SANA ALIMENTAZIONE E PAZIENTI DALLO PSICOLOGO, IL RITORNO DI “PAPAVERI E PAPERE”

 

Allegria, colori, musica, divertimento e tante risate. Non sono dei semplici attributi, ma le componenti principali della ricetta Papaveri e Papere. O meglio “Papaveri o…Papere?”. Lo spettacolo dello scorso 29 aprile al teatro “San Giovanni Bosco” ha visto la compagnia teatrale fabrianese portare in scena i saggi finali degli allievi di quattro Laboratori (bambini, ragazzi, giovani e adulti), dopo i corsi di preparazione tenuti dall’ottobre scorso fino a metà aprile. Gli allievi del Laboratorio Ragazzi, tutti in una fascia d’età compresa tra i 10-12 anni, hanno recitato in “Bisogna Credere nei Sogni – Rocambolesca avventura in un mondo di dolcezza”, una storia ispirata al famoso romanzo “La fabbrica di cioccolato” del britannico Roald Dalh. I giovanissimi attori del laboratorio bambini, tutti tra i sei e gli otto anni, si sono invece esibiti ne “I Govut – Cinque Super Eroi amici dei Bambini”. Una storia sull’importanza della sana alimentazione, svolto in collaborazione con il Laboratorio delle Idee ed inserito nel Progetto Edueat, il manifesto per un’educazione alimentare consapevole dei bambini nella famiglia e nella scuola che l’azienda di formazione di Fabriano stà proponendo in tutta Italia. Mangiare bene giocando e conoscendo i cibi sapendoli distinguere da quelli cattivi è quindi la chiave di un racconto da trasmettere ai bambini, come sostiene il presidente del Laboratorio Idee, Sergio Mustica.

«I piccoli hanno diritto a saper cosa mangiano. Con Edueat abbiamo trovato uno strumento perché sapessero distinguere i sapori attraverso l’uso dei cinque sensi, avvicinandoli al dialogo sul cibo con genitori e nonni – dice Mustica – per favorire tutto ciò, con gli altri del Laboratorio Idee, abbiamo scritto un libro dal nome “Aggiungo un gioco a tavola” che è diviso in due parti: una per gli adulti e l’altra per i bambini».

Un’iniziativa che è piaciuta moltissimo anche a Sofia Cartuccia, conduttrice dei corsi del Laboratorio Bambini insieme a Francesca Spaccia, che spiega come ha avvicinato i giovani attori al progetto: «Prima di tutto li abbiamo fatti avvicinare alla realtà sensoriale. Abbiamo poi presentato i Govut (personaggi presenti nel libro del Laboratorio Idee, ndr.), letto le loro storie, improvvisate e messe in scena. Abbiamo anche utilizzato il “kamishibai”, un teatrino di figure di carta che i bambini hanno animato». E ancora: «Alla fine delle prove abbiamo sempre svolto un momento di esercitazione dove i bambini affrontavano il discorso alimentare – conclude la conduttrice – così che il giorno dopo a scuola si confrontassero su cosa avevano per merenda e su quello che i genitori pensavano dei loro gusti. La modalità più immediata e facile per imparare».

Alle 21.30 della sera, invece, gli spettacoli dei Laboratori ‘più esperti’. Hanno incominciato con “Perfetti Sconosciuti” quelli del Laboratorio Adulti, coordinati dalla regia di Fabio Bernacconi e Andrea Fiorani. La storia, che aveva protagonisti sette pazienti in attesa del loro primo appuntamento dallo psicologo, vedeva gli uomini, con i loro monologhi, rifarsi al grande cantautore Giorgio Gaber mentre le donne allo scrittore Stefano Benni.

Soddisfatto anche Andrea Fiorani che racconta come ha preparato gli artisti durante l’inverno: «Abbiamo prima studiato i movimenti, la modulazione della voce e le tecniche di registrazione con richiami frequenti al personaggio interpretato. Poi abbiamo attuato delle tecniche di recitazione che vedevano il pensiero e la memoria sensoriale come basi principali». Fiorani poi termina parlando della sua esperienza da conduttore, la prima in assoluto con Papaveri e Papere: «Le sensazioni sicuramente sono state positive, speciale è la magia che si respira sia durante le esercitazioni che sul palcoscenico. Si crea un’atmosfera speciale e c’è uno scambio interculturale. Ho imparato molto stando a contatto con gli attori».

A conclusione della serata i ragazzi del Laboratorio Giovani che hanno interpretato la divertente “Otto personaggi in cerca di contratto”, una storia di otto giovani che cercano uno spazio nel mondo del teatro partecipando ad un provino.

Parole anche del vicepresidente di Papaveri e Papere, Stefano Stopponi, che sottolinea quanto sia bello recitare: «Divertirsi è la prima cosa. Il teatro ti mette i gioco e tira fuori da te qualità nascoste. Il palco dà disciplina, è un motivo di crescita culturale che ti migliora dentro prima cosa, ti mette in gioco e tira fuori da te qualità nascoste». Sui prossimi eventi dell’associazione dice: «Stiamo lavorando sulle formazioni teatrali e sulle produzioni. A fine maggio ci esibiremo con la compagnia degli Alter Ego (i ragazzi del liceo artistico “Mannucci”), in “Benvenuti al blackout caffè”». E inoltre: «Prossimamente ci esibiremo in “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi 2” poi per l’anno prossimo, in occasione del decennale dalla nascita della nostra associazione il 12 maggio 2018 – conclude Stopponi – stiamo pensando di mettere in pista lo spettacolo del nostro debutto sulle scene “Se devi dire una bugia dilla grossa” con anche gli attori venuti fuori dai nostri corsi».

Alla fine degli spettacoli, grandi applausi da parte di un centinaio di persone presenti all’evento hanno accompagnato gli artisti dei laboratori. Prima che il sipario calasse la frase di Fabio Bernacconi, di classe, a terminare la serata: «Il teatro è vita ma la vita è un gran teatro».

Lorenzo Pastuglia