FORLI’ E GLI ANNI RUGGENTI DELL’ART DÉCO

Ne vale proprio la pena di fare un giro in Romagna in occasione della Mostra Art Déco allestita presso il Complesso dei Musei di San Domenico a Forlì, possibile da visitare fino al 18 giugno 2017. Forlì è una città da scoprire, offre diversi spunti legati alla storia e all’arte, dopo un breve giro nell’ariosa e grande piazza centrale Aurelio Saffi, è doveroso fare un salto a San Mercuriale, chiesa romanica con un bel portale gotico in marmo rosa e un significativo chiostro e colonnato adiacente. Qui possiamo ammirare due bellissimi affreschi di Palmezzano, pittore rinascimentale allievo del celebre maestro Melozzo da Forli. Città che presenta molti aspetti interessanti non solo per la sua arte legata anche alla figura del Cagnacci e qui parliamo del XVII secolo, ma anche per vari suoi edifici, notevole il Palazzo Paulucci de Calboli, elegante stile barocco del ‘700, che si rifà a Palazzo del Laterano e a Palazzo Farnese, poi vari edifici in stile ‘900 tra liberty e art déco italiano. Quel ruggente ed innovativo movimento Art Déco, la ricerca del lusso e del piacere nell’arte, la tecnologia, le sue forme e la ricercatezza geometrica nell’architettura e nel design, l’ Empire State Building e il Chrysler di New York come simboli, letteratura e cinema col Grande Gatsby di Fitzgerald; una vera tendenza, lo stile di vita della borghesia verso la ricerca estetica che ha segnato il terzo decennio del ‘900. L’Art Déco o Arts Déco, espressione francese, abbreviazione di arts décoratifs, usata per indicare uno stile affermatosi negli anni Venti del Novecento in tutto il campo delle arti applicate, dalla grafica all’arredamento.

Art Déco trasse il nome e la consacrazione dalla grande Esposizione internazionale del 1925 a Parigi, dedicata, alle “arti applicate e industriali moderne”, ma già nel 1923 presso la Villa Reale di Monza venne fatta un’esposizione Art Déco di grande successo. Davvero una ricca e appassionante mostra, si rivive il gusto, l’atmosfera di quegli anni ruggenti con Gio’ Ponti e il suo decorativismo slanciato, la manifattura di Richard Ginori, le tendenze, i suoi artisti, la ricerca ad un edonismo raffinato, elegante decorativo, Tamara Lempicka, lei vera esponente del movimento Art Déco. Alla mostra di Forlì sono infatti esposte le “femmes fatale” dipinte da Lempicka: elegantissime e con una forte carica erotica, anche quando sono vestite, o meglio avvolte in abiti svolazzanti. Tra i tanti oggetti preziosi, si ripercorre il periodo anche attraverso manifesti promozionali di viaggi, locandine di famose rappresentazioni liriche come la Turandot e la Boheme di Puccini, abiti eleganti ricamati e lussuriosi, la celebre automobile Isotta, poi opere di Balla, Depero, De Chirico, sculture di Wildt, Arturo Martini, Casorati e la fatale bellezza di Wally Toscanini. Nel ritratto che le fa Alberto Martini nel 1925 è presentata come la regina di Saba, vestita di veli giallo oro, in pendant con un copricapo esotico ispirato ai balletti russi di Djagilev. Tutto questo all’interno del complesso museale di San Domenico, adibito ad hoc per le grandi Mostre di alto richiamo e di importante afflusso di visitatori e turisti. Forli’ ci ha creduto in questo circuito e con successo e lungimiranza sta proseguendo il viaggio con continuita’ dal 2006, percorso iniziato con la mostra di Palmezzano.

Francesco Fantini