M5S E L’AFOI PER SALVARE IL PUNTO NASCITA DI FABRIANO

Il percorso che ha portato alla definizione delle linee dell’AFOI con il quale è stato unito il reparto Ostetricia di Fabriano con quello del Salesi parte da lontano. E’ iniziato esattamente nel momento in cui Stato e Regioni hanno firmato l’accordo con il quale si stabilì che i reparti con meno di 500 nascite sarebbero stati chiusi. A quel tavolo erano seduti i presidenti delle regioni, molti dei quali del PD e per la nostra regione era presente Spacca. Era il 2010. A Fabriano la mobilitazione è partita a inizio 2014 con le firme raccolte dal comitato cittadino “Sveglia Fabriano” che ha portato alla luce una problematica che era sfuggita a molti e per l’occasione furono anche tacciati di essere dei rompi scatole (eufemismo). Chi non soffre di amnesia selettiva ricorderà che durante l’incontro pubblico organizzato dal neo costituito coordinamento cittadino per il punto nascita svoltosi a gennaio 2016 presso la sala Avis proprio la fabrianese Patrizia Terzoni del MoVimento 5 Stelle caldeggiò l’istituzione dell’AFOI come probabile unica via risolutiva. Questo mentre altri si affidavano a un fantomatico decreto ministeriale della Lorenzin con il quale sarebbero stati salvati i punti nascita dei comuni montani. Dicemmo subito che tale decreto, non essendo ancora stato nemmeno portato in Consiglio dei Ministri, in pratica non esisteva, ma in quel momento faceva comodo poter scaricare la responsabilità sulle spalle di altri.Ora questo accordo lascia alle future mamme la sicurezza di sapere dove dovranno andare a partorire almeno, sembra, per due anni. E’ giusto rallegrarsi e tirare un sospiro di sollievo. Ma noi non possiamo fermarci qua. La strada segnata dal Governo regionale e da quello nazionale espressioni della stessa forza politica, il PD, non lascia ben sperare. La strada della privatizzazione è sempre più ben definita e il traguardo purtroppo sempre più vicino, e lo possiamo sperimentare come cittadini ogni giorno. Lo sguardo deve essere lanciato a 360 gradi su tutto il territorio regionale dove sono in corso altre nefandezze di fronte alle quali sentiamo l’obbligo di non poterci voltare da un’altra parte pensando solo al nostro orticello. Rimangono inalterate anche tutte le altre problematiche legate alla struttura del Profili. Lo scontro che si è consumato nei giorni scorsi tra l’assessore Saitta da una parte e il sindaco Sagramola e la segreteria del PD dall’altra non rappresenta un bel segnale per i cittadini. Non più tardi di una settimana fa abbiamo annunciato il deposito di una interrogazione con la quale chiedevamo conto del famoso incontro, annunciato a marzo, tra sindaco e Presidente regionale che doveva tenersi dopo Pasqua. Le coincidenze accadono ma non sempre sono tali. Il raggiungimento dell’accordo per l’AFOI era il minimo sindacale e fa sorridere che a compiacersene siano proprio quelli che hanno creato il problema. Ma è un film noioso già visto troppe volte che ormai non merita più recensioni.

M5S Fabriano