SALVARE L’ABBAZIA DI VALDICASTRO, GRAVI DANNI STRUTTURALI
di Marco Antonini
Salvare l’Abbazia di Vadicastro di Fabriano che appartiene alla San Romualdo Società Cooperativa Agricola dal 1988. Da agosto 2016 si attendono gli interventi necessari che non sono ancora arrivati. La proprietà ha telefonato al Comune di Fabriano e ai Vigili del fuoco per chiedere l’intervento, ma dal 24 agosto ad oggi nulla. Nel dettaglio, il 31 agosto è stata inviata via email con scheda e documentazione fotografica, secondo procedura prevista, al Ministero dei Beni culturali con relativa richiesta di sopralluogo. Il 12 settembre si è svolto il sopralluogo del Comune e il 14 è stata emessa a firma del Sindaco Sagramola l’ordinanza di inagibilità della chiesa “per tutelare la pubblica e privata l’incolumità”. Dopo il terremoto del 26 e 30 ottobre la proprietà ha telefonato nuovamente a Comune e Vigili del Fuoco per sollecitare un nuovo sopralluogo viste le nuove forti scosse. Il sopralluogo si è svolto il 10 novembre ed i vigili del fuoco hanno ravvisato la necessità di puntellare la struttura con urgenza. La competenza di effettuare il puntellamento secondo l’ordinanza della Protezione Civile del 22 dicembre 2016 compete al Comune.
Le segnalazioni
Preoccupati per la situazione, il 2 gennaio, due mesi dopo le scosse, la Cooperativa, considerate le preoccupanti condizioni meteo per neve, dopo aver più volte sollecitato il Comune di Fabriano per telefono, ha inviato allo stesso una pec per richiedere il puntellamento e la messa in sicurezza della struttura, ma alla missiva, ad oggi, non è stata fatta seguire alcuna risposta. C’è da segnalare che a Valdicastro sono caduti circa 2 metri di neve a gennaio e la struttura della Chiesa ha “miracolosamente” retto. Il 17 febbraio l’equipe del Mibac e della Sovrintendenza ha effettuato, a seguito della richiesta del 31 agosto, un sopralluogo durato oltre 3 ore, confermando la necessità di un urgente puntellamento e cerchiatura della Chiesa. Il 24 febbraio 2017 la proprietà ha consegnato al Comune una nuova richiesta di sopralluogo corredata da perizia aggiornata, da effettuare all’intera Abbazia a seguito delle scosse del 18 gennaio. “Ad oggi – spiegano – non si sono avuti riscontri, nonostante telefonate e richiesta fatte recandosi presso gli uffici comunali.”
Danni e storia
La chiesa (nella foto l’interno) presenta gravi danni strutturali e copiose infiltrazioni che, oltre ad aggravare le lesioni, stanno danneggiando le parti artistiche; basta un niente, secondo i tecnici del Mibac, per determinare un crollo senza messa in sicurezza. “Considerato che è la Chiesa che fu sede dal 1005 della Comunità Camaldolese fondata e costruita da San Romualdo e luogo dove il santo è morto ed è stato sepolto fino al 1400 – ha detto Leonardo Animali – siamo di fronte ad uno dei beni architettonici e religiosi più importanti delle Marche. La Chiesa peraltro è tutt’ora consacrata, riferimento religioso del territorio e visitata (gratuitamente con visita storica messa a disposizione dalla proprietà) ogni anno da migliaia di persone (almeno fino al 24 agosto 2016!). Il resto del complesso dell’Abbazia, riconvertita a struttura agrituristica ha riportato solo danni lievi, ed è ad oggi agibile, aperta e funzionante.” Si attende ora intervento alla chiesa per salvare il salvabile.
Marco Antonini