SASSOFERRATO, L’IMPIEGATA DEL FISCO RICATTAVA UN FORNITORE
Cronaca giudiziaria da Sassoferrato. Una dipendente dell’Agenzia delle Entrate e contitolare di un ristorante, avrebbe fatto pesare il suo ruolo per indurre un fornitore a rinunciare a oltre 10mila euro di incassi per alimenti già consegnati. E’ l’accusa che la Procura muove ad una 61enne sposata con un ristoratore di Sassoferrato. Il 3 novembre la donna, assistita dall’avvocato Ruggero Benvenuto, verrà processata per concussione per induzione. I fatti risalgono al dicembre 2011 quando il titolare di una ditta di distribuzione alimentare ha deciso di denunciare la proprietaria del ristorante di Sassoferrato. «Non vuole saldare più di 10mila euro di fatture arretrate», ha raccontato l’uomo agli inquirenti, aggiungendo un dettaglio non trascurabile: la donna, oltre a gestire il ristorante insieme al marito, è anche dipendente dell’ufficio di Fabriano dell’Agenzia delle Entrate. Secondo l’accusa, avrebbe fatto pesare il suo ruolo millantando la possibilità di creare problemi fiscali alla parte offesa, inducendola in definitiva a rinunciare ad incassare le fatture emesse per forniture alimentari già consegnate al ristorante. Non solo. Quando il fornitore ha deciso di ribellarsi, rifiutandosi di continuare a lavorare per la coppia di ristoratori, l’imputata l’avrebbe minacciato. «Vedi di presentarti, se non vieni segnalerò la tua ditta all’Agenzia delle Entrate», gli avrebbe detto. La vittima sarebbe sottostata per diverso tempo a questo ricatto, temendo di finire nel mirino del fisco, fino a che non è esplosa, raccontando tutto alle forze dell’ordine. Sulla vicenda indaga la Procura. La prima udienza, che era in programma ieri in tribunale, è stata rinviata al 3 novembre per l’assenza dei testimoni. L’accusa è di concussione per induzione perché, in qualità di pubblico ufficiale, avrebbe abusato dei suoi poteri per costringere la vittima a rinunciare a incassi per oltre 10mila euro. Lo riferisce il Corriere Adriatico.