VUOLE FARLA FINITA IN CENTRO STORICO, GIOVANE SALVATO DALLA POLIZIA DI FABRIANO

Ogni giorno la Squadra Volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Fabriano è impegnata 24 ore su 24 in un’attività di prevenzione, repressione e soccorso pubblico: una sicurezza a 360° in tutto il comune, lungo la rete viaria, nella periferia, nella stazione ferroviaria e in tutti quei luoghi più impervi che caratterizzano il territorio fabrianese. Ma la Squadra Volante, proprio per la propria conformazione e peculiarità si occupa anche  di soccorso pubblico: i poliziotti dell’UPGSP sono i primi ad intervenire in ausilio di quanti si trovano in pericolo, in difficoltà e richiedono aiuto. Emblematico e significativo l’intervento di ieri pomeriggio, 28 giugno, quando una telefonata al 113 del Commissariato faceva scattare l’allarme. Una donna, particolarmente agitata, componeva il numero di emergenza della Polizia di Stato e raccontava all’agente della Sala Operativa di aver ricevuto dei messaggi telefonici da parte del suo ex compagno il quale annunciava di voler porre fine alla propria esistenza. Il poliziotto tranquillizzava la giovane e raccoglieva ogni elemento utile finalizzato al rintraccio dell’aspirante suicida.

Un equipaggio della Squadra Volante perlustrava tutta la zona limitrofa all’abitazione della donna, battendo palmo a palmo le vie adiacenti e ogni pertinenza, nella convinzione che l’uomo potesse trovarsi nelle vicinanze della casa della sua ex compagna. Intuito giusto e infallibile. I poliziotti intercettavano, infatti, un uomo seduto su una panchina in una via del centro storico con in mano il proprio cellulare e il volto reclinato, il quale corrispondeva perfettamente alla descrizione fornita dalla donna. Provvidenziale e immediato l’intervento della Squadra Volante. Gli agenti intuito il pericolo, scendevano dall’auto e si avvicinavano al giovane, un ventenne, residente nell’ascolano, il quale non rispondeva ad alcuna domanda degli agenti, restando chiuso in un impenetrabile silenzio. Grazie alla professionalità e alle doti comunicative, i poliziotti  non si davano per vinti e incominciavano a tessere un dialogo semplice e confidenziale, chiamando il giovane per nome. Pian piano gli agenti riuscivano a far breccia nel giovane che raccontava tra le lacrime di non volersi rassegnare alla fine della storia sentimentale con la sua fidanzata e di provare un dolore troppo forte causato proprio dall’abbandono. Messo in sicurezza e confortato, i poliziotti restavano accanto al giovane fino all’arrivo del 118 per affidarlo alle cure specialistiche del personale sanitario.

CS