CARAVAGGIO RILANCIA PALAZZO BOSDARI E LA SUA IMPORTANTE PINACOTECA
Un dipinto che mi ha sempre impressionato per il suo impatto e il forte realismo, è l’olio su tela “il ragazzo morso da ramarro” frutto del genio tormentato di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, che è stato esposto fino all’8 gennaio presso la Pinacoteca Civica “F.Podesti” in Ancona nel rinnovato Palazzo Bosdari. Uno straordinario ‘spot’ per la Pinacoteca anconetana che da qualche mese è stata restituita al pubblico dopo un accurato restyling. Un capolavoro della storia dell’arte occidentale di proprietà della Fondazione Longhi di Firenze che ha concesso il prestito. Il dipinto ritrae un giovane ragazzo con la rosa simbolo della giovinezza che allunga la mano per prendere una ciliegia posata su un tavolo, ma che viene morso da un rettile, da un ramarro, metafora del peccato. Vediamo elementi già visti come la frutta in primo piano e il drappo bianco e rosso che avvolge il giovane. In primo piano anche una brocca di fiori con le trasparenze e i riflessi dell’acqua e del vetro, elementi ripresi dai suoi esordi lombardi. Lo sfondo è segnato da un fascio di luce, elemento che vedremo costante nel l’arte del Caravaggio. Quello che impressiona è la scena folgorante, la rappresentazione di un momento, come se fosse uno scatto, un’istantanea fotografica; mai nella storia dell’arte si era visto qualcosa del genere, è un’opera per certi aspetti rivoluzionaria. Una scena immediata, una sorta di diretta, il giovane è come colto di sorpresa, invaso dal dolore del morso arretra di scatto spaventato, un’istante in cui si avverte la sua reazione improvvisa ed inconsapevole. Il dipinto venne realizzato nel suo primo periodo a Roma presso Monsignor Pucci, affascinato dal talento e dalle attitudini del Caravaggio, sedotto dal suo carattere selvaggio ribelle fuori dagli schemi. Dell’opera vi è un’altra versione, leggermente diversa, forse sempre opera sua, alla National Gallery di London. In occasione del Caravaggio ho potuto rivisitare la nuova Pinacoteca di Ancona che si presenta con pezzi importanti, l’imponente Pala Gozzi del Tiziano, il manierista Andrea Lilli con le storie di San Nicola, Lorenzo Lotto nel suo vivo cromatismo e movimento nella Pala dell’Alabarda, un bellissimo ritratto di Arsilli di Sebastiano del Piombo, Guercino, Maratta, la scenografia architetturale di Olivuccio della scuola camerte, l’elegante e preziosa Madonna col Bambino del Crivelli nel suo decoro minuzioso e l’800 di Francesco Podesti con il grandioso Giuramento degli Anconetani. Una visita da fare in una città da scoprire nei suoi tesori “nascosti” che grazie all’evento Caravaggio ha avuto modo di far conoscere anche la sua bella ed importante collezione di Palazzo Bosdari.
Francesco Fantini