IL VERO VOLTO DI NAPOLI
‘Napule è mille culure, Napule è mille paure, Napule è na’ carta sporca e nisciuno se ne importa, Napule è Nu sole amaro’: così ci cantava Pino Daniele in una canzone che rispecchia l’anima di questa città incredibile. Chi ha un’anima sensibile, attenta, amante dell’arte, ma anche della vita, dei suoi colori, delle sue passioni non può non amare, non può non essere coinvolto, non può non essere travolto da questa città, dalle sue contraddizioni, dalla sua storia, dalla sua gente. Forcella…il centro storico di Napoli, il ventre, dove tra i vicoli e le viuzze tra panni stesi e i pochi spiragli di luce, echeggia la musica dei neo-melodici che impazza dai terrazzi e dalle finestre, le voci urlanti del popolo tra palazzi del ‘600 e le abitazioni in pietra di tufo degradate, tra guglie, santi, motorini, Pulcinella, Maradona, Totò, San Gennaro…i profumi, gli odori, la pizza con pomodoro e mozzarella, qui a due passi da Castel Capuano, dal Caravaggio di Monte Pio della Misericordia, dalle chiese barocche affrescate dai capolavori di Luca Giordano, Jusepe de Ribera, Solimena, Mattia Preti, dalla meraviglia del Tesoro di San Gennaro, dal mistero dell’impressionante Cristo Velato, da Spaccanapoli, qui in questo labirinto intrigante ed affascinante che sembra infinito e pieno di sorpres, qui c’è l’anima della città, quella faccia nascosta che troviamo anche al Mercato, alla Sanità, ai Quartieri Spagnoli, una città bi-fronte che ,come scriveva il famoso scrittore napoletano Raffaele La Capria, può essere meravigliosa e devastata a seconda di come la si guarda. Napoli è questa: bellezza, arte, prestigio di una grande capitale del passato, passione, musica, blu come il suo Golfo, ma anche degrado, tormento, paura, fatalità, il vero oro di Napoli come nei colorati racconti di Marotta, nu sole amaro come invece ci cantava il grande Pino.
FF