO VALENTI, PALLACANESTRO E NON SOLO

Da Superbasket a La Repubblica, dal 2013 responsabile Area Comunicazione della Lega Nazionale Pallacanestro, il giornalista Stefano Valenti monitora e controlla la nostra “conca” fabrianese con occhio attento e discreto. Specialmente in questa tornata elettorale appena trascorsa, che ha anche festeggiato, in corso d’opera,  l’approdo in Serie B del nostro basket cittadino grazie all’impegno e la costanza del team Janus Basket Fabriano. Lo abbiamo incontrato per un commento a caldo e anche per qualche consiglio per questa nuova sfida cittadina da affrontare con forza e determinazione.

Stefano, sei lontano da Fabriano fisicamente da diversi anni ma diciamo che un pezzetto di cuore lo hai lasciato in questa “erma conca selvaggia”. Che sensazioni percepisci osservandoci da lontano?

“Che Fabriano è chiamata a vivere, e vincere, una sfida molto complessa come quella di una profonda riconversione del suo tessuto economico. Richiederà anni. Per assurdo, sconta l’essere rimasta realtà vivace e vitale quando la crisi già mordeva altri territori. Non vorrei essere equivocato: non tutto va buttato. Il fabrianese ha sempre costruito il suo benessere sulla laboriosità. Con le stesse qualità costruirà quello del futuro. Capisco il disagio delle generazioni di mezzo, che hanno vissuto la bella Fabriano. L’importante è che ciò che Fabriano può ancora offrire venga salvaguardato e seminato tra i giovani. La cultura e la passione di un territorio ricco di bellezze e potenzialità”.

Una città che sta subendo un forte disagio dal punto di vista economico-occupazionale, che proprio in queste ultime elezioni ha scelto la direzione del “cambiamento” passando da presunto “feudo merloniano” a “costellazione pentastellata”. Credi nella predisposizione dei fabrianesi al cambiamento, o pensi sia solo un fuoco di paglia?

“In questo Paese il cambiamento è sempre visto con sospetto. E se non si hanno obiettivi chiari, nel dubbio si preferisce restare nel “male comune” piuttosto che affrontare l’ignoto proposto da altri. La verità resta nel mezzo: per uscire dalla stagnazione servono forze importanti per lasciarsi dietro il “male”; ed il contributo di idee è fondamentale per identificare le migliori per la popolazione. E’ quanto spetta al nuovo governo cittadino. Se le idee sono di pochi, e per questo si tende a fare ostruzione, si perde tutti: tempo, risorse, occupazione, fiducia, investimenti, ripresa economica. La cittadinanza ha espresso democraticamente la propria opinione. Io vedo solo lati positivi: i 5 Stelle devono cogliere l’opportunità concessa di mostrare un buon Governo, perché credo che, al di là degli schieramenti, è ciò che la popolazione chiede. I partiti tradizionali non possono perdere l’occasione di fare autocritica e ripartire con una politica che risponda alle necessità e proporsi semmai con l’inatteso: il resto, non ha pagato”.

Da giornalista sportivo hai seguito con passione le vicende, i vizi e le virtù del nostro basket cittadino. Il basket ha rappresentato da sempre per Fabriano un “collante” non indifferente, una fede, un qualcosa che riusciva ad unire popoli diversi verso un unico grande “amore”. Pensando al nostro basket in serie A quali sono i tuoi ricordi più immediati e diciamo fondamentali?

“L’orgoglio del rappresentare una città. Il basket era un veicolo anche di propaganda turistica, per un territorio spesso più apprezzato dagli stranieri che dagli italiani. Girando l’Italia si raccontava cosa era Fabriano, in attesa della visita di ritorno. Non era un’attività di promozione? Lo sport ha la capacità, intatta, di veicolare un messaggio univoco, ad una velocità che per certi versi ha precorso i tempi del mondo Social: arriva prima un risultato sportivo di uno spot aziendale. E’ una risorsa, che Fabriano deve saper sostenere perché la Serie B è molto impegnativa. Ma potrebbe riaccendere un intero territorio”.

La Janus Basket Fabriano sta restituendo un sogno alla pallacanestro fabrianese con l’approdo in Serie B. In base alla tua esperienza nel mondo del basket a 360°, quali consigli puoi suggerire alla dirigenza ed ai giocatori fabrianesi per far sì che questo sogno voli sempre più in alto?”.

“La miscela giusta restano risorse e passione. La Società ha l’obbligo di attivare le giuste leve per consentirsi una stagione seria ed onesta, negli obiettivi e nelle promesse: la prima è di garantire continuità nell’attività. Dove non arrivano la risorse, la passione deve saper supplire, con il sacrificio di quanti sono disposti a farlo. A coloro che vestiranno la maglia di Fabriano resta l’obbligo di trasmettere orgoglio durante tutta la settimana: la domenica sul campo, negli altri giorni ai ragazzi del settore giovanile. Nelle aziende si chiama “formazione”, ma non c’è grande differenza”.

Abbiamo portato di nuovo in radio il basket cittadino sulle frequenze di Radio Gold Fabriano. Si è rilevata una forte risposta in ascolti, ma anche in fidelizzazione verso una trasmissione dello sport in diretta radio, forse mai sopita nei ricordi dei radioascoltatori fabrianesi. Dalle dirette di Gianni Quaresima e Olindo Stroppa a quelle di Ferruccio Cocco e del giovanissimo Lorenzo Ciappelloni, siamo sulla buona strada per andare a canestro?

“Il vostro impegno al fianco della promozione è stato mirabile e siete la dimostrazione che con la volontà, la passione e qualche sponsor tutto è possibile: una diretta web tv per una Serie C poteva sembrare utopistica, l’avete fatta. Il web non ha barriere e va sfruttato; la corretta comunicazione di quanto accadrà l’anno prossimo resta il miglior contributo che potete dare non solo alla realtà sportiva, ma alla ripartenza del buon nome della città. E non parlo di vittorie o sconfitte. Me dell’orgoglio dell’esserci”.

Cosa vuoi augurare alla Città della Carta, oggi riferimento mondiale grazie al prestigioso riconoscimento UNESCO come Città Creativa e a tutti gli appassionati del Fabriano Basket?

“Di valorizzare le opportunità che già esistono: la Città della Carta, le grotte di Frasassi, il Palio sempre più bello e coinvolgente, il turismo che non ha stagioni, l’enogastronomìa. E rendere accattivanti quelle in arrivo: una stagione sportiva che sarà ricca per le promozioni di Janus e Fabriano Cerreto nel calcio. E per l’evento del 2019, la vetrina dovrà essere addobbata a festa. Per non renderlo evento di pochi giorni, ma sfruttarne l’onda lunga. Con una attività incessante di PR e B2B per le Aziende che ne saranno coinvolte. E pure se lavoro nella comunicazione, mi piacerebbe in quei giorni una censura di qualunque post “contro”, una quarantena da ciò che i Social con troppa facilità scatenano, come l’avvento delle fake news, facendosi scudo dell’anonimato. Ormai le idee vengono valutate non nella loro essenza, ma in base alla provenienza. Ecco, mi piacerebbe che a quel 2019 si arrivasse sulla forza della legittimazione della rinascita di Fabriano. E non sulla delegittimazione. Lo merita la storia della città, e sarà fondamentale per il suo futuro”.

Gigliola Marinelli