LE TARGHE DI METELLO ANCORA IN MAGAZZINO

Che fine hanno fatto le targhe realizzate, per Fabriano, da Metello Gregori? Se lo chiedono i cittadini… e anche la politica! A distanza di circa un anno dalla loro scomparsa dai luoghi storici della città, Giancarlo Bonafoni del gruppo consiliare “Noi assieme”, ha presentato un’interpellanza comunale per capire dove sono andate a finire e perché. “Le targhe – si legge – sono state ritenute invasive e impattanti e sono sono state rimosse. Questo ha comportato la brutta visione dei segni, fori e macchie, lasciate dalla preesistente presenza delle targhe. Ad oggi non si capisce perché sono state tolte tutte a prescindere”. Il gruppo chiede il ripristino delle targhe realizzate di Metello e ora abbandonate in magazzino e che il loro ripristino venga affidato allo stesso operatore che ne aveva curato la realizzazione. Questo il commento dell’autore: “Desidero ringraziare pubblicamente il consigliere comunale del gruppo Noi Assieme – ha scritto su Facebook Metello Gregori – perché ha presentato al sindaco un’interpellanza da discutere in consiglio comunale inerente alle mie targhe artistiche che avevo fatto per la città. Purtroppo, da tempo, sono state smontate e senza l’ordine della giunta comunale non possono essere montate”.

Dal nostro archivio, 4 giugno 2016

Le 30 targhe realizzate da Metello Gregori, l’operaio comunale con la passione per il ferro battuto, sono state sistemate a gennaio in un magazzino in attesa di conoscere la loro sorte. Non si placano in città le polemiche scaturite dall’annuncio dello stesso artigiano che le ha smontato per protesta contro coloro che non hanno apprezzato quel tipo di arte dopo che l’assessorato alla cultura ne ha fatte rimuovere due perché “non avevano le necessarie autorizzazioni della Soprintendenza per essere collocate nei palazzi e nei monumenti storici” e, di conseguenza, si rischiava una nuova multa. Molti cittadini hanno chiesto a Metello Gregori di esporre le targhe in una apposita sala magari proprio in Municipio. Su Facebook, invece, alcuni hanno proposto all’autore di venderle agli appassionati e devolvere il ricavato in beneficenza. Polemiche in rete. “Quelle targhe non hanno i presupposti della Soprintendenza per essere installate. Nessuno lo sapeva prima? E quei cartelli turistici affissi nei muri degli edifici storici della città sono più belli?” Critiche anche per la sistemazione di una cabina della fibra ottica sulle mura del Palazzo del Podestà. “In questo caso – hanno detto alcuni – la Sovrintendenza non dice nulla?”

m.a.

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